Il centro storico di Genova: una vita millenaria

La Rotta dei Poeti ci porta alla scoperta di Genova e del suo entroterra, partendo dalla Marina Porto Antico di Genova, approdo ideale per diportisti che vogliano visitare Genova con un breve ormeggio al transito, grazie alla vasta offerta di servizi e all’alta qualità di banchine e strutture di ormeggio presenti. La Marina Porto Antico è naturalmente incastonata all’interno del centro storico di Genova, Patrimonio Unesco, nel cuore dell’area turistica vicino all’Acquario e a Piazza San Giorgio, sede del foro della Genova romana nonché punto di partenza della Via Postumia. Questa antica strada, aperta nel 148 a.C., attraversando gli Appennini e la Pianura Padana, collegava Genova ad Aquileia, il Tirreno all’ Adriatico. Si prosegue lungo quello che ne era il tratto iniziale, ricalcato fedelmente dalla successiva viabilità medievale, attuale Via Canneto il Curto. Al termine della via, presso la suggestiva Piazza Cinque Lampadi, è possibile vedere l’archivolto che costituiva l’antica porta d’ingresso all’interno della cinta muraria altomedievale. Oltrepassato questo iconico angolo di centro storico, si prosegue lungo Piazza Banchi, con la caratteristica chiesa edificata al disopra dei vivaci esercizi commerciali, caso forse unico al mondo, quindi lungo Via S. Luca, con le sue colorate botteghe etniche. Attraversata Piazza Fossatello, non lontano dalla chiesa di S. Siro, prima Cattedrale genovese, si prosegue quindi in Via Fossatello e Via del Campo, con la targa che ricorda Fabrizio De André, cantore della complessa e plurale umanità dei vicoli. Al termine della Via, Porta dei Vacca, con le sue colonne e i suoi rilievi medievali, si innalza a mostrare tutta l’imponenza della grande Genova medievale, che, con la cinta del 1159, raddoppiò la sua precedente estensione sino a divenire una delle più grandi città d’ Europa e del Mediterraneo. Aldilà della porta, Via Pré, che fra i secoli XII e XIII costituiva “periferia artigianale” della città, con le sue botteghe e le sue attività, oggi uno spaccato di mondo, coi mille colori dei tanti sud che si incrociano in questo straordinario porto. Al termine della via, l’ospitale medievale di San Giovanni di Pré, attuale sede del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, ricorda il tempo in cui da qui partivano i crociati ed i viaggiatori diretti in Oriente. Siamo ormai alla fine della prima tappa con l’ultimo tratto di Via Gramsci, fra la Stazione Marittima del tardo Ottocento, con le sue storie di migrazioni e capitani di mare, ed il Palazzo del Principe, edificato da Andrea Doria a pochi passi dalla cinta muraria trecentesca, che chiudeva la città in corrispondenza dell’attuale stazione Principe della metropolitana. Qui si può concludere il percorso con una sosta per un aperitivo e/o un gelato, ammirando le grandi navi in partenza e in arrivo presso la Stazione Marittima.
I Forti, giganti silenziosi a difesa della città

Dal mare ai monti, passando per la città che sale. La tappa prende avvio presso Palazzo del Principe, l’aristocratica residenza di Andrea Doria risalente agli inizi del XVI secolo, che dominava allora la città in quanto posta proprio di fronte alle mura trecentesche che a quel tempo la chiudevano a ponente a pochi metri dall’edificio. Da qui, prendendo Via Pagano Doria, si attraversa quello che un tempo era il giardino all’italiana a monte del Palazzo. Sulla sinistra troveremo ad aspettarci la caratteristica cremagliera di Granarolo, con cui si risale la collina fino all’omonima località, un vero e proprio angolo di campagna sopra la città nonché un belvedere panoramico da cui si può apprezzare la bellezza del mare di Genova e del Golfo Paradiso sino al Promontorio di Portofino, col suo inconfondibile profilo. Ci troviamo nel Parco delle Mura e sulla strada dei Forti. Da qui, infatti, discendevano le “mura nuove”, prodigio ingegneristico seicentesco nonché ultima grande cinta muraria di Genova, che circondavano il centro urbano da ponente e da levante conferendogli un’ampiezza mai avuta prima di allora. Prendendo via al Forte di Begato, si prosegue in direzione nord-est lambendo l’omonimo fortilizio, per poi proseguire, dopo circa 1300 metri (si veda la descrizione generale del percorso) lungo il sentiero, agevole ed attrezzato, che, dopo aver toccato un altro importante fortilizio, Forte Puin, giunge dopo una serie di tornanti sino a Forte Diamante. Unico a sorgere al difuori del perimetro del Comune di Genova, questo forte costituisce un vero e proprio capolavoro di architettura militare settecentesca e, grazie alla sua posizione, offre ai visitatori una straordinaria vista a 360 gradi delle valli genovesi e di un ampio tratto di riviera di Ponente.
Il trenino di Casella, un tuffo acrobatico dai monti al mare

La terza tappa del nostro viaggio si apre dove termina la precedente, Forte Diamante, con la sua severa bellezza e la sua posizione dominante sulle vallate genovesi. Quindi si imbocca rapidamente la discesa che porta fino al villaggio di Trensasco, sospeso tra il bacino idrografico del Polcevera e quello del Bisagno, con i quartieri di Marassi, Staglieno, Molassana, Struppa e Prato che si snodano come un serpente intorno al corso d’acqua. L’amenità del luogo, con la graziosa trattoria campestre ed il belvedere da cui si gode un bel panorama sul Levante genovese, invitano al riposo ed alla contemplazione. Riprese le energie, dalla piccola stazione di Trensasco, a pochi metri dalla trattoria, si prende il trenino di Casella, storica ferrovia a scartamento ridotto inaugurata nel 1929, che, dopo un breve ma suggestivo tragitto a strapiombo su vallate scoscese e caratterizzate da una bella vegetazione mediterranea, giunge alla stazione-capolinea di Piazza Manin nella zona alta di Genova centro-est. Lì è possibile ammirare il Castello Mackenzie, un bellissimo edificio stile art déco, primo capolavoro del grande Gino Coppedé, che con le sue forme neogotiche ci racconta i sogni e le bizzarrie architettoniche dell’ultimissimo Ottocento, a cavallo fra positivismo e crisi della borghesia.
L’acquedotto storico, uno scivolo d’acqua dolce dall’entroterra alla costa

La quarta ed ultima tappa ci riconduce nel centro di Genova, camminando lungo un tratto del suo lunghissimo acquedotto storico. Dell’antica struttura, di origine già romana, sopravvivono, immersi nella macchia mediterranea o mimetizzati nel tessuto della città moderna, 28 km circa di percorso pedonale. Tra gli scorci più spettacolari si ricorda quello dal ponte a sifone sul Veilino, che sembra planare sulle maestose cappelle e sui sepolcri ottocenteschi del Cimitero Monumentale di Staglieno. Ripartiamo da Piazza Manin, con il suo decoro borghese, dal retrogusto tardo-ottocentesco e primo novecentesco, per muovere poi in direzione di Corso Solferino e il lussureggiante parco di Villa Gruber-De Mari, edificio di origine cinquecentesca con pregevole facciata neoclassica, luogo ideale per una sosta circondati dalla bellezza di secolari piante mediterranee. Lasciata la storica dimora, si prosegue in direzione ovest lungo Corso Magenta, col bel giardino dedicato ai “combattenti alleati”, punto in cui nel XV secolo l’acquedotto storico si divideva in due diversi rami che scendevano in città a ponente ed a levante, per poi entrare in Corso Paganini. In questo tratto, qua e là sui marciapiedi in pietra di Luserna, è possibile scorgere i chiusini dell’acquedotto tardomedievale e seicentesco, con tanto di numero, ricavati al di sopra dell’acquedotto storico. Oltrepassato Corso Paganini, si giunge in Piazza Goffredo Villa: ancora pochi passi ed ecco aprirsi Spianata di Castelletto, il belvedere più famoso della città, un luogo dal quale è possibile dominare l’intera insenatura genovese, col suo centro storico, la Lanterna, primo faro del Mediterraneo, le calate del porto e l’infinito azzurro del mare, magari gustandosi un bel gelato. Da qui, prendendo il famoso ascensore in stile art déco, recentemente restaurato, si scende verso largo della Zecca e si attraversa il rettilineo più imponente della città, via Garibaldi, cuore del sito Unesco delle Strade Nuove e del sistema dei Palazzi dei Rolli. Proseguendo per la maestosa piazza Fontane Marose e via XXV Aprile, si raggiunge il cuore pulsante della città, Piazza De Ferrari, con la sua monumentale fontana novecentesca. Da qui si torna al porto antico scendendo lungo la bella arteria ottocentesca di Via San Lorenzo, che ci accompagna alla visita di altri siti suggestivi come Palazzo Ducale e la grandiosa Cattedrale di San Lorenzo.