La chiesa di San Bevignate si trova nella prima periferia di Perugia, in Via E. Da Pozzo, di fronte al cimitero monumentale. La sua edificazione, intorno alla metà del XIII secolo, è stata determinata da una complessa serie di fattori. Ciò include il movimento dei flagellanti di Raniero Fasani, che si diffuse in tutta Italia partendo proprio da Perugia nel 1260, come anche la nuova classe dirigente che, avendo acquisito la preminenza politica, sentì l’esigenza di acquisire un proprio luogo di culto e scelse il misterioso Bevignate, mai canonizzato e di cui non ci sono documentazioni certe. Inoltre, sono da considerare un discreto numero di eremiti che avevano stabilito la loro vita in quella zona e la presenza dei templari, i quali necessitavano di una nuova chiesa in sostituzione a quella di San Giustino d’Arna. In seguito alla richiesta del pontefice, i templari riuscirono ad ottenere il patronato dell’edificio. Dopo la distruzione dell’ordine, nel 1312, la chiesa passò ai cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano, a cui seguirono le monache di San Giovanni. Più tardi, varie confraternite ne presero possesso, fino al 1860, quando divenne proprietà dello Stato e fu affidata al Comune di Perugia.
La chiesa si presenta esternamente in maniera semplice, ispirandosi ai modelli dei templari in Palestina. All’interno, con una navata unica divisa in due campate coperte da una crociera e un’abside quadrata rialzata introdotta da un arco trionfale, conserva affreschi due-trecenteschi di grande valore storico-artistico, come la Processione dei flagellanti, la Lotta tra templari e mussulmani e la Leggenda di San Bevignate. Quest’ultima reca graffiti incisi tra la fine del XV e il XVI secolo da pellegrini, fedeli e cavalieri templari.
Dopo lunghi lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro, il 20 aprile 2009 la chiesa venne ufficialmente "restituita" alla città. Inoltre, all’interno è stato allestito un nuovo spazio pubblico destinato ad ospitare un Centro di Documentazione sulla storia dell’Ordine Templare.