Rispetto alle molteplici tipologie di teatri censiti, il Baraccano rappresenta un caso peculiare, con caratteristiche del tutto particolari. In effetti, non si tratta di una costruzione teatrale, ma di una struttura assemblabile composta da legno e tela dipinta, che riproduce un boccascena e un palcoscenico. Purtroppo, non abbiamo notizie sufficientemente documentate che ci permettano di risalire con precisione alla sua data di costruzione. Si trovava all’interno del Conservatorio del Baraccano, un complesso architettonico di grande valore storico, la cui storia risale al XV secolo. Nato come ospedale per pellegrini, fu trasformato in un luogo di rifugio per le donne "di onesta condizione" rimaste orfane dopo la pestilenza del 1527. Inizia da quel momento la funzione del Conservatorio, come struttura laica dedicata all’istruzione e alla formazione professionale. Tra il 1812 e il 1816, il complesso fu sottoposto a radicali trasformazioni su progetto dell’architetto Angelo Venturoli. Secondo quanto riferito da Paolo Nannelli, nel luogo dove era situato il teatrino al momento della chiusura del Conservatorio (1969) si trovava un muro di separazione tra due sale, da cui si deduce che il teatrino sia stato collocato nell’ultima fase di rinnovamento post-unitario. La sua struttura comprende una parte in tela fissata a telai lignei, dipinta a tempera con motivi ornamentali che ricordano le decorazioni delle sale teatrali, nonché quinte e arlecchini di raccordo. La dotazione prevede scene e fondali necessari all’allestimento degli spettacoli. In occasione della mostra "Arte e pietà" del 1980, il Baraccano accolse una sezione dedicata alle "fanciulle, monache e madri". In seguito, venne smontato e conservato in una sala adibita a deposito. La presenza di sette fondali, alcuni dipinti da ambo le parti, testimonia l’intensa attività del teatro. Le condizioni di conservazione del teatrino sono compromesse a causa della mancanza di manutenzione e del prolungato soggiorno dismontato nella stanza adibita a magazzino. Perciò, è imprescindibile un primo intervento di pulizia e consolidamento delle parti più fragili, premessa necessaria per un possibile recupero della struttura, del suo apparato scenico e decorativo.