Da Passo Cimabanche a Calalzo di Cadore

Partendo da Passo Cimabanche, spartiacque tra la Conca Ampezzana e la Val Pusteria, si segue il tracciato dell’ex ferrovia delle Dolomiti, costruita durante la Prima Guerra Mondiale. Lungo la ciclabile si incontrano vecchie stazioni, gallerie e ponti su gole spettacolari, con pendenze costanti e facilmente affrontabili. Il percorso, su fondo misto di sterrato, è quasi completamente chiuso al traffico.Nel primo tratto di pista ciclabile pedalerete attraverso boschi di conifere e aree naturali del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, come i due laghi alpini Bianco e Nero. Gli habitat del parco, caratterizzati da ricchissima biodiversità e da una varietà di terreni, contribuiscono a renderlo un luogo unico al mondo. A Cortina d’Ampezzo, da sempre meta d’eccellenza per gli amanti dello sci e della montagna e simbolo della mondanità italiana e internazionale, la ciclopedonale si mantiene in quota senza entrare nel centro cittadino, offrendo scorci mozzafiato sulle Tofane e la Croda da Lago. Superata Cortina, il percorso sfiora il torrente Boite fino a San Vito di Cadore, circondato da due giganti Patrimonio Unesco: il monte Antelao, sulla sinistra, e il monte Pelmo, davanti. Intorno a voi boschi di abete rosso, pino silvestre, faggio e larice che in autunno creano un variopinto mosaico naturale.Allontanandosi ulteriormente dal torrente, che rimane più in basso nella valle, la pista prosegue tra nuovi ponti e vecchie gallerie, attraversando i pittoreschi paesi di Vodo, Venas, Valle e Tai. Giunti a Pieve di Cadore, patria del celebre pittore tardo-rinascimentale Tiziano Vecellio, vi attende una sosta di interesse artistico: il paese conserva infatti numerosi edifici storici, un’area archeologica romana, una chiesa arcidiaconale e il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore. Arrivati a Calalzo di Cadore, potete scendere al lago e visitare le fonti sulfuree e il “laghetto delle tose”. Per tornare al punto di partenza, si può prendere un autobus di linea, oppure dirigersi verso Belluno in treno. Si può anche proseguire in bici, seguendo l’itinerario I4 che consente, in più giorni, di raggiungere prima Treviso e poi Venezia.
Da San Vito di Cadore a Calalzo di Cadore

Superata Cortina, il percorso sfiora il torrente Boite fino a San Vito di Cadore, circondato da due giganti Patrimonio Unesco: il monte Antelao, sulla sinistra, e il monte Pelmo, davanti. Intorno a voi boschi di abete rosso, pino silvestre, faggio e larice che in autunno creano un variopinto mosaico naturale.Allontanandosi ulteriormente dal torrente, che rimane più in basso nella valle, la pista prosegue tra nuovi ponti e vecchie gallerie, attraversando i pittoreschi paesi di Vodo, Venas, Valle e Tai.
Giunti a Pieve di Cadore, patria del celebre pittore tardo-rinascimentale Tiziano Vecellio, vi attende una sosta di interesse artistico: il paese conserva infatti numerosi edifici storici, un’area archeologica romana, una chiesa arcidiaconale e il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore.
Arrivati a Calalzo di Cadore, potete scendere al lago e visitare le fonti sulfuree e il “laghetto delle tose”. Per tornare al punto di partenza, si può prendere un autobus di linea, oppure dirigersi verso Belluno in treno. Si può anche proseguire in bici, seguendo l’itinerario I4 che consente, in più giorni, di raggiungere prima Treviso e poi Venezia.