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Spiritualità
Pasqua a Sulmona

La Madonna che scappa di Sulmona, per una Pasqua all'insegna della tradizione abruzzese

Tutto quello che c'è da sapere sull'evento tradizionale più movimentato d'Italia, che ogni anno anima la provincia dell'Aquila durante la domenica di Pasqua.

3 minuti

Tra le manifestazioni pasquali più particolari e toccanti d’Italia spicca la Madonna che scappa di Sulmona, l’occasione giusta per trascorrere la Pasqua in Abruzzo e partecipare ad un rito davvero emozionante.

Scopriamo una tradizione regionale molto sentita, svelando le origini della festa, i riti e i costumi legati alla Madonna che scappa di Sulmona.

Quali sono le origini della festa

Cattedrale di San Panfilo a Sulmona

L’origine della festa della Madonna che scappa risale a tempi antichi. Infatti, la tradizione è documentata con certezza dall’800 in avanti, ma le sue radici risalgono almeno al 1600, se non addirittura al Medioevo. È un evento che coinvolge tutta la città e ogni visitatore che si trovi in zona. La grande festa mette in scena il rito della Madonna che scappa: ma da o verso che cosa? L’evento gira attorno all’incontro della Madonna con il figlio risorto: un momento talmente drammatico e commovente che, nonostante la folla, crea un silenzio carico d'attesa, fino all’istante in cui la Madonna “scappa” incontro al figlio. 

Il rito e il significato della Madonna che scappa, tra folclore ed emozione

Acquedotto Svevo e Chiesa di San Filippo Neri a Sulmona

La statua della Madonna si trova nella Chiesa di San Filippo, custodita dietro ad un vetro. I membri della Confraternita della Madonna di Loreto, vestiti di verde, arrivano portando lo stendardo, i tipici lampioncini e le statue di San Pietro e San Giovanni, incaricati di annunciare a Maria la resurrezione del figlio, a cui, secondo la tradizione, lei non crede. Per primo si fa avanti Giovanni, ma il portone resta chiuso. Dunque tocca a Pietro, che però non ha successo. Infine ritenta Giovanni che convince la Madonna a uscire.

La statua della Madonna sfila, lentamente e nel più assoluto silenzio, al centro della piazza. È vestita a lutto, ancora incredula. Poi scorge Cristo risorto sotto uno degli archi dell’Acquedotto Svevo ed è allora che comincia la corsa per ricongiungersi al figlio. Durante la corsa della statua, portata in spalla dai confratelli, il manto nero della Madonna si trasforma, lasciando il posto a quello verde. Dalla sua mano, che inizialmente regge un fazzoletto con cui asciugare le lacrime, spunta una rosa. Nello stesso momento 12 colombe bianche si alzano in volo, partono i fuochi d’artificio e la folla esplode in un applauso.

La corsa e gli auspici per l’anno a venire

Madonna che scappa, a Sulmona in Abruzzo

Il passaggio dal manto nero a quello verde avviene tramite uno speciale meccanismo nascosto nella statua e tutti osservano questo momento con grande attenzione: se tutto avviene senza intoppi, l’anno sarà favorevole.

Se il meccanismo si inceppa, le colombe non prendono il volo o durante la corsa qualcuno incespica, è considerato un brutto segno. Si dice che la statua sia caduta due volte, nel 1914 e nel 1940, presagendo le guerre mondiali scoppiate di lì a poco.

Scoprire Sulmona, la città dei confetti

I confetti di Sulmona

Dopo la festa, dedicatevi alla scoperta della graziosa città di Sulmona che ha molto da offrire.
A cominciare dai suoi celebri confetti, prodotti in questa città dal I secolo a.C. Qui si trova la più antica fabbrica di confetti al mondo che risale al 1783. Assaggiate anche l’aglio rosso di Sulmona, che è un presidio Slow Food.

Il centro storico si concentra intorno a Corso Ovidio, dedicato all’autore latino nato proprio qui. Ammirate la facciata gotica della Cattedrale di San Panfilo, la Chiesa medievale di San Gaetano, i palazzi rinascimentali Sanità e Tabassi e la chiesa-palazzo della Santissima Annunziata. Non lontano dal centro si trova l’Abbazia Badia Morronese che risale al 1241 e merita una visita.

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