Il centro storico di Polignano (e una poetica caccia al tesoro)
Il nostro itinerario parte dal borgo storico di Polignano. Si accede passando attraverso il cinquecentesco Arco Marchesale, o Porta Grande, che un tempo era l’unico ingresso alla città fortificata ed è tuttora sovrastato dai pittoreschi resti della chiesetta del 400 di San Giuseppe. Oltrepassato l’arco, trovate la chiesa Matrice, dedicata alla Madonna dell’Assunta.
Il consiglio è quello di addentrarvi nel dedalo di viuzze lastricate di pietra e attraversare quello che era il ghetto ebraico, lungo via Giudea, dove si affacciano la Chiesa del Purgatorio e quella di Santo Stefano. Nei locali dell’ex mattatoio, si trova invece il Museo Pino Pascali, l’unico museo stabile d’arte contemporanea in Puglia.
Poi giocate a perdervi tra le tante botteghe di artigianato, le gelaterie e le pasticcerie tipiche e i ristoranti romantici affacciati sul mare. Ma durante il passeggio aguzzate bene la vista, perché per voi comincia un’autentica caccia al tesoro. Polignano infatti è definita anche il paese della poesia: in lungo e in largo, sui muri, sulle scalinate del centro storico, persino sulle porte, troverete, dipinti a mano, versi e parole di poeti e scrittori famosi. Sono opera di uno street artist locale, Guido Lupori, detto anche Guido il Flâneur, che s’è dato una missione speciale: “avvicinare i giovani alla bellezza della letteratura”.
Le Grotte di Polignano, un paradiso nascosto
Lasciandosi alle spalle il centro, è il momento di spingersi 200 metri più in là per vivere il sogno pugliese ammirando le Grotte di Polignano. Infatti, sotto il muro frastagliato di falesie visibili solo dal mare, la scogliera intorno a Polignano nasconde una serie di grotte marine tutte da scoprire, in cui il mare gioca con la luce del sole producendo scenografici fenomeni di rifrazione.
Ma come visitare le Grotte di Polignano a Mare? Noleggiando un’imbarcazione, una canoa o un sup: alcune, più vicine al paese, sono raggiungibili anche a nuoto. Tra le più note, non perdete la Grotta della Rondinella, la Grotta Palazzese, l’esclusivo ristorante nella grotta di Polignano a Mare, la Grotta dell’Arcivescovado e la Grotta delle Monache.
Il Ponte Borbonico su Lama Monachile, vedetta silenziosa
Il nostro itinerario continua 400 metri più avanti e 15 metri sul livello del mare: sul Ponte Borbonico di Lama Monachile, fatto costruire dall’importante casata nei primi decenni dell’Ottocento. Si tratta di uno dei punti più panoramici di Polignano, soprattutto al tramonto, quando l'orizzonte si tinge di rosa e uno scatto è d’obbligo.
Da qui la vista spazia dal paese alla suggestiva caletta ai suoi piedi, che si può raggiungere scendendo una comoda scalinata. La sua struttura imponente sovrasta anche l’antica Via Traiana, che un tempo collegava Benevento a Brindisi, percorsa da un suggestivo ponte romano, più piccolo e antico, in blocchi di tufo e a campata unica, che è stato da poco restaurato.
Lama Monachile, la spiaggia del desiderio
Dal Ponte Borbonico di Polignano, camminando per poco più di un minuto, l’itinerario conduce alla spiaggia di Lama Monachile, la spiaggia del desiderio. Posta nell’antico letto di un fiume, che un tempo sfociava nell’Adriatico e ora è asciutto, all’interno di una delle cosiddette lame, una sorta di fiordo che taglia l’alta muraglia di falesie, Lama Monachile, detta anche Cala Porto, è la spiaggia più famosa di Polignano e forse della Puglia.
Per la sua posizione raccolta e la vicinanza al centro storico, che si raggiunge facilmente tramite il ponte romano, nella stagione estiva è piuttosto affollata: se intendete trascorrervi qualche ora, il consiglio è di arrivare la mattina presto. In ogni caso, allontanandovi dal centro, soprattutto in direzione nord, troverete altre spiagge di sabbia meno frequentate, ma pur sempre bellissime.
Il Belvedere Domenico Modugno, l’omaggio al Maestro
Dalla letteratura alla musica. Salutata la meravigliosa Lama Monachile, l’itinerario termina dopo due minuti di passeggiata vista mare. Non potete passare da Polignano senza rendere omaggio a uno dei suoi cittadini più illustri, Domenico Modugno, considerato il padre dei cantautori italiani.
La statua di Modugno, dedicatagli dalla città, si trova proprio sul Lungomare di Polignano che porta il suo nome: in bronzo, è alta tre metri, realizzata dallo scultore Hermann Mejer e oggetto di un continuo pellegrinaggio. Si dice che se ci si ferma qualche istante a contemplare l’immagine del Maestro incorniciata dal cielo infinito di Polignano - in piedi, con la giacca e i capelli mossi dal vento, le braccia aperte in una sorta di simbolico abbraccio alla città - sembra quasi di sentirlo ancora cantare: Volare, oh oh.