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Arte e cultura
sardegna

James Bond in Gallura. In viaggio con Roger Moore nel paradiso sardo

Tipologia
Percorso in auto
Durata
4 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

007. Basta un numero e inconsciamente ci prepariamo all’adrenalina, agli intrighi, ai colpi di scena più spettacolari. Aggiungiamo la bellezza del mare di Sardegna, il glamour della Costa gallurese ed ecco il cocktail perfetto per una delle avventure più celebri di mr. Bond, James Bond. Il film è La spia che mi amava, il decimo dedicato dall’agente segreto per antonomasia, diretto da Lewis Gilbert e uscito nel 1977. Un magnetico Roger Moore interpreta il protagonista, Barbara Bach è la fascinosa agente del KGB Anya Amasova. Le prime scene sarde del film, girate sul finire dell’estate del 1976, vedono protagonista il porto di Palau, borgo affacciato sul quel paradiso naturale che è l’arcipelago di La Maddalena, dove Bond e Anya, giunti in sella a un calesse, attendono l’arrivo della leggendaria Lotus Esprit, l’auto sportiva che sorprenderà più volte lo spettatore con i suoi accessori speciali. Poi ci si sposta nel cuore della costa gallurese, più precisamente a Porto Cervo e nel lussuoso hotel Cala di Volpe. Fra le stradine della pittoresca San Pantaleo, frazione di Olbia dal fascino insieme rustico e chic, prende avvio la sequenza più adrenalinica. La Lotus di Bond e Anya sorpassa una Kawasaki Z900 in versione sidecar, a bordo c’è uno dei killer al servizio del villain di turno (in questo caso lo scienziato pazzo Karl Stromberg), il quale inizia a rincorrerli. La strada diventa un vero campo di battaglia quando un elicottero minaccia la coppia, in una scena ambientata verso Cala di Volpe. L’inseguimento ad alta velocità si sviluppa anche in un’altra location, sulla costa nord-occidentale dell’isola, nei pressi di Alghero. È qui, tra le scogliere a picco del Parco regionale di Porto Conte, affacciate sull’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, che la moto del killer precipita in mare. Si torna poi nelle zone limitrofe a San Pantaleo, dove Squalo, guardia del corpo al servizio di Stromberg, tallona l’auto di Bond lungo la statale 125. La tranquillità della campagna gallurese viene per un attimo sconvolta dalla furia dell’inseguimento, che culmina nei pressi di Santa Teresa Gallura. Altra location che merita una visita è la splendida spiaggia di Cala Capriccioli, che fa da sfondo alla scena forse più memorabile del film: siamo nel territorio di Arzachena, che insieme a Olbia è la città di riferimento per visitare queste e altre bellezze “da film” della costa gallurese.

Palau

Palau

Palau, affacciata sulla costa nord-orientale della Sardegna, non è solo il punto d’imbarco ideale per visitare il Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena, ma anche il punto di partenza dell’avventura sarda di James Bond in “007 - La spia che mi amava”. È proprio qui, infatti, nel porto della cittadina, che fa la sua spettacolare comparsa la futuristica Lotus Esprit destinata al celebre agente segreto. In realtà il produttore del film, Albert Broccoli, mette a disposizione del regista ben due automobili dello stesso modello, più una serie di scocche supplementari. Un’auto servirà per le scene in camera car, l’altra per le riprese esterne degli inseguimenti. Il fascino di Palau traspare subito dal grande schermo, ma si rivela in tutte le sue potenzialità se, un po’ come Roger Moore, si sceglie di fare tappa qui per qualche giorno: le sue spiagge di sabbia bianca e le calette nascoste invitano al relax, mentre le escursioni in barca garantiscono emozioni indimenticabili. Gli amanti dell’azione possono dedicarsi a sport acquatici, snorkeling e trekking, mentre chi cerca il lusso può godere di cene gourmet al tramonto e soggiorni in eleganti resort.

Porto Cervo

Porto Cervo

Porto Cervo è il cuore della costa gallurese. Sinonimo di lusso ed eleganza, ma anche di mare e bellezze naturali con le sue spiagge di sabbia finissima e le acque cristalline, è una delle destinazioni più glamour al mondo: la frequentano grandi personalità del mondo degli affari e celebrità del jet-set internazionale, che spesso arrivano qui a bordo dei loro yacht di lusso. Il mito di questa località gallurese è nato negli Anni ’60 e ’70 e si è diffuso nel mondo grazie anche al cinema, e a James Bond in particolare. In “007 - La spia che mi amava” l’agente segreto alloggia infatti nell’iconico hotel Cala di Volpe, affacciato sulla baia omonima, un tratto di costa incantevole poco a sud dell’abitato di Porto Cervo. Con la sua architettura particolare che richiama i tradizionali villaggi di pescatori, una vista eccezionale sul mare, la discrezione del personale e i servizi top-level, l’hotel è tuttora frequentato da VIP di tutto il mondo. Nel film se ne riconoscono il banco della reception, il porticciolo e il piano bar, che ospita alcune delle scene dal fascino più sofisticato; per i più curiosi, nella finzione cinematografica a Bond viene riservata la suite A5.
A due passi da Cala di Volpe c’è un’altra location iconica del film, la spiaggia di Capriccioli, dove l’agente segreto e la bella Anya riemergono dalle acque a bordo della Lotus Esprit, che si è rivelata essere anche un veicolo sottomarino: si era gettata in mare dal pontile nei pressi dell’hotel Pitrizza, che si trova 5 km a nord-ovest dell’abitato di Porto Cervo. 

San Pantaleo

San Pantaleo

Tra i vicoli pittoreschi del borgo di San Pantaleo, frazione di Olbia, l’atmosfera è tranquilla e carica di fascino. Immaginate 007 e la Bond girl di turno, la sensuale spia russa Anya Amasova, sfrecciare a due passi da questi vicoli tortuosi, l’eco del rombo della Lotus Esprit che rimbalza tra le mura di pietra, mentre in cielo volteggia l’elicottero che dà loro la caccia. Il sole del Mediterraneo illumina la scena, rendendo ancora più vibrante l’azione. È accaduto nel 1976, quando sulla provinciale 94 e nei dintorni è stata girata una parte delle scene dell’inseguimento de “007 - La spia che mi amava”. A 15 minuti d’auto da San Pantaleo (qualcuno in meno se si guida un’auto come quella di Roger Moore) si può visitare Arzachena. È una cittadina ricca di storia e cultura, con i suoi nuraghi e le sue tombe dei giganti che testimoniano un passato antico e misterioso: gioielli dell’entroterra della costa gallurese, tutti da scoprire.

Parco regionale di Porto Conte e Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana

Parco regionale di Porto Conte e Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana

Sulla costa nord-occidentale della Sardegna il Parco regionale di Porto Conte e l’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, nel territorio di Alghero proteggono luoghi di selvaggia bellezza, imponenti scogliere calcaree, misteriose grotte marine e una biodiversità sorprendente. Nell’estate del 1976 questo angolo incontaminato dell’isola viene scelto come sfondo per girare altre scene adrenaliniche dell’inseguimento cult de “La spia che mi amava”: Bond, al volante della sua fenomenale Lotus Esprit, sfreccia lungo le strade costiere del parco, tortuose e super panoramiche. La musica incalzante e le riprese panoramiche creano la necessaria tensione emotiva. Una moto minacciosa si avvicina rapidamente. All’improvviso dietro una curva compare un camion, ostruendo la strada. A bordo della moto c’è un killer che sgancia una sorta di bomba-sidecar verso la Lotus. Ma, accortosi del pericolo, con una manovra audace Bond sorpassa il camion ed evita per un soffio la collisione. Il killer, coinvolto nell’esplosione, perde il controllo della moto e precipita tra le scogliere, scomparendo nelle acque nei pressi della Grotta Verde. Siamo sull’ultimo tratto della provinciale 55, dove il paesaggio di Porto Conte e Capo Caccia aggiunge una bellezza selvaggia all’intensità dell’azione.

Parco naturale regionale di Porto Conte e Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana
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Maggiori Informazioni

Santa Teresa Gallura

Santa Teresa Gallura

Santa Teresa Gallura, lo dice il nome stesso, è un incantevole angolo della Gallura, sulla costa settentrionale della Sardegna. Immaginate di camminare mano nella mano con la persona amata lungo il porto, dove le barche ondeggiano dolcemente, magari all’ora del tramonto, quando il faro di Capo Testa si accende all’orizzonte. Il profumo salmastro del mare si mescola con la brezza fresca della sera, creando un’atmosfera magica. I vicoli tortuosi e le suggestive insenature sembrerebbero fatti apposti per accogliere i risvolti romantici delle avventure dell’agente 007: Roger Moore avrebbe solo l’imbarazzo della scelta del dehor dove assaporare un calice di Vermentino di Gallura. Invece Lewis Gilbert, il regista de La spia che mi amava, fa di Santa Teresa Gallura il set di una delle scene più ironiche di tutto il film. Accade quando la Ford Taunus di Squalo, l’uomo dai denti d’acciaio che dà la caccia a Bond per conto di Stromberg, si schianta sulla capanna di un pastore nei pressi della spiaggia Rena Bianca, in un momento che combina azione frenetica e un tocco di umorismo.

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