Panoramica
La Torre di Portoscuso, nota anche come Torre Spagnola, è una robusta costruzione difensiva realizzata tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, lungo la costa sud-occidentale della Sardegna. La sua posizione, su un promontorio roccioso a circa 30 metri sul livello del mare, le garantiva un ampio controllo visivo sul litorale e la possibilità di comunicare con altre torri costiere, come quelle di Calasetta e Carloforte.
Costruita con materiali vulcanici locali come il tufo e la lava, la torre presenta una forma troncoconica, con una base di quasi 22 metri di diametro e un’altezza che raggiunge i 16 metri. L’interno è dominato da una volta a cupola, priva di sostegni centrali, sorretta da quattro costoloni in pietra squadrata. Questo spazio, alto circa 4 metri, era destinato ad accogliere i militari di presidio.
L’ingresso originario si trovava a circa 5 metri d’altezza e si raggiungeva tramite una scala a chiocciola ricavata nello spessore del muro. La torre era classificata come “torre de armas”, cioè una struttura fortificata dotata di armamento pesante, tra cui cannoni, spingarde e fucili. Nel XVIII secolo, precisamente nel 1767, risultava presidiata da un alcaide, un artigliere e cinque soldati.
Il terrazzo superiore, impermeabilizzato con bitume, era dotato di un sistema per la raccolta dell’acqua piovana, che veniva convogliata in una cisterna sottostante. Esternamente, la torre è decorata da una corona di mensoloni in pietra, che oltre alla funzione strutturale, avevano anche un valore estetico.
Disarmata nel 1851, la torre ha mantenuto un forte legame con la comunità locale. Dopo un accurato restauro, è oggi di proprietà del Comune di Portoscuso e viene utilizzata come spazio per eventi culturali, mostre e conferenze.