Le Marmitte dei Giganti: il canyon segreto di Fossombrone
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Nel cuore delle Marche, a pochi chilometri da Fossombrone, si cela uno spettacolo naturale che sorprende per la sua bellezza e unicità: le Marmitte dei Giganti, un luogo dove natura, storia e leggenda si intrecciano per offrire un'esperienza indimenticabile. Questo affascinante canyon, noto anche come Forra di San Lazzaro, è stato modellato nel corso dei millenni dalla forza erosiva del fiume Metauro, creando profonde cavità circolari nella roccia calcarea.
Che siate appassionati di escursionismo, amanti della natura o semplicemente in cerca di un angolo di pace e bellezza, questo canyon saprà conquistarvi con la sua atmosfera selvaggia e silenziosa, i colori cangianti della roccia e dell’acqua e quell’autenticità che solo i luoghi poco battuti sanno regalare.
Un capolavoro scolpito dall'acqua
Nascoste tra le colline di Fossombrone, lungo l’antica Via Flaminia e nel cuore della valle del Metauro, le Marmitte dei Giganti sono uno dei fenomeni geologici più affascinanti delle Marche. Questo canyon, conosciuto anche come Forra di San Lazzaro, è il risultato di un lento e costante lavoro dell’acqua che, nel corso dei millenni, ha modellato la roccia calcarea con mulinelli vorticosi carichi di sabbia e ciottoli, creando cavità cilindriche e profonde gole.
Il canyon si estende per circa 500 metri, con pareti alte fino a 30 metri e una larghezza che varia tra 1,5 e 13 metri. Lungo il letto del fiume si susseguono le cosiddette “marmitte”, cavità perfettamente cilindriche che raggiungono anche i 5 metri di diametro e i 4-5 metri di profondità. Il contrasto tra le pareti levigate, l’acqua limpida e la vegetazione che si arrampica tra le rocce crea un effetto scenografico unico, tanto da sembrare un paesaggio scolpito da un artista.
Il fascino naturale si intreccia con la leggenda secondo cui questi giganteschi “pentoloni” erano usati da antichi giganti per cucinare zuppe di cinghiale: un racconto fantastico che accompagna ogni passo e aggiunge un pizzico di mistero a una visita già straordinaria.
Esperienza immersiva tra natura e storia
Il punto di partenza ideale per esplorare le Marmitte è il Ponte dei Saltelli, noto anche come Ponte di Diocleziano, che regala una vista panoramica sulla forra. Da qui parte un sentiero che scende fino alla base del canyon, permettendovi di ammirare da vicino le spettacolari formazioni rocciose e le acque cristalline del Metauro. Se avete con voi il pranzo al sacco, concedetevi una pausa lungo il fiume: un tagliere di formaggi locali e un bicchiere di vino del territorio renderanno l’esperienza ancora più speciale.
Le stagioni migliori per visitare le Marmitte sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e la natura si accende di colori intensi. Il momento ideale della giornata è il mattino, quando la luce valorizza il canyon e consente di fotografarlo senza il sole contro. Indossate scarpe da trekking comode e portate con voi una borraccia: scendere fino al fiume regala una prospettiva unica, tutta da vivere.
Avventure in canoa nel cuore del canyon
Se desiderate un'esperienza ancora più coinvolgente, potete partecipare a escursioni guidate in canoa o kayak lungo il fiume Metauro. Queste attività permettono di esplorare il canyon da una prospettiva unica, navigando tra le pareti rocciose e scoprendo angoli nascosti e suggestivi. Organizzate da operatori locali e adatte anche ai principianti, le escursioni offrono un modo emozionante di vivere la natura incontaminata delle Marche. Munitevi di sandali da scoglio, sacca a tenuta stagna per gli oggetti personali, asciugamano, costume, un cambio completo e... tanta voglia di avventura.
Alla scoperta di Fossombrone e dintorni
Dopo l’escursione alle Marmitte, vale la pena fermarsi a scoprire Fossombrone, un piccolo gioiello incastonato tra colline e storia. Passeggiando lungo Corso Garibaldi, tra portici eleganti e botteghe locali, si respira un’atmosfera autentica, fatta di ritmi lenti e dettagli rinascimentali. Non perdete una visita alla Corte Alta, antica residenza dei duchi di Urbino, e al Parco Archeologico di Forum Sempronii, che custodisce i resti dell’antica città romana.
Per completare l’esperienza, lasciatevi guidare dai sapori del territorio. In centro troverete osterie e ristoranti dove gustare piatti tipici come i passatelli in brodo, la crescia sfogliata con salumi locali o i vincisgrassi alla marchigiana. Accompagnate il tutto con un calice di Bianchello del Metauro, il bianco DOC della zona, fresco e profumato, perfetto dopo una giornata all’aria aperta. E per chiudere in dolcezza, provate il bostrengo, un antico dolce contadino a base di pane raffermo, frutta secca e mosto cotto.