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Enogastronomia
Alla scoperta del patrimonio vitivinicolo marchigiano

Vini delle Marche: viaggio per gli amanti del buon bere e delle gite fuori porta

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
6
Difficoltà
Facile

I vini marchigiani sono figli di un territorio unico e suggestivo, compreso tra il Mar Adriatico e i primi rilievi della catena Appenninica, attraversato da un’ampia quantità di valli e fiumi che solcano il territorio e lo hanno sempre reso, fin dai tempi dei Greci, particolarmente fertile e vocato per la viticoltura.

Nonostante l’ampio patrimonio enologico regionale, il ruolo da protagonista nelle Marche è occupato dal Verdicchio che dà origine a due delle cinque DOCG regionali: Castello di Jesi nell’anconetano e Matelica nel maceratese. Seguono poi il Montepulciano, la varietà che concorre alla realizzazione del Rosso Conero e Piceno, il Pecorino e la Passerina, che danno vita alla DOCG Offida nel Piceno, la Lacrima di Morro d’Alba e l’inconfondibile Vernaccia di Serrapetrona.

Espressioni fresche, originali e di grande carattere territoriale che, grazie alla crescente modernizzazione delle tecniche e ad un numero sempre maggiore di esperti produttori, rappresentano una punta dell’eccellenza produttiva dell’intera penisola.
Nelle Marche il vino sa di terra, di colline brumose, di strette di mano poderose… è per questo che piace così tanto, per la sua autenticità.

Giorno 1

Urbino, terra di Duchi e vino DOC

Urbino, terra di Duchi e vino DOC

Il viaggio alla scoperta dei vini delle Marche parte da Urbino, città patrimonio Unesco, dove oltre 600 anni fa nacque uno dei più illustri personaggi del Rinascimento italiano, Federico da Montefeltro, Duca di Urbino. Questa preziosa terra ha dato i natali anche ad uno dei più grandiosi artisti di ogni tempo, Raffaello Sanzio, che visse qui in un’epoca di assoluto splendore, vivacità intellettuale e artistica della città ducale. Una volta giunti a Urbino, non potrete tornare a casa senza avere visitato la Galleria Nazionale delle Marche, che espone le sue preziose collezioni nel magnifico Palazzo Ducale, commissionato da Federico da Montefeltro.

Questa terra dall’enorme patrimonio culturale è anche zona di grandi vini, in particolare del “Colli Pesaresi DOC Sangiovese Novello”, un vino di colore rosso rubino, secco e armonico, che ben si sposa con uno dei prodotti più tipici del territorio, la crescia sfogliata di Urbino, parente molto stretta della piadina romagnola, da cui si differenzia per l’impasto che è arricchito con uova e pepe, rendendola molto gustosa e saporita. Nella terra dei Duchi potrete visitare una delle tante cantine disseminate sulle colline urbinati, partecipare alla vendemmia ed assaggiare ottimi calici di vino, custodi di tradizioni che si tramandano da generazioni, magari dopo una lezione di yoga in vigna.

Tante sono le attività che si legano alla viticoltura della zona, tutte da provare!

Urbino
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Maggiori Informazioni

Fossombrone e il vino Bianchello che sconfisse Asdrubale

Fossombrone e il vino Bianchello che sconfisse Asdrubale

Proseguendo il tour, restando in Provincia di Pesaro e Urbino, si fa tappa a Fossombrone, città adagiata sulle colline pesaresi, in cui si produce un eccellente vino bianco D.O.C delle Marche, il Bianchello del Metauro. Si narra che proprio questo territorio sia stato il campo della famosa battaglia del Metauro che vide la sconfitta di Asdrubale e dei Cartaginesi in favore delle legioni romane. Il vino giocò un ruolo fondamentale: si dice che fu così gradito ai Cartaginesi che questi si trovarono a fronteggiare i Romani con i postumi dell’euforia alcolica, risultando quest’ultima decisiva in battaglia.

Approfittate di una visita a Fossombrone per scoprire Forum Sempronii, l’antica città romana, oggi unico parco archeologico della Provincia di Pesaro e Urbino. Nella ridente cittadina potrete fare una totale immersione nella storia che qui ha lasciato preziose testimonianze, dalla Corte Alta, il Palazzo Ducale fatto edificare da Federico da Montefeltro, oggi sede della Pinacoteca e del Museo Archeologico “Vernarecci”, fino ad arrivare al famoso ponte della Concordia, occhio che vigila su Fossombrone, posizionato davanti alla Casa Museo e Quadreria Cesarini, antica dimora che custodisce una preziosa raccolta di opere d’arte appartenuta al Notaio Giuseppe Cesarini.

In questa terra fatta di grandi bellezze naturalistiche, dalla Gola del Furlo, alla foresta delle Cesane fino ad arrivare al canyon delle Marmitte dei Giganti, il clima è ideale per dare vita a grandi vini.

Giorno 2

Verdicchio di Staffolo, Re delle tavole marchigiane

Verdicchio di Staffolo, Re delle tavole marchigiane

Lasciata alle spalle Fossombrone, il viaggio prosegue in direzione di Staffolo, in Provincia di Ancona, antico borgo di origine medioevale che si affaccia sulla fertile valle dell'Esino. L'eccellenza di Staffolo è il vino ottenuto dal vitigno autoctono del Verdicchio, tra i più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

In questa zona delle Marche il clima risente contemporaneamente sia dell’aria fresca delle montagne sia dei venti salmastri dell’Adriatico. Questo microclima unico, con prepotenti escursioni termiche, esalta i profumi del vino che ogni anno viene celebrato con la Festa del Verdicchio, che si svolge la terza settimana di agosto, con musica, balli, convegni e mostre in tema di enogastronomia.

In un viaggio alla scoperta dei vini marchigiani non può mancare la visita al Museo del Vino e dell'Arte Contadina di Staffolo, che conserva gli strumenti tradizionali che si usavano nelle cantine locali per produrre i vini del territorio, tra cui il torchio in legno di quercia per la spremitura delle uve risalente al 1695. Annessa al museo è presente un'enoteca dove troverete una vasta selezione di vini da degustare in abbinamento ai salumi e ai formaggi locali.

San Ginesio: balcone dei Sibillini e terra di spumante rosso

San Ginesio: balcone dei Sibillini e terra di spumante rosso

La prossima tappa del viaggio alla scoperta del vino marchigiano è San Ginesio, borgo medioevale dell’entroterra maceratese che sorge di fronte alla catena dei Monti Sibillini, quei “Monti Azzurri” tanto cari al poeta Giacomo Leopardi. Oggi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, nonché uno dei borghi più belli d’Italia, San Ginesio sorge sull’antico colle Esculano, in una posizione così panoramica da fargli guadagnare l’appellativo di “balcone dei Sibillini”.

La possente cinta muraria del XIV sec. che conserva ancora camminamenti di ronda, feritoie e torrioni delimita il centro storico del borgo all’interno del quale potrete ammirare l’Ospedale di San Paolo anche detto “dei Pellegrini” (fine XIII secolo), che insieme alla Porta Picena creano una delle più belle cartoline di San Ginesio.

Questo territorio vanta numerosi prodotti di eccellenza, tra cui spicca il vino “San Ginesio DOC”, denominazione che è riferita a due tipologie di vino rosso: fermo e spumante. Le particolari condizioni climatiche, combinate con il terroir unico, donano a questa denominazione una distintiva identità e tipicità che potrete apprezzare partecipando ad una delle tante degustazioni in cantina organizzate tutto l’anno a San Ginesio.

Giorno 3

Fermo: tra Falerio DOC, arte e cultura

Fermo: tra Falerio DOC, arte e cultura

Lasciata San Ginesio, proseguite diretti verso Fermo, arroccata attorno al colle del Girfalco, il cui parco ospita piante secolari e costituisce una delle più belle terrazze panoramiche della costa marchigiana. Da un lato il Mare Adriatico, distante soltanto otto chilometri dal centro urbano, dall’altro lo scenario suggestivo di un entroterra di tipiche cittadine che si spingono con un dolce paesaggio collinare fino alle pendici dei Sibillini.

Partendo dalla principale Piazza del Popolo, tra le più belle delle Marche, potrete apprezzare le bellezze del centro storico attraverso un percorso che si snoda in itinerari costellati di chiese, palazzi nobiliari, cortili e portali artistici. Da includere nella passeggiata alla scoperta di Fermo è senza dubbio il Palazzo dei Priori e la bellissima Sala del mappamondo, con i suoi 16.000 volumi di oltre 70 argomentazioni diverse, nucleo fondante della Biblioteca dedicata a Romolo Spezioli. Se siete appassionati di archeologia qui potrete visitare le suggestive cisterne romane, tra le più grandi cisterne d’acqua di epoca augustea arrivate intatte fino ai nostri giorni.

Questa è terra dei vini Falerio DOC, caratterizzati da note minerali date dalla vicinanza al mare e dalla brezza salina che avvolge le vigne, e che ben si sposano con i piatti di pesce della tradizione locale.
Prima di lasciare Fermo, concedetevi una pausa di gusto con vista panoramica!

Offida, antica terra di merletti e vino DOCG

Offida, antica terra di merletti e vino DOCG

Per l’ultima tappa di questo viaggio, si prosegue verso Offida, uno dei Borghi più belli d’Italia, in provincia di Ascoli Piceno. Sono tre i vini eccellenti di Offida: Rosso, Pecorino e Passerina, tutti compresi nella denominazione di origine controllata e garantita Offida (DOCG), espressioni di un territorio che esalta al meglio le potenzialità di vitigni autoctoni come il Pecorino e il Passerina.

Sosta obbligata se verrete ad Offida è l’Enoteca Regionale, ospitata in un suggestivo ex-monastero trecentesco, qui si organizzano incontri in cui esperti del settore guidano i partecipanti attraverso degustazioni che vedono l’abbinamento tra vini e salumi, formaggi, dolci, pane. In questo ambiente potrete trovare le migliori etichette di vini marchigiani.

Vi consigliamo di provare uno di questi eccellenti calici in abbinamento al Chichí ripieno, una focaccia rustica farcita con tonno, olive, alici, carciofini e peperoni, ideale per gustosi aperitivi. E, per chiudere in bellezza, assaporate i famosi “funghetti di Offida”, dolci tipici locali dalle antiche origini, chiamati così per l’inconsueta forma che ricorda un fungo, fatti solo con acqua, farina e zucchero, a cui più tardi, venne aggiunto l’anice.

Dopo questa pausa ristoratrice, concedetevi una passeggiata nel centro storico di Offida, famosa per la laboriosa e paziente arte del merletto a tombolo, un’antica tradizione che si tramanda di generazione in generazione da almeno cinque secoli. Lungo le vie del centro si trovano botteghe che vendono i pregiati lavori assistendo, spesso, anche alla loro realizzazione, con un sorprendente movimento incessante dei fuselli, con un intreccio di fili fissati da spilli. Se poi volete scoprire tutti i segreti delle merlettaie, non perdetevi il Museo del Merletto a Tombolo, all’interno dell’ottocentesco palazzo De Castellotti-Pagnanelli, che espone anche un abito indossato da Naomi Campbell.

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