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Spiritualità

A Napoli per la festa di San Gennaro tra tradizione e spiritualità

3 minuti

Il 19 settembre ricorre a Napoli la Festa di San Gennaro. È un giorno molto speciale per la città partenopea: un’esplosione di devozione popolare nei confronti del Santo Patrono, affascinante sintesi di tradizione e spiritualità.
Dal reliquiario viene prelevata l’ampolla contenente il suo sangue e ogni anno si rinnova il cosiddetto miracolo della liquefazione.
Trovarsi a Napoli in questa occasione è un’esperienza unica, per condividere il fitto programma delle celebrazioni e il sincero, traboccante entusiasmo del popolo napoletano.

Il culto di San Gennaro tra storia e leggenda

Il culto di San Gennaro tra storia e leggenda

Gennaro visse nella seconda metà del III secolo e divenne Vescovo di Benevento. Il suo martirio avvenne sulla scia delle persecuzioni volute da Diocleziano e Gennaro, che rifiutò di abiurare, fu condannato a morte assieme ad altri esponenti di fede cattolica.
La storia riporta che fu decapitato a Miseno il 19 settembre del 305 e fin da subito è un fiorire di leggende. Una di queste narra che, condannato ad essere sbranato dalle belve nell’anfiteatro, fu invece decapitato perché le fiere si inchinarono ai suoi piedi facendosi mansuete. E, secondo un’altra credenza diffusa, la pietra dove cadde il suo sangue, conservata tuttora a Pozzuoli, diventa rossa il giorno della ricorrenza del martirio.
Il culto di San Gennaro e delle sue reliquie, avvolto nel misticismo e nutrito da fede profonda, iniziò ben prima della santificazione, avvenuta nel 1586.

Le reliquie di San Gennaro

Le reliquie di San Gennaro

La devozione del Santo è strettamente legata al culto delle sue reliquie, custodite in una cripta del Duomo di Napoli. Si tratta di una teca contenente due ampolle, una vuota, l’altra con il suo sangue raccolto da devoti il giorno della decapitazione: questa la credenza popolare, sostenuta anche dalle istituzioni ecclesiastiche. Il 19 settembre, recandovi in Duomo per partecipare alle celebrazioni, assisterete anche voi al cosiddetto "miracolo dello scioglimento del sangue", mentre il cardinale manipola e capovolge l’ampolla mostrando, infine, il prodigio ai fedeli.

L’evento straordinario si ripete tre volte all’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, al termine di una processione in ricordo della traslazione delle spoglie da Pozzuoli a Napoli; quindi il 19 settembre, anniversario del martirio, e, infine, il 16 dicembre. Quest’ultima data rievoca la drammatica eruzione del Vesuvio nel 1631: fu San Gennaro, secondo il popolo napoletano, a proteggere la città dalla lava, che arrivò solo a lambirla.

Festa di San Gennaro a Napoli: il programma

Festa di San Gennaro a Napoli: il programma

Il 19 settembre la Cattedrale apre al mattino presto e non chiude prima delle 21, mentre tra le 9 e le 10 il cardinale si reca nella Cappella del Tesoro a prelevare l’ampolla. Inizia la funzione, culminante con la liquefazione del sangue raggrumato, salutata dalle campane che suonano a festa. Si ritiene che sia un cattivo presagio il mancato scioglimento, evento raro accaduto solo in pochissime occasioni nella storia. L’ampolla resta esposta negli 8 giorni seguenti, durante i quali Napoli pullula di bancarelle di cibo e oggettistica dedicata al Santo, con le luminarie che accendono le vie. 

Cosa fare nei giorni della Festa di San Gennaro

Cosa fare nei giorni della Festa di San Gennaro
  • La denominazione ufficiale del Duomo è Cattedrale di Santa Maria Assunta. Non mancate l’appuntamento del 19 settembre per prendere parte alle celebrazioni, ma visitate la chiesa anche qualche giorno prima per ammirarla con calma: è un capolavoro d’arte in cui vari stili si sovrappongono, dal gotico trecentesco fino a elementi ottocenteschi.
  • Una volta all’interno, rendete onore al busto di San Gennaro, sull’altare maggiore. I napoletani lo chiamano affettuosamente “faccia gialla” perché ha il volto dorato. A lui si rivolgono per chiedere grazie e protezione dalle sciagure, prime tra tutte le eruzioni del Vesuvio e i terremoti. Potete esprimere anche voi un bisogno o un desiderio: i devoti sono certi che il Santo vi ascolterà. Poi scendete nella monumentale Cappella del Succorpo dove si trovano le sacre reliquie.
  • Non tralasciate di visitare il Museo del Tesoro di San Gennaro, proprio accanto al Duomo. Resterete stupefatti dalla preziosità di manufatti in oro e argento, ex voto, dipinti e gioielli. Cercate la collana di San Gennaro, un tripudio di diamanti, rubini e smeraldi dall’inestimabile valore.
  • Assaggiate i biscottini al limone e alla cannella che sono tipici della festa, ma fate anche il giro delle pasticcerie storiche perché ciascuna inventa ogni anno un nuovo prodotto in onore del Santo, come le sfogliatelle con la forma del cappello di San Gennaro o di Vesuvio, farcite di deliziose creme.
  • Cercate l’enorme murales di 15 metri d’altezza raffigurante San Gennaro e firmato da Jorit, street artist di talento. Si trova sulla facciata di un edificio nel quartiere Forcella, accanto alla Chiesa di San Giorgio Maggiore vicina al Duomo.
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