Il rapporto degli antichi Greci con Trieste ebbe inizio nel XVIII secolo, quando Maria Teresa assegnò alla città adriatica il ruolo di principale porto dell’Impero. Nel 1751, i Greci Ortodossi e gli Illirici ottennero l’autorizzazione per costruire una chiesa (S. Spiridione, in prossimità del Canale di Ponte Rosso). La diversità tra le due componenti ortodosse indusse alla creazione della Comunità Greco Orientale che, nel 1784, posò la prima pietra del tempio dedicato alla Santissima Trinità e a San Nicolò. Nel 1820, l’edificio fu completato e dotato di una facciata neoclassica progettata dall’architetto Matteo Pertsch. I Greci di Trieste, partecipando a molteplici iniziative commerciali, finanziarie e industriali, raggiunsero un alto grado di successo nel XIX secolo, contribuendo in modo essenziale ad affermare la città come uno dei più importanti porti del Mediterraneo. Le loro dimore, oltre a innumerevoli lasciti e donazioni diedero vita a opere di beneficenza che arricchirono la Comunità con numerose opere d’arte. I cambiamenti politici e geografici dopo le due Guerre, però, ridussero l’importanza della presenza dei Greci a Trieste. Il Museo della Comunità Greco Orientale di Trieste "Costantino e Mafalda Pisani" vuole così celebrare il loro impegno per la conservazione del patrimonio storico-artistico della Comunità durante il secondo dopoguerra. Il Museo si divide in due sezioni: una dedicata alle opere d’arte occidentali con l’aggiunta di cimeli e documenti; l’altra espone reperti della tradizione iconografica ortodossa. Sono presenti anche ritratti di famosi personaggi della comunità e dipinti che decoravano le stanze di rappresentanza. Tra le preziosità esposte, sono da segnalare anche il disegno di Matteo Pertsch per la costruzione della facciata della Chiesa di San Nicolò e i documenti riguardanti l’attività scolastica e filantropica. La sala delle opere d’arte bizantine comprende una serie di “icone” provenienti dall’area ortodossa, dal XVII al XIX secolo, vari oggetti in argento utilizzati nella liturgia e l’Epitaffio, un arredo liturgico realizzato a Trieste negli anni venti dell’800 ed usato nei riti della settimana santa.