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Laghi
Nobili acque di Lombardia

“Chiare, fresche e dolci” ville: in battello sul Lago di Como

Tipologia
percorso in traghetto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
7
Difficoltà
Facile

Il Lario, altro nome del Lago di Como, si presenta come una specie di ipsilon geografica capovolta in mezzo alle Prealpi lombarde. Sulle sue sponde le residenze aristocratiche si sono concentrate lungo i rami meridionali, soprattutto su quello del capoluogo. Como, con le sue radici romane antiche, la sua seta e l’imprenditoria, è sempre stato più importante di Lecco, altro capoluogo a oriente, e i nobili che qui risiedevano scelsero appunto questo luogo per costruire le loro amate dimore.

Nomi di grandi famiglie sono legati alle maestose ed eleganti ville che si specchiano sul lago: gli Este, antenati dei Windsor ancora regnanti in Gran Bretagna, i Visconti, per quattro secoli signori di Milano, e poi i Melzi, i Serbelloni, i Nassau di Prussia… Oggi è possibile visitare queste sontuose dimore grazie ai battelli e agli aliscafi della compagnia Navigazione Laghi. Un modo unico per visitare il Lago di Como e vivere una esperienza indimenticabile.

Villa Olmo

Villa Olmo

Il nostro itinerario parte da Como. La città, ben collegata con la penisola e l’Europa, può essere raggiunta facilmente attraverso i trasporti pubblici. Mezzo privilegiato è di certo il treno: oltre alla linea che collega Milano alla Svizzera (Lugano, Bellinzona, Zurigo…), le linee regionali delle Ferrovie Nord, offrono un servizio che termina esattamente sul lungolago.

Da qui, una piacevole passeggiata ci permetterà di ammirare il Tempio Voltiano per raggiungere la spianata, adornata con aiuole e fontana, che ci introduce alla prima tappa dell’itinerario: Villa Olmo.

Posta sul primo tratto della Strada Regina, la via che costeggia il lago e alternativa automobilistica al battello lungo tutto il nostro itinerario, Villa Olmo affaccia su una traversa intitolata a Simone Cantoni, il notevole architetto settecentesco italo-svizzero che progettò la villa voluta dal marchese Innocenzo Odescalchi, affascinato dal raffinatissimo palazzo che Cantoni aveva realizzato per la famiglia Serbelloni a Milano.

Ammiriamo l’imponenza e l’eleganza neoclassica di Villa Olmo e godiamoci un po di relax nel suo vasto parco prima di riprendere il nostro cammino in questo itinerario alla scoperta delle bellezze del Lago di Como.

Villa d’Este

Villa d’Este

Lungo la sponda occidentale, tra fasce di verde, abitazioni e attracchi, il battello passa in rassegna la sagoma di Villa Erba, l’abitato di Cernobbio e l’atmosfera di gran lusso che avvolge Villa d’Este.

Ora convertita in un sontuoso hotel, la villa vive di un fascino senza tempo.Numerosi dipinti e sculture ornano le sale interne. Particolarmente interessante è la Sala di Napoleone, dove l’iniziale dell’imperatore è intessuta nei rivestimenti murali in seta. La villa è oggi sede di numerosi incontri e convegni. Il più noto è il Forum The European House - Ambrosetti, incontro internazionale di discussione su temi principalmente economici che si tiene ogni anno dal 1975, nella prima settimana di settembre.

Rivolto e dedicato a capi di Stato, ministri, premi Nobel ed economisti, il forum di Cernobbio si articola in un ciclo intensivo di incontri, dibattiti, presentazioni di ricerche ad hoc, elaborazioni di previsioni sullo scenario economico e geo-politico mondiale, europeo e italiano, momenti di analisi dei principali sviluppi scientifici e tecnologici e dei loro effetti sul futuro delle istituzioni, delle imprese e, in generale, della società civile.

Dal 1929 si tiene qui anche l’annuale Coppa d’Oro Villa d’Este, un “concours d’élégance” internazionale per automobili.

Isola Comacina

Isola Comacina

Il nostro itinerario prosegue verso l’Isola Comacina, raggiungibile attraverso i motoscafi taxi che partono da Ossuccio. merita una visita, però, anche Sala Comacina, a nord di Cernobbio, storico paese d’imbarco per raggiungere l’isola.

La Comacina appartiene all’Accademia milanese di Brera e, nonostante l’accesso sia a pagamento, è un luogo assolutamente da visitare in una breve sosta nel nostro itinerario tra le ville.

L’unica isola del Lago di Como ha tutto il fascino di un luogo senza tempo, incastonato nelle acque della Tremezzina. La si attraversa a piedi in circa mezz’ora ed è una passeggiata facile che offre suggestivi scorci sul lago e spunti archeologici altomedievali.

Ogni anno intorno al 24 giugno, festa di San Giovanni, l’isola viene “infiammata” da spettacoli pirotecnici che turisti e gente del posto possono ammirare dall’acqua e dalla riva.

Villa del Balbianello

Villa del Balbianello

Passata l’Isola Comacina in direzione di Bellagio, il battello circumnaviga il promontorio dove sorge la Villa del Balbianello per fare scalo a Lenno, punto di approdo più vicino. Dall’abitato si può raggiungere in breve la villa salendo a piedi attraverso i giardini oppure, prendendo un motoscafo taxi.

Il Balbianello è un capolavoro ambientale in termini tanto architettonici quanto forestali: si tratta di un complesso di due edifici, un minuscolo porto e una piccola chiesa, residuo di un convento francescano del Duecento. Nella casa sono visitabili su prenotazione i cimeli di vita dell’esploratore novecentesco Guido Monzino, con i suoi arredi inglesi e francesi del Settecento. C’è anche un piccolo museo con una collezione di oggetti d’arte cinesi, africani e precolombiani.

In precedenza l’edificio era stato luogo di incontri fra i letterati, come Giuseppe Parini che frequentavano la dimora quando apparteneva al cardinale Angelo Maria Durini, e poi di patrioti, dopo che nel 1797 la proprietà era passata a Luigi Porro Lambertenghi: Silvio Pellico era stato precettore e ospite qui. Ai Porro Lambertenghi erano seguiti gli Arconati Visconti, il cui stemma spicca sulla loggia.

La vera opera d’arte è però il giardino, squisitamente curato con prati, statue, siepi di bosso e di lauro fra lecci, canfore, magnolie, cipressi, e l’eleganza della loggia come punto focale. Dall’alto si ha un meraviglioso panorama sul lago.

Villa Carlotta

Villa Carlotta

Dopo lo scalo a Lenno, il battello entra nelle acque della Tremezzina, dove uno sbarco a Tremezzo permette di riconoscere il sovrastante Grand Hotel e subito dopo, di raggiungere l’ingresso a Villa Carlotta.

La villa ha preso questo nome perché intorno al 1850 fu donata dalla principessa Marianna di Nassau, moglie di Alberto di Prussia, alla figlia Carlotta come dono di nozze.

L’edificio è però di origine molto precedente, fu fatta costruire infatti verso la fine del Seicento, dal milanese Giorgio Clerici. Poi, fino al 1838, la residenza fu proprietà dei Sommariva, che l’abbellirono con opere d’arte e sontuosi arredi. Ma Carlotta concentrò la sua attenzione sul giardino, ingrandendolo e introducendo piante rare ed esotiche.

Oggi Villa Carlotta ospita un museo con straordinarie opere ottocentesche come le sculture di Canova e Thorvaldsen. Ma l’attrazione principale è data dai suoi terreni, con molte centinaia di specie botaniche. Qui i giardini formali all’italiana, gli scenografici terrazzamenti, il parterre e gli arbusti fioriti sono una gioia da vedere.

Bellagio

Bellagio

Dalla Tremezzina a Bellagio non c’è scelta, conviene muoversi in battello. Anche se ci sono traghetti con trasporto auto a Cadenabbia, poco a nord di Tremezzo lungo la sponda del lago, sarà poi difficile riuscire a parcheggiare una volta sbarcati.

Bellagio è una meta turistica così famosa che è stata parzialmente riprodotta a Las Vegas, accompagnata da una copia della Tour Eiffel parigina. Bellagio sorge gloriosamente, sulla punta del promontorio dove si incontrano i due rami meridionali del Lario. Qui le vie, in salita a gradoni, mantengono il loro impianto storico, mentre una serie di residenze signorili affacciate sul lago producono una miscela unica tra eleganze architettoniche e bellezze naturali. Non è del resto una fama nuova: Filippo Tommaso Marinetti, fondatore ideologico del Futurismo, visse a Bellagio i suoi ultimi mesi: lo ricorda sul lungolago una targa all’esterno dell’albergo Splendide.

Dall’imbarcadero dei traghetti si può salire fino a via Garibaldi, la strada che attraversa il centro storico. Sulla sinistra, con le spalle al lago, si arriva alla piazza dove si trova la basilica di S. Giacomo, originaria del XII secolo ma ampliata e trasformata nei secoli successivi.

Sempre raggiungibile dall’imbarcadero, Villa Melzi ci accoglie con i suoi giardini, la sua storia e le stupende opere d’arte neoclassiche. Posta in posizione più elevata, è Villa Serbelloni, di proprietà della Rockefeller Foundation di New York, con il suo magnifico parco che si estende per circa 21 ettari sul promontorio di Bellagio.

Un luogo, dunque, tutto da scoprire e da vivere, lasciandosi guidare dal dolce connubio tre l’arte e la natura.

Villa Monastero

Villa Monastero

Anche l’ultima tappa di questo nostro itinerario lariano va affrontata solcando le dolci acque del lago. Pure qui, come fra la Tremezzina e Bellagio, per andare da Bellagio a Varenna non ci sono alternative stradali, salvo fare una lunga guidata fino a Lecco per risalire poi sull’altro versante del lago. Villa Monastero, visitabile come casa museo a pochi passi dalla principale piazza San Giorgio, è la presenza storica più rilevante a Varenna. Si trattava in origine di un monastero femminile, da cui il nome, fondato ai primi del Duecento.

A metà Cinquecento l’edificio era stato acquistato da Paolo Mornico, un produttore di ferro della Valsassina e, per circa tre secoli, la proprietà rimase della famiglia. Il figlio Elio fu il primo a modificarla quando, tra 1609 e 1645, apportò diverse migliorie alla casa e al giardino.

Durante una serie di passaggi di mano, nella seconda metà dell’Ottocento, la villa ha vissuto altre ristrutturazioni, fino ad assumere l'eclettico aspetto attuale: i restauri per realizzare la scala interna e il cosiddetto bagno pompeiano, con marmi policromi, ceramiche e stucchi, appaiono tra i più riusciti. Mentre Il giardino botanico circostante, ricco di piante esotiche, presenta caratteristiche architettoniche assortite tra stile barocco, classico e moresco.

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