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Pronti a tuffarvi nel dinamico mondo degli sport acquatici da praticare in tutta Italia al mare e non solo?
Qui, mari, laghi e fiumi non sono solo posti da visitare ma luoghi incredibili dove vivere esperienze emozionanti. Dal nuoto alla vela, dal rafting allo sci nautico, dal windsurf al canottaggio passando per il kite e il surf e molto altro ancora.
Sport d'acqua 56 risultati di ricerca
Borghi
Aci Trezza

Aci Trezza

Il borgo di pescatori reso immortale da Verga Il suo nome è per sempre legato a quello di Giovanni Verga. Con i suoi Malavoglia, ha reso immortale questo piccolo borgo di pescatori affacciato sullo Ionio, in provincia di Catania. Secondo la leggenda, Aci Trezza è nato dalla trasformazione in fiume del pastore Aci, amante della ninfa Galatea e per questo ucciso dal geloso Polifemo. Dalla mitologia greca deriva anche il nome delle Isole Ciclopi, possenti faraglioni di pietra lavica che emergono dal mare all’interno dell’omonima area marina protetta. Ammirateli a bordo di piccole barche guidate da anziani perscatori locali, la loro sagoma al tramonto che si staglia contro il cielo infuocato è da cartolina. Oppure, immergetevi con maschera e boccaglio per scoprire i segreti dei fondali. Misteriosa e selvaggia è anche l’Isola Lachea: potete percorrere i 400 metri che la separano dalla costa in canoa o, per i più sportivi, a nuoto. Com’era la vita ad Aci Trezza all’epoca dei Malavoglia? Scopritelo al Museo Casa del Nespolo, che vi accoglierà all’interno di una tipica abitazione siciliana affacciata sull’orto. Visitate anche la barocca Chiesa di San Giovanni Battista, prima di raggiungere il Castello Normanno, che domina il borgo dall’alto. Da qui, potete assistere a Le Vele dei Malavoglia, una regata organizzata ogni anno. La scalinata per raggiungere la rocca è ripida. Riprendete le forze con a nivi cunzata, la tipica granita siciliana, o con il pescato freschissimo che potete comprare al mercato ittico.
Natura
TR Cascate delle Marmore

Cascata delle Marmore

Alla Cascata delle Marmore, nel cuore dell’Umbria A meno di dieci chilometri da Terni, in Umbria, c’è la Cascata delle Marmore, che con i suoi 165 metri è una delle più alte d’Europa. Si tratta di una cascata artificiale che si forma dove il fiume Velino, partendo dal Lago di Piediluco, confluisce nel fiume Nera. Furono i romani nel 271 a.C. a iniziare gli scavi del canale. Un’opera di ingegneria realizzata con uno scopo preciso: far defluire le acque del Velino che, straripando sui terreni, creavano zone stagnanti, paludose e nocive per la salute. L’acqua fu indirizzata verso il ciglio della rupe di Marmore e nei secoli successivi sono stati molti gli interventi, fino a raggiungere l’aspetto di oggi. Tre punti di vista unici La Cascata delle Marmore è suddivisa in tre salti: li potete ammirare da due diversi punti, il Belvedere Superiore e il Belvedere Inferiore. Il primo si trova alla fine del paese di Marmore, sulla strada che porta a Piediluco, e offre una vista spettacolare del primo salto, mentre dal Belvedere Inferiore è possibile avere una panoramica totale della Cascata e ammirarla in tutta la sua maestosità. Un sentiero panoramico collega i due punti. Dal Belvedere Inferiore, inoltre, potrete accedere al Balcone degli Innamorati, un terrazzino situato davanti al primo salto della cascata, incastonato nella roccia. Basta allungare una mano per sfiorare il getto d’acqua: non dimenticate l’impermeabile, qui è d’obbligo, così come pure seguire una guida. A differenza degli altri punti panoramici, infatti, il Balcone può essere visitato solo con un accompagnatore esperto e in piccoli gruppi. Lo spettacolo della Cascata di notte Fatta eccezione per il Balcone, potrete visitare la Cascata delle Marmore in totale autonomia. A vostra disposizione, sei sentieri ben segnalati, per ammirare i salti da ogni angolazione possibile. Lo spettacolo continua di sera, ma solo nei mesi estivi, quando l’orario di apertura si prolunga oltre il tramonto: grazie a un impianto di illuminazione a led, di notte la Cascata ha tutto un altro fascino e assume un effetto particolare con fasci di luce che valorizzano il movimento della discesa delle acque. Alle Marmore, tra sport e cultura La Cascata delle Marmore è la meta ideale anche per praticare sport acquatici: dal rafting al soft rafting, dal torrentismo all’hydrospeed, dal kayak al river walking avrete solo l’imbarazzo della scelta. Vicino al Belvedere Superiore, invece, c’è il Parco archeologico industriale di Campacci di Marmore, che conserva oggetti provenienti dalle centrali idroelettriche di Narni e Galleto. Le grotte del Parco delle Marmore La Cascata delle Marmore riserva anche un’altra bella sorpresa ai suoi visitatori. Il Parco a cui appartiene, infatti, ha delle grotte carsiche scavate dalle acque nel corso dei millenni. Le cavità principali, sia per interesse speleologico, sia per bellezza degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo è costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi, il secondo dalla Grotta delle Colonne, mentre il terzo, con uno sviluppo di oltre 190 m., è costituito dalla Grotta della Condotta, che prende il nome dall’antica condotta che in passato alimentava il sistema di centrali idroelettriche. Come organizzare la visita Visitare la Cascata è un’esperienza davvero unica, ma per viverla in tutta la sua bellezza organizzatevi in modo tale da essere lì nel momento in cui viene aperta l’acqua. Negli orari di non rilascio dell’acqua la cascata è sì aperta, ma con un getto ridotto. La Cascata, infatti, serve la centrale idroelettrica di Galleto: non è solo un bene paesaggistico di rara bellezza, ma anche una risorsa preziosa per tutto il territorio. Per saperne di più https://www.raftingmarmore.com https://www.cascatadellemarmore.info
Borghi
Via Santa Marinella & Via Santa Severa

Via Santa Marinella & Via Santa Severa

Nel Lazio, Santa Marinella e Santa Severa, perle del Tirreno Nel meraviglioso territorio della regione Lazio spiccano piccole perle che vi abbaglieranno per la loro bellezza: come Santa Marinella, la perla del Tirreno laziale, e la frazione di Santa Severa, luogo di relax per un tuffo nella storia. Sabbia, rocce e ville liberty: vacanza a Santa Marinella Gioiello del litorale romano in provincia di Roma, Santa Marinella è caratterizzata dalla presenza di numerose insenature per tutti i gusti, sia sabbiose sia rocciose, con le tante residenze estive in stile liberty, frutto della moda in voga tra l'alta borghesia di inizio Novecento, che rendono il paesaggio unico nel suo genere. Paradiso per surfisti e sub Un vero e proprio paradiso dedicato al relax, ma allo stesso tempo vitale: è frequentato tutto l’anno dai vacanzieri romani e non solo, ma è soprattutto meta ambita da tutti gli amanti del surf, delle immersioni e della pesca subacquea. Il fondale marino di Santa Marinella, infatti, offre un magnifico paesaggio grazie alla ricchezza di insenature, rocce e sassi trasformati dal tempo in tane abituali per numerose specie di fauna marina mediterranea. Proseguendo il litorale verso sud, fino alla zona del parco Maiorca, è di grande attrattiva la serie di palafitte a schiera: si tratta di tipiche casette molto piccole in legno adagiate su pilastri, anch’essi in legno, che si susseguono creando un paesaggio sicuramente pittoresco. Da Capolinaro in poi, il litorale cambia ancora diventando, per quasi tutta la sua lunghezza, ricco di spiagge sabbiose e attrezzatissimi stabilimenti in cui rilassarsi e prendere il sole in tutta tranquillità. Quando qui villeggiavano Gregory Peck e Rock Hudson Località di villeggiatura divenuta di gran moda negli Anni 50, era meta di spicco tra le star del cinema italiano e straniero come Dino Risi, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Gregory Peck e Rock Hudson e Ingrid Bergman. La storia di Santa Marinella è però antica e ha origine nella preistoria, come testimoniato da alcuni ritrovamenti archeologici sulla via Aurelia come il piccolo santuario etrusco. Qui vi approdavano navi da tutto il Mediterraneo e soprattutto da Cartagine, ma furono i Punici a identificare questo luogo come Statio ad Punicum, poi divenuto Castra Novum sotto il dominio dell'Impero Romano che lo scelse come zona di villeggiatura per la classe senatoria. La frazione di Santa Severa Nel comune di Santa Marinella, a soli 50 chilometri dalla Capitale e sempre lungo la Via Aurelia, troviamo anche l’incantevole centro balneare di Santa Severa. È una delle località di interesse storico Castello di Santa Severae turistico più rinomate del litorale tirrenico con un punto di interesse che fa innamorare tutti gli appassionati di storia: il suo meraviglioso , fortezza medievale che sorge proprio nell’antico insediamento etrusco di Pyrgi.
Natura
Isola Gallinara

Isola Gallinara

In Liguria, la meraviglia della Riserva Naturale dell’Isola di Gallinara Signore e Signori, la Riserva Naturale dell’Isola di Gallinara. Un’area marina protetta che nelle carte geografiche è solo un puntino: eppure, in quella che è l’unica vera isola della Liguria, la meraviglia è in ogni angolo. Basta volgere lo sguardo intorno, per notare un ambiente ancora incontaminato d’incredibile valore storico, ambientale e culturale. Per gli amanti delle immersioni, poi, questo è un vero paradiso dove cercare relitti di antichi naufragi e grotte custodi di un’incredibile biodiversità. Una gita in barca per vederla da vicino Posizionato di fronte ad Albenga, questo gioiello della Riviera di Ponente è privato e, dunque, non sono possibili visite turistiche. Tuttavia, si può ammirare da distanza ravvicinata facendo una gita in barca, durante la quale magari esplorarne i fondali con lo snorkeling: vi troverete a tu per tu con la ricca e variegata fauna marina. La riserva è distante un chilometro e mezzo dalla costa, dalla quale è separata da un canale di circa 12 metri. Una leggenda che forse è storia Narra leggenda che all’Isola di Gallinara trovò rifugio San Martino vescovo di Tours, che si stabilì in una grotta rivolta verso il mare aperto, che per questa ragione ancora oggi porta il suo nome. Una tesi che negli Anni 90 la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria ha perorato, conducendo degli scavi lungo le pendici sud-est dell’isola e nella grotta di San Martino che hanno dato risposte importanti. Questa zona è stata sicuramente utilizzata sia come ambiente sepolcrale che come luogo di culto a partire dal IV sec. d.C e nell’isola hanno soggiornato a lungo degli eremiti. La storia suggerisce che nel 500 d.C esisteva un monastero benedettino e nel corso del VIII secolo i monaci fecero qui la sede di una potente abbazia. Dopo un periodo di prosperità tra il X e il XII, nel 1473 iniziò il declino e da metà 800 divenne un’area privata. Dal 1989 è inserita nel sistema delle Aree Protette della Regione Liguria. I gabbiani reali e le tartarughe terrestri Nell’Isola di Gallinara nidificano i gabbiani reali, specialmente sull’alta scogliera meridionale, e sono presenti colonie di tartarughe terrestri. Tra i fondali, invece, è possibile scorgere spugne gialle, margherite di mare e, fra le falesie rocciose, formazioni del Coralligeno. La zona settentrionale dell’isola è invece ricca di Posidonia oceanica. Dove fare le immersioni più spettacolari Sull’isola sono presenti due punti di immersione. Il primo è quello di Punta Falconara o del Cristo redentore: un secondo nome che esiste dal 1998, quando su questi fondali è stata posizionata una statua raffigurante un Cristo, appunto. Tra margherite di mare e fauna bentonica, è un'immersione facile che arriva alla profondità massima di 18 metri. Il secondo punto di immersione è quello di Punta Sciusciau: più esposta alle correnti, questa immersione vi consentirà di ammirare cernie, murene, polpi e scorfani. Se scenderete più in profondità, attorno ai 30 metri, troverete invece numerose spugne di mare.
Laghi
Lago di Bolsena

Lago di Bolsena

Il lago di Bolsena, terra prediletta dai papi. Lo specchio d’acqua di Bolsena è il più grande lago vulcanico d’Europa: circondato da una corona di colli, sulle sue sponde si affacciano splendidi borghi medievali, ricchi di importanti opere d’arte, lascito della signoria dei Farnese e dei numerosi papi che hanno amato questo territorio. Dal lago emergono due isole dalla natura rigogliosa, la Bisentina e la Martana. Le sue acque cristalline sono un invito a praticare vari sport acquatici, compreso il nuoto. Paesaggi e buona tavola Il territorio del lago di Bolsena è uno dei più affascinanti del Lazio, il luogo ideale dove trascorrere un weekend, o magari una settimana, all’insegna della natura, dell’arte, del paesaggio e della buona tavola. Il borgo di Bolsena, in riva al lago, è dominato dalla Rocca Monaldeschi della Cervara, dove ha sede un museo territoriale, ed è ricco di palazzi, piazze e chiese, una fra tutte la barocca Cappella del Miracolo, e ristoranti, dove provare i piatti a base dei pesci del lago, l’anguilla e il coregone. Proseguendo nel periplo, in senso orario, su un’altura sorge Montefiascone, altro bel centro storico rinascimentale, dominato dall’imponente Rocca dei Papi (XII secolo), dalla quale si gode il miglior panorama sul lago. Qui si beve il vino bianco, il famoso Est Est Est! Tornati sulla sponda, si attraversa Marta, borgo di pescatori con le barche colorate ormeggiate sulle rive e si arriva al promontorio di Capodimonte, dominato dalla Rocca Farnese (opera di Antonio da Sangallo il Giovane), con un bel porticciolo da cui si può partire alla volta delle isole, e spiagge sulle quali rilassarsi. Da non perdere, sulle alture, Valentano, il borgo dove si stabilirono i Farnese abbellendolo con una maestosa Rocca, porte monumentali (Magenta e San Martino) e numerosi palazzi. Anche a Gradoli, grazioso centro che si eleva su uno sperone di tufo, si trova un palazzo Farnese, fatto costruire da papa Paolo III che aveva eletto il borgo a sua residenza estiva. Sul Sentiero dei Briganti La sponda occidentale del lago di Bolsena, da Gradoli a San Magno, la più verde e boscosa, è lambita da un tratto del Sentiero dei Briganti, un itinerario di 100 km che si può percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Il Sentiero si snoda dalla Riserva naturale di Monte Rufeno, al confine tra Lazio, Toscana e Umbra, fino all’abitato di Vulci nella Maremma laziale. Si tratta di un percorso che oggi ha un grande valore naturalistico, ma che, alla fine dell’Ottocento era tra le zone più marginali ed isolate del paese, dove ebbe terreno fertile il Brigantaggio, il fenomeno che vide il diffondersi bande armate dedite a rapine e omicidi. I briganti moderni lo percorrono alla scoperta di un’Italia incontaminata, dove c’è ancora così tanto da scoprire. L’isola Bisentina, un luogo di delizia L’isola Bisentina, la più grande (17 ettari) del lago di Bolsena, fa parte del territorio comunale di Capodimonte: il suo nome deriva da quello di un’altura nelle vicinanze, il monte Bisenzio. Abitata da sempre, l’isola fu un luogo di rifugio delle popolazioni rivierasche durante le invasioni barbariche, per poi tramutarsi in luogo di delizia quando venne acquisita dalla famiglia Farnese attorno al Quattrocento. Si ha notizia di numerosi papi che hanno trascorso qui periodi di villeggiatura. Questo spiega la presenza di varie cappelle ed edifici religiosi risalenti al XV e XVI secolo, la più importante delle quali è la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, costruita attorno al 1500 con la cupola del Vignola, uno dei maggiori architetti del tempo. L’isola è tutt’ora privata e non è aperta alle visite, se non in occasione delle giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Il mistero dell’isola Martana L'isola Martana, dalla caratteristica forma a mezzaluna, misura circa 10 ettari e prende il nome dal paese rivierasco più vicino, il borgo di Marta, da cui dista circa 2 km. La storia di quest’isola è legata alla tragica vicenda di due donne: qui avrebbe avuto luogo il martirio di Santa Cristina e l’assassinio di Amalasunta, una regina dei Goti, figlia di Teodorico. Nei secoli l’isola fu abitata da varie comunità monastiche e contesa tra la Santa Sede, Orvieto e Viterbo, poi proprietà dei Farnese, che preferirono la Bisentina per i loro ozi, e progressivamente abbandonata. Anche l’isola Martana oggi è privata e non è possibile l’attracco, ma la si può vedere esternamente grazie al servizio pubblico di navigazione del lago che dal porto di Bolsena propone escursioni con la circumnavigazione di entrambe le isole e del promontorio di Capodimonte.
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