Panoramica
Un museo tra arte e fede, che testimonia le forme della devozione popolare e della sacralità ufficiale. Le opere d’arte che vi sono conservate portano sulla memoria storica di una comunità, della sua cultura, nonché dei suoi legami con il territorio: sono tracce di storia, religiosità e superstizione, "dipinti con i colori la spontaneità della gente", come sottolineato dallo scrittore lucano Raffaele Riviello. I reperti sono custoditi nei musei diocesani della Basilicata, come in quello di Acerenza, che contiene paramenti liturgici, sculture in legno e marmo, dipinti su tela e tavola, argenterie napoletane del Settecento, manoscritti provenienti da chiese della diocesi e intagli di legno a soggetto sacro creati da artigiani locali. Questi oggetti, risalenti a diverse epoche storiche, affascinano in quanto espressioni di esperienze di vita e spiritualità di monaci, benedettini, francescani, sacerdoti e vescovi santi. Inoltre la sezione archeologica e lapidaria del museo di Acerenza esibisce materiali rinvenuti nell’area e databili all’incirca dall’VIII secolo a.C. al IV d.C.: ne fanno parte un busto marmoreo dell’imperatore Giuliano l’Apostata, che in origine era situato sulla facciata della cattedrale, poiché ritenuto erroneamente di S. Canio, vescovo di Iuliana in Africa, il cui corpo fu portato ad Acerenza, di cui oggi è patrono.
