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Enogastronomia
I luoghi del tartufo della Regione Marche

Ri-cerca del tartufo nelle Marche: viaggio tra sapori autentici e panorami mozzafiato

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
6
Difficoltà
Facile

Nelle Marche il tartufo è un autentico tesoro che si trova tutto l’anno, regalando esperienze di gusto uniche ad ogni stagione. Grazie alle diverse specie – dal pregiato tartufo bianco, al raffinato tartufo nero, dal delicato bianchetto, al nero estivo e al moscato o brumale – questa terra si trasforma in un caleidoscopio di profumi e sapori. La Provincia di Pesaro e Urbino, in particolare, è addirittura riconosciuta come la zona tartufigena con la migliore vocazione in Italia poiché qui crescono tutte le specie di tartufo commercialmente più importanti. Ogni varietà racconta una storia, un’armonia tra natura e tradizione che tocca il cuore di chi la scopre. Il tartufo è un dono prezioso, capace di emozionare e di unire le persone in un’esperienza sensoriale senza tempo, tra gusto e memorie. I borghi marchigiani, con le loro antiche mura e i pittoreschi vicoli, sono il cuore pulsante della tradizione del tartufo. Qui, tra boschi incontaminati e aromi avvolgenti, si respira la passione di cercare e valorizzare questo tesoro della terra. Nei piatti tipici, il tartufo diventa protagonista, regalando sapori autentici e un’emozione che unisce storia, natura e cultura in un abbraccio indimenticabile.

Giorno 1

Acqualagna: capitale del Tuber Magnatum Pico

Acqualagna: capitale del Tuber Magnatum Pico

Il tour alla scoperta delle Marche del tartufo parte dalla Provincia di Pesaro e Urbino, precisamente da Acqualagna, dove vengono raccolti i 2/3 dell’intera produzione nazionale del prezioso tubero. In questo fazzoletto di terra sorto lungo la Via Flaminia nel 202 a.C., a Sud Ovest della Gola del Furlo, i “diamanti della tavola” esistono da sempre, ci nascono spontaneamente per una strana alchimia del terreno.

In particolare, questa è terra di Tartufo Bianco Pregiato, il più rinomato e costoso tra i tartufi esistenti. Il Tuber magnatum Pico deve il suo nome allo scopritore di tre delle più importanti specie di tartufo europee, il medico torinese Vittorio Pico, che visse nella metà del ‘700 e definì il tartufo bianco, per la sua qualità, il “tartufo dei magnati”.

Acqualagna, capitale marchigiana del tartufo, è circondata da luoghi di raro splendore, come la spettacolare Riserva naturale statale del Furlo, che si apre tra le ripide pareti di calcare dei monti Pietralata e Paganuccio e che permette ancora oggi di percorrere l’antica galleria fatta scavare nella roccia da Vespasiano nel 79 d.C. Questo è un territorio di grande bellezza naturalistica, archeologica e geologica che vale la pena visitare fra un piatto di tagliatelle e una frittata al tartufo. Organizzate una visita qui nel periodo che va da fine ottobre a inizio novembre, per poter partecipare alla Fiera nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna, mostra-mercato tra le più prestigiose a livello nazionale da più di 50 anni.

Una visita al Museo del Tartufo che si trova nel centro di Acqualagna, all’interno dell’antico palazzo Conti, vi permetterà di scoprire di più sulla tradizione locale e tutti gli aspetti legati alla “cavatura” del tartufo: questo tour multimediale interattivo è ideale per adulti e bambini.

L’oro di Pergola: viaggio tra tartufo e bronzi dorati

L’oro di Pergola: viaggio tra tartufo e bronzi dorati

Proseguendo il tour, restando in Provincia di Pesaro e Urbino, si fa tappa a Pergola. La città ospita nel mese di ottobre una mostra mercato di specialità enogastronomiche in costante crescita che ha raggiunto ben due chilometri di espositori di prodotti tipici di altissima qualità, dove, tra tutte le eccellenze, regna il Tartufo Bianco Pregiato.

Concedetevi la visita ad una delle tante aziende che nel territorio commercializzano questo prezioso prodotto e immergetevi nell’incredibile esperienza della “cerca” del tartufo, accompagnati da chi ha fatto di questa attività, la propria vita. Guidati da un esperto cercatore di tartufo potrete capire tutta la passione e dedizione che si cela dietro la ricerca del Re della tavola.

Non perdetevi la visita al famoso Museo dei Bronzi Dorati, in cui è ospitato l’unico gruppo bronzeo-dorato esistente al mondo giunto a noi dall’Età romana, i Bronzi Dorati da Cartoceto. Qui, potrete scoprire la storia dei bronzi grazie ad una speciale sala immersiva che, attraverso una coinvolgente proiezione, ripercorre la storia del loro eccezionale ritrovamento.

Pergola, terra dell’oro della tavola, è un mix di arte, storia e sapori della tradizione custoditi con amore: approfittate della visita per gustare un altro dei tesori locali, il cioccolato, che qui abbinano anche con il pregiato tartufo.

Assaporate un cioccolatino al tartufo, chiudete gli occhi e lasciatevi conquistare da questo gusto sorprendente!

Giorno 2

Tra antichi castelli medievali e piatti a base di tartufo: benvenuti ad Arcevia

Tra antichi castelli medievali e piatti a base di tartufo: benvenuti ad Arcevia

Lasciata alle spalle Pergola, il viaggio prosegue in direzione di Arcevia, immersa nella Valle del Misa: la città fa parte di un territorio conosciuto per la produzione di tartufi, in particolare bianco e nero pregiato. 

Prima di un pranzo indimenticabile in una delle tipiche trattorie locali, percorrete l’antico camminamento di ronda inframezzato da porte e torrioni medievali. Allontanatevi dal centro storico e concedetevi una visita alla scoperta dei nove castelli di Arcevia, borghi tre-quattrocenteschi, con le case circondate e protette da possenti mura fortificate, dalle quali si possono godere splendidi panorami.

In particolare, non perdetevi una visita a Loretello, uno dei più piccoli borghi murati della regione Marche e il più antico tra i castelli di Arcevia.

Godetevi il silenzio e la pace assoluta di questo luogo, ammirate la bellezza degli altri castelli arroccati sulle dolci colline della vallata e regalatevi una pausa di relax.

Amandola, regina dei Sibillini e del tartufo nero pregiato

Amandola, regina dei Sibillini e del tartufo nero pregiato

La prossima tappa del viaggio alla scoperta del tartufo marchigiano è Amandola, borgo in provincia di Fermo che funge da porta est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Immersa in un contesto naturale meraviglioso, tra le rive del fiume Tenna e i boschi, vanta un centro storico Bandiera Arancione costellato di pittoreschi vicoli, viste pazzesche sui monti, palazzi eleganti.

Non a caso qui si trova il Museo del Paesaggio. Ricavato nei locali della ex-collegiata, questo museo fatto di giochi interattivi, suoni, parole e fotografie testimonia il legame inscindibile tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e rappresenta un’ottima opportunità per scoprire il territorio sia dal punto di vista naturalistico che culturale. 

Amandola è anche terra di tartufo e ospita ogni anno due manifestazioni legate a questo pregiato prodotto tipico: Diamanti a Tavola (luglio), kermesse dedicata al nero pregiato, e Diamanti a Tavola (novembre), evento che celebra il tartufo bianco.

Non potete lasciare il borgo senza prima assaggiare il prodotto principe di questa zona, il Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini. Riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per le qualità organolettiche, questo tartufo è protagonista di ricette davvero uniche, tra cui le amandolesi “Fregnacce”, un primo piatto dall’origine umile e dal gusto squisito che assomiglia molto ai più noti cannelloni.

Giorno 3

Lasciatevi stupire da San Ginesio, tra tartufo e luoghi dello spirito

Lasciatevi stupire da San Ginesio, tra tartufo e luoghi dello spirito

Il viaggio prosegue nella provincia di Macerata, in direzione di San Ginesio, il “balcone dei Sibillini”, dichiarato Best Tourism Village dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO). Qui sorge l’eremo di San Liberato, situato sul Monte Ragnolo, a 757 metri di altitudine, immerso nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Godetevi una visita al suo interno, dove oggi risiedono i frati Minori della Provincia Lauretana, e ammirate la meraviglia di questo luogo oggi meta di numerose visite e pellegrinaggi.

Una irreale atmosfera di serenità e di pace francescana aleggia immutata in questo luogo santo, come se il tempo si fosse fermato rispettoso ai margini delle selve che lo avvolgono e lo nascondono allo sguardo.

Questa stessa natura rigogliosa offre al territorio un prelibato tesoro: il tartufo nero pregiato, che con il suo aroma intenso e avvolgente, racchiude la magia delle terre marchigiane.

Degustatelo in uno dei ristoranti locali per immergervi in un viaggio, dove i sapori autentici della tradizione si incontrano con la raffinatezza di questo ingrediente prezioso, capace di trasformare ogni piatto in un’esperienza indimenticabile.

Comunanza: paese della longevità, culla del tartufo

Comunanza: paese della longevità, culla del tartufo

Per l’ultima tappa di questo viaggio, si prosegue verso Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, luogo ricco di corsi d'acqua e impluvi che ne fanno una località particolarmente adatta alla coltivazione di Tartufo Bianco Pregiato. Il clima mite e la presenza di terreni fertili fanno di questa località - situata nel cuore dei Monti Sibillini - il luogo ideale per la produzione di tartufo bianco pregiato.

Non tutti sanno che al borgo è stato attribuito - con tanto di targa ufficiale - il titolo di "Paese della longevità", per la presenza di molti centenari. A testimonianza che qui si vive bene e altrettanto bene si mangia.

Immergetevi nella natura che circonda Comunanza e prendete parte ad una visita guidata alla scoperta della trasformazione del tartufo che si raccoglie in loco e degli svariati usi che se ne possono fare in cucina.

Passeggiando per le stradine acciottolate di questo piccolo paese di origini medievali che fa parte del Grande Anello dei Borghi Ascolani, potrete ammirare antiche abitazioni in pietra, chiese storiche e pittoresche piazze e vi sembrerà di fare un viaggio indietro nel tempo, scoprendo la ricca eredità culturale del borgo.

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