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Spiritualità
I Misteri di Trapani

Tutto sulla processione dei Misteri di Trapani, il rito essenza della Pasqua in Sicilia

Si parte alla volta di Trapani, per scoprire tutto sulla Processione dei Misteri, una tradizione pasquale antichissima.

3 minuti

Se a Pasqua progettate una vacanza in Sicilia, preparatevi a vivere forti emozioni partecipando alla storica Processione dei Misteri di Trapani, tra gli eventi pasquali più affascinanti d’Italia. Ogni anno, per il Venerdì Santo, questa tradizione mette in scena la passione e la morte di Cristo per le vie del centro, dove sfilano 18 gruppi scultorei e due simulacri.

Ecco, quindi, tutto quello che dovreste sapere sulla Processione dei Misteri di Trapani, un capolavoro di italianità che saprà sorprendervi e conquistarvi, lasciando un ricordo indelebile della vostra Pasqua italiana.

Un'antica tradizione pasquale in Sicilia

Candele all'interno di una chiesa

Tra le più lunghe d’Italia, la processione dei Misteri attira ogni anno migliaia di fedeli, devoti e turisti attratti da questa ardente manifestazione di fervore religioso che si ripete, identica e solenne, da oltre 400 anni.

Originariamente si chiamava Las Casazas e si ritiene sia stata importata dalla Spagna nel XVI secolo; da allora viene rappresentata ogni anno, con poche interruzioni nel corso della storia.

Storia e origine dei Misteri di Trapani

La processione dei Misteri di Trapani

I 18 gruppi scultorei e i due simulacri, montati su speciali “vare” di legno come supporto, sfilano per le vie della città. Le statue sono state realizzate in legno, colla e tela, tra il XVII e il XVIII secolo, dalle botteghe artigiane trapanesi. Rappresentano personaggi e scene della passione e della morte di Gesù. Inizialmente erano soltanto 6, nel corso del tempo sono diventate 18. La più antica è l’Ascesa al Calvario.

Si ritiene che la processione affondi le sue radici nel periodo di dominazione spagnola dell’isola e fosse inizialmente organizzata da una confraternita. Nel corso del tempo è stata poi affidata a maestranze e corporazioni artigiane che tutt’ora organizzano l’evento.

Ci sono due ipotesi relative al significato del termine Misteri. Secondo alcuni ha a che fare con il “ministero”, l’ufficio religioso, mentre altri ritengono che sia legato alla parola “mestiere”, con riferimento alle corporazioni di arti e mestieri a cui si associa ogni gruppo sacro.

La processione del Venerdì Santo

Il simulacro dell'Addolorata

La tradizione vuole che l’appuntamento sia stabilito nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, quando i Sacri Gruppi fanno la loro uscita solenne dalla Chiesa del Purgatorio. Seguendo un preciso rituale, il “caporale” con un colpo di ciaccola, uno strumento simile alla nacchera, dà ordine a “massari” e giovani volontari di sollevare a spalla il gruppo sacro. Un secondo colpo dà avvio al movimento.

Per 24 ore, senza interruzioni, una banda intona marce funebri mentre il percorso si snoda per le vie principali della città. Le strade più caratteristiche del centro storico vengono percorse di notte, mentre i tamburi suonano in continuazione e una folla di persone segue in silenzio la sfilata. All’alba, i Misteri raggiungono le Barracche, tradizionale quartiere di pescatori vicino al porto cittadino e al mercato del pesce. Qui, si preparano ad affrontare l’ultimo tratto del percorso, quello che li porterà a rientrare nella Chiesa del Purgatorio.

Il rientro del Sabato Santo alla Chiesa del Purgatorio

Il corteo che segue la processione dei Misteri di Trapani

Il sabato mattina Piazza Purgatorio torna a riempirsi di persone per il momento più emozionante della processione: il ritorno dei Sacri Gruppi dentro la chiesa barocca che li custodisce tutto l’anno. Entrano uno a uno, con l’accompagnamento della banda e il lungo applauso di chi assiste all’evento. Le ciaccole continuano a suonare fino al momento in cui la porta si richiude. Non prima però di un’ultima “annacata”, cioè un dondolio del gruppo scultoreo portato a spalla che richiama quello della “naca”, la culla.

Così, si conclude una tradizione unica nel suo genere, fortemente legata al territorio che, ogni anno, rappresenta un’occasione speciale per visitare Trapani assaporando appieno l’atmosfera italiana della Pasqua. 

Cosa vedere a Trapani e dintorni

Le saline rosa in Sicilia

Dopo aver ammirato la Processione dei Misteri, vale la pena allungare la vostra permanenza in Sicilia per visitare Trapani ed esplorare i suoi dintorni: qui, tra terra e mare, le cose da vedere sono tantissime.

Passeggiate nel centro storico e lasciatevi incantare dalle numerose chiese e chiesette, non a caso viene chiamata la “città delle Cento Chiese”, anche se la vera perla si trova sul mare. Le saline di Trapani sono una riserva naturale che potrete percorrere in bicicletta. O ancora, se volete approfittare del primo bel tempo della stagione, scegliete una tra le tante spiagge e stendevi al sole.

Se invece volete andare in avanscoperta, fuori dal centro cittadino di Trapani vi aspettano numerosi siti di interesse come la famosa spiaggia di San Vito Lo Capo o la Riserva dello Zingaro, a meno di un’ora in auto, o lo splendido mare di Mazara del Vallo, a circa 55 chilometri. Le calette di Favignana, isola incantevole appartenente all’arcipelago delle Egadi, distano da Trapani solo 30 minuti di aliscafo.

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