All’interno del Santuario di Santa Maria della Vita, gli ambienti che un tempo erano stati parte dell’antico Ospedale (1260-1798) ospitano la collezione di oggetti di devozione che sono legati alla storia della Confraternita dei Battuti di Santa Maria della Vita. Quest’ultima fu la fondatrice del complesso e della prima struttura assistenziale della città, che è anche il nucleo originario dell’attuale Ospedale Maggiore. Il museo è stato progettato con l’intento di ripercorrere la storia della sanità e dell’assistenza nella città di Bologna. Sono stati quindi raccolti, insieme a dipinti, paramenti e arredi sacri di proprietà della Confraternita, materiali scientifici provenienti dall’antica Farmacia dell’Ospedale della Vita, come ad esempio gli albarelli e gli strumenti sanitari; in evidenza anche una bilancia settecentesca. Il museo è stato inaugurato nel 1999, dopo l’impegnativo restauro di tutto il complesso di Santa Maria della Vita, uno dei monumenti più importanti del Barocco bolognese. Allestito come una grande sacrestia barocca, il Museo occupa alcuni ambienti che in precedenza erano parte dell’antico Ospedale dei Battuti o della Vita. Gli spazi espositivi si concentrano principalmente in due sale: nella prima viene presentata la quadreria, in cui sono in evidenza le due opere di Gaetano Gandolfi, gli arredi liturgici e i paramenti del Seicento e del Settecento collegati alla storia del Santuario, il celebre ritratto a miniatura di Luigi XIV, Re di Francia, realizzato da Jean Petitot (1607-1691). La seconda sala contiene 150 vasi da farmacia (non tutti esposti) provenienti dalla vecchia Farmacia dell’Ospedale della Vita. Contigua al complesso è la chiesa omonima, un edificio a pianta ellittica su progetto di Bergonzoni (1692), con cupola in rame disegnata da Antonio Bibiena, all’interno del quale è collocato il Compianto del Cristo morto di Nicolò dell’Arca (eseguito nel 1463), composto da sette statue in terracotta. In seguito dei lavori di restauro, è stato aperto al pubblico anche l’Oratorio dei Battuti, il cui unico ingresso è dal museo, che lo include a pieno titolo. La sua origine risale al XV secolo, ma la sua forma attuale, a pianta rettangolare, è del primo XVII secolo. Fra le opere che decorano le pareti e il soffitto ci sono la pala d’altare di Nosadella (1500-1571); quattro statue in stucco dei santi protettori della città, due delle quali opera di Alessandro Algardi (1598-1654); i quadri con episodi della fondazione e della vita dell’ospedale, tra cui quelli di Cavedoni (1577-1662), Menghino del Brizio, Calvaert; infine, Il Transito della Vergine (1519-1522) di Alfonso Lombardi.
Iscriviti alla Newsletter per non perdere i luoghi, gli eventi e le esperienze per vivere il lato migliore dell'Italia: quello autentico.
L’email inserita non è valida
Resta aggiornato
Desideri conoscere le ultime novità sul nostro splendido paese, rimanere aggiornato sugli eventi più interessanti, scoprire le nostre offerte speciali e ricevere tanti consigli e suggerimenti da insider?
Salva i tuoi luoghi preferiti
Crea un account o effettua l’accesso per salvare la tua lista dei desideri
Condividi
Ops! C'è stato un problema con la condivisione.Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.