Panoramica
A dare nome a Stornara, cittadina che sta una trentina di chilometri a sud di Foggia, furono gli storni che ancora oggi volteggiano sopra i suoi campi di grano, soprattutto al tempo della semina. Le spighe bionde compaiono anche nello stemma del Comune, insieme a un grappolo generoso d’uva rossa e a un ramoscello d’ulivo: è la triade ideale dei prodotti agricoli su cui poggia la dieta mediterranea. Del resto, qui siamo nella parte meridionale del Tavoliere delle Puglie, granaio d’Italia, in una località nata proprio come colonia contadina. Stornara è infatti uno dei Cinque Reali Siti fondati da re Ferdinando IV di Borbone nel 1774 per la colonizzazione agraria della Capitanata, insieme a Ordona, Carapelle, Stornarella e Orta Nova, e non è mai venuta meno alla sua vocazione originaria: dal 2024 aderisce alla rete delle Città del Bio, che unisce i Comuni che promuovono l’agricoltura biologica come progetto culturale.
Eppure, non è solo per le eccellenze agroalimentari, la buona cucina e i paesaggi agricoli che Stornara merita una visita, e nemmeno per i suoi monumenti, che sono settecenteschi, come la Torre Arcipretale, e ottocenteschi, come la torre dell’Orologio e la chiesa madre di S. Rocco. In questa pigra cittadina di 6000 abitanti si arriva soprattutto per ammirare gli oltre 130 murales realizzati dai maggiori street artist italiani e internazionali. Sono la coloratissima testimonianza delle diverse edizioni del festival internazionale di street art Stramurales, organizzato ogni anno dall’associazione Stornara Life Aps e considerato oggi uno dei più grandi e importanti della scena europea. Ogni anno gli organizzatori individuano un tema e poi si affidano all’estro e alla sensibilità degli artisti: dal 2018, l’anno d’esordio della manifestazione, sono oltre 100 quelli che hanno partecipato. Le loro opere sono una gioia per gli occhi e dimostrano tutta la forza dell’arte, che può davvero cambiare il volto di una città.