La XV Comunità Montana “Valle del Liri” ha voluto proporre un’iniziativa che ha l’obiettivo di dare maggior completezza e consequenzialità tematica ai lavori in atto, isituendo un Museo territoriale con un inquadramento generale di tipo antropologico sui Ciociari, studiati su un campo di indagine che si estende su tutta l’Italia Centrale. Essendo un tema fortemente dibattuto e di grande interesse, si è anche tentato di individuare in modo puntuale e scientificamente corretto i confini della Ciociaria nel tempo, partendo dall’analisi di documentazione d’epoca (atlanti, diari di viaggio, cronache, libri, ecc.), perché, derivando essi da una convenzione popolare in continuo mutamento e non da normative ufficiali, hanno abbracciato territori mudevoli, prima solo interni allo Stato Pontificio, poi estesi anche al Regno delle Due Sicilie, in un’espansione che si è sviluppata già dai primi dell’800 fino al 1927, quando ancora venivano considerati propri della Ciociaria storica molti altri centri quali, per es., Velletri, Palestrina, Valmontone, Subiaco, Sezze, Sonnino, Fondi, Terracina, Gaeta, Minturno, Sessa Aurunca e i paesi della Valle Roveto.
Dal 1927 qualcosa è cambiato: con la nascita della Provincia di Frosinone si è avuta, sempre per convenzione popolare, una Ciociaria "moderna", molto più ristretta e che è andata a sovrapporsi ai nuovi limiti provinciali, escludendo quei territori che ora fanno parte delle province di Roma, l’Aquila, Caserta e Latina. Addirittura è accaduto che il territorio di Sonnino, che ebbe per primo il nome di Cioceria (della Croce), oggi non rientri più nei confini della attuale Ciociaria. Portare avanti uno studio che coinvolga gli ultimi due-tre secoli e i caratteri di una popolazione formata per lo più da pastori e contadini, non era facile, essendo ormai quasi del tutto scomparse le tracce, prevalentemente di tipo orale. Questo problema però è stato risolto avendo la fortuna di attingere ad una massa di materiali visivi e testuali di grande valore e bellezza, molti dei quali inediti, prodotti per la maggior parte da viaggiatori stranieri dei secoli XVIII e di XIX , pervenuta a noi con una gran ricchezza di dettagli, che ormai nessuno più ricordava. Questo lavoro ha portato alla scoperta, o riscoperta, di molti elementi che sono stati alla base della civiltà agro-pastorale ciociara, delle sue tradizioni religiose, delle pratiche popolari, dei canti, delle conoscenze del luogo, delle condizioni lavorative di uomini e donne prima dei grandi cambiamenti del XX secolo, nell’ultimo periodo della ruralità.
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