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Arte e cultura
toscana

Le Colline Metallifere

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
7
Difficoltà
Facile

Miniere di rame, argento, ferro, zinco, mercurio, gemme e altri minerali, soffioni boraciferi, utilizzati ancora, e pirite che si estrae tutt’oggi. Poi, i resti delle miniere etrusche, e in seguito romane, che ne fecero un territorio molto conteso nel Medioevo. È il territorio delle Colline Metallifere, che si estende tra le province di Pisa, Livorno, Siena e Grosseto. Ma l’area, che dal punto di vista geologico si dimostra molto interessante (la porzione della provincia di Grosseto è diventata Parco nazionale delle Colline Metallifere Grossetane inserito tra i Global Geopark dell’Unesco), offre anche meravigliosi spunti di visita sotto il profilo storico, artistico e gastronomico. Basti pensare ad alcuni dei borghi che la punteggiano, tra i più belli d’Italia, tappe di questo itinerario: Suvereto, che deve il suo nome ai boschi di querce da sughero che la circondano, Castelnuovo Val di Cecina, con la caratteristica forma a pigna, Montieri e, infine, Massa Marittima, il maggiore centro del territorio, con la sua peculiare urbanistica medievale. Ci sono la natura straordinaria del parco naturalistico Le Biancane, la scenografia mozzafiato dell’Abbazia di San Galgano, uno dei più mirabili esempi dell’architettura gotica cistercense in Italia, e il leggendario eremo di Montesiepi, dove si narra che San Galgano si ritirò a vita eremitica intorno al 1100 e dove infisse la sua spada dentro la roccia.

Altro ottimo pretesto per visitare la zona è la ricca biodiversità, che offre prodotti enogastronomici d’eccellenza. Dagli olivi nasce l’olio extravergine d’oliva Colline Metallifere, fruttato e dal gradevole retrogusto amarognolo. I vigneti donano invece la Doc del Monteregio di Massa Marittima, da vitigni autoctoni Sangiovese, Trebbiano toscano e Vermentino, in parte Ciliegiolo, Canaiolo nero, Malvasia bianca lunga, Ansonica, affiancati da varietà alloctone quali il Syrah e il Viognier. Ancora, la famosa Castagna di Montieri per la quale da anni viene organizzato il “Premio Nazionale Farina di Castagne”, e la cipolla della Maremma, coltivata da oltre cento anni esclusivamente a Massa Marittima.

Giorno 1

Suvereto

Suvereto

Le querce di sughero che un tempo punteggiavano abbondantemente la zona hanno dato il nome al borgo, che si erge su un colle ai margini delle Colline metallifere e su cui sventola la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Racchiuso ancora in parte dalle mura medievali, ha un impianto urbano tortuoso che svela, tra vicoli in pietra e strade lastricate, bellissimi scorci. È la chiesa di San Giusto a dare il benvenuto: proprio davanti alla porta d’accesso medievale, è stata costruita nel 1189 su una precedente chiesa del X secolo. Altri pregevoli edifici sono il palazzo comunale del XIII secolo, con bella loggia angolare e torre merlata, la settecentesca chiesa della Madonna e il chiostro di S. Francesco. Quel che rimane della Rocca aldobrandesca, fondata nel IX secolo, sovrasta il dedalo di vicoli con case di sasso, volte, scalinate.

Siamo nell’Alta Maremma, dove l’atmosfera è ancora quella contadina, ed è facile affidarsi a una cucina povera ma piena di gusto. Da assaggiare, di tipico, ci sono i tortelli maremmani, con ripieno di spinaci, ricotta, noce moscata e parmigiano, l'acquacotta, una zuppa di verdure (soprattutto bietole, pomodoro e carote) accompagnata con crostini di pane abbrustolito e un uovo in camicia, le immancabili pappardelle al ragù di cinghiale. E poi gli assaggi di salumi, fra cui la Cinta senese Dop, e di formaggi come il Pecorino toscano Dop di Follonica, in varie stagionature. 

Il Parco naturalistico le Biancane

Il Parco naturalistico le Biancane

Un’area straordinaria in cui osservare numerose manifestazioni geotermiche naturali: vapori bianchi e acqua bollente che escono dal terreno, fango in ebollizione, il colore della terra che varia dal rosso intenso all’ocra fino al bianco, e una flora certamente inusuale. Nel parco, l’itinerario ad anello parte dalla frazione Lagoni di Monterotondo Marittimo - dove nel 1777 fu scoperta la presenza di acido borico nelle acque geotermiche dal chimico e farmacista tedesco Hubert Francesco Hoefer - e tocca Sasso Pisano, dove è visibile anche un complesso archeologico con i resti di un antico impianto termale etrusco. Alla fine del percorso si visita il Mubia - GeoMuseo delle Biancane, che offre un viaggio virtuale nelle viscere della Terra e approfondimenti attraverso postazioni interattive.

Castelnuovo di Val di Cecina

Castelnuovo di Val di Cecina

Tra boschi di castagno si staglia il nucleo medievale del borgo, arroccato sulla collina. Lo si riconosce subito, prima di arrivarci, per quella sua curiosa forma a pigna. Bandiera Arancione del TCI, il paese è un intrico di strette stradine fra cui ci si sorprende ad ammirare porte medievali e meravigliosi scorci panoramici su tutta la vallata.
Nei pressi della piccola frazione di Montecastelli si scoprono la pieve romanica dei Santi Filippo e Giacomo, un ipogeo etrusco del VI secolo a.C. e i resti delle miniere di rame, inattive dal 1941.

Giorno 2

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Isolata in mezzo alla campagna, è tra le più insigni architetture gotico-cisterciensi in Italia. Stupisce il possente involucro scoperchiato in mattoni e travertino. L’abbazia fu costruita tra il 1224 e il 1288, ma carestie, pestilenze, saccheggi, e infine la caduta di un fulmine, ne decretarono nel Cinquecento l'abbandono. Restano da allora, le maestose strutture a cielo aperto, l'interno invaso dall'erba e gli archi a sesto acuto come cornice del verde tutt'intorno: un'immagine romanzesca, intrisa di misticismo, fra le più celebri della Toscana.

Eremo di Montesiepi

Eremo di Montesiepi

Vicinissimo all’abbazia di San Galgano, è un'originale chiesetta romanica a pianta perfettamente circolare con campaniletto a vela. All'interno, fasce concentriche di cotto e travertino caratterizzano la struttura della volta; al centro, il masso nel quale Galgano, in segno di rinuncia alla vita secolare, avrebbe conficcato una spada (oggi protetta da una teca), evocando nei secoli leggende e misteriosi racconti popolari. Gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti con la storia del santo dipinti nella cappella sono oggi conservati al Museo di S. Maria della Scala a Siena, dove vengono esposti periodicamente.

Giorno 3

Montieri

Montieri

Il più alto comune delle Colline Metallifere, si erge a 1051 m tra folti boschi di querce, faggi e castagni. Da secoli centro minerario per l’estrazione del rame e dell’argento (l’etimologia rimanda a Mons aeris, monte del rame), come testimoniano cunicoli rinvenuti nei dintorni e utilizzati per lo sfruttamento delle miniere, ha un piccolo nucleo storico aperto su un arioso panorama. Visibili ancora oggi tre torri della cinta muraria, case-torri del XIII secolo e il Cassero, cui erano annesse anche le antiche prigioni. La famosa castagna di Montieri è protagonista da anni del “Premio Nazionale Farina di Castagne”.

Massa Marittima

Massa Marittima

Si pone fine al tour delle Colline Metallifere con un colpo d’occhio fortissimo: Massa Marittima non può lasciare indifferenti. Piazza Garibaldi, ampia e fortemente articolata, è tra i capolavori dell’urbanistica medievale per l’equilibrio e l’armonia delle soluzioni spaziali che creano angoli, prospettive ed effetti scenografici attorno a un complesso di edifici medievali altrettanto meravigliosi. Dal Duomo al Palazzo Pretorio e a quello Vescovile, o ancora il palazzetto della Zecca e la fortezza dei Senesi e la torre dell’Orologio, su cui salire per rimanere estasiati dal panorama.

Infine il centro è l’unico in cui si coltiva, da oltre cent’anni, la cipolla della Maremma.

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