Panoramica
La chiusa di Casalecchio è un’opera idraulica parte del sistema di canali scavato dai bolognesi fin dall’XI secolo per collegare la città ai principali corsi d’acqua circostanti, il torrente Savena a est e il fiume Reno a ovest. In corrispondenza dell’area in cui quest’ultimo abbandona il suo percorso naturale raggiungendo la pianura ai piedi dell’Appennino, l’imponente sbarramento artificiale (lo scivolo della diga è lungo 160 metri e largo 35, con un dislivello di oltre 8 metri) ne convoglia le acque nel canale omonimo, che a lungo ha alimentato i mulini di Bologna contribuendo alla sua fioritura economica e preservando la città dagli allagamenti. Il flusso regolare del canale è garantito dalle paratoie aperte sul muraglione che ne contiene la riva sinistra, da cui le acque in eccesso vengono riversate nuovamente nell’alveo del fiume. Nel corso dei secoli la chiusa ha subito molteplici modifiche: il nucleo dell’attuale struttura venne costruito per volere del cardinale Egidio di Albornoz alla metà del ‘300, mentre un ulteriore massiccio intervento fu supervisionato due secoli dopo dal Vignola, l’illustre architetto manierista. È però solamente nel ‘900 inoltrato che il complesso ha acquisito la propria foggia definitiva, quando gli ultimi elementi lignei furono sostituiti dal rivestimento di lastroni in granito bianco o rosso che si ammira passeggiando lungo la riva del Reno o grazie alle visite guidate del consorzio Canali di Bologna.
Alle spalle della diga, allungato sulla sponda destra del fiume, si distende il parco della Chiusa, incantevole area verde nata nel ‘600 come tenuta dei marchesi Sampieri Talon e ora proprietà comunale.
Via Porrettana, 187, 40033 Casalecchio di Reno BO, Italia