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Arte e cultura
Toscana

Itinerario di Dante, sulle tracce del Sommo Poeta a San Gimignano

Tipologia
Percorso a piedi
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Nella città dalle molte torri, dove il Medioevo regna sovrano e disegna il profilo del centro storico, la presenza di Dante Alighieri si percepisce con forza. Il mito del Sommo Poeta e le Cantiche della Divina Commedia creano un filo rosso da seguire tra le piazze e le campagne di San Gimignano, in un itinerario sospeso tra antichità e contemporaneità, per ritrovare la città che Dante vide e conobbe. L’itinerario ha inizio con l’ambasceria compiuta dal Sommo, che il 7 maggio del 1300 giunse a San Gimignano, nel Palazzo Comunale, per tenere una famosa arringa politica.

Le storie della Sala Dante e della Camera del Podestà nel Palazzo Comunale

Le storie della Sala Dante e della Camera del Podestà nel Palazzo Comunale

La prima tappa dell’itinerario dantesco ci conduce nel cuore della vita pubblica medievale: il Palazzo Comunale, che domina Piazza del Duomo, è il luogo dove Dante Alighieri, nel 1300, giunse come ambasciatore della Lega Guelfa. La Sala di Dante, così chiamata proprio in suo onore, è un ambiente straordinario per valore storico e artistico. Affrescata da Azzo di Masetto, la sala restituisce un’immagine vivida della società cortese con scene di tornei e cacce, restituendo un'atmosfera immersiva. Fu qui che Dante tenne il suo celebre discorso politico, in un momento storico cruciale per i rapporti tra comuni toscani. All’interno dello stesso palazzo si può ammirare la Maestà di Lippo Memmi, realizzata nel 1317, che introduce un dialogo visivo tra il potere religioso e quello civile. Salendo nella Torre Grossa — la più alta della città — si raggiunge un altro capolavoro: il ciclo di affreschi di Memmo di Filippuccio che raffigura temi morali e domestici. Tra queste opere, spicca una scena che alcuni studiosi associano simbolicamente a Paolo e Francesca: due figure avvinte nella lettura, un chiaro richiamo al Canto V dell’Inferno. Qui, la dimensione dantesca si fonde con quella architettonica e urbana, trasformando il percorso in un viaggio culturale immersivo.

La rocca di Montestaffoli e la divina Vernaccia

La rocca di Montestaffoli e la divina Vernaccia

La seconda tappa ci conduce verso la Rocca di Montestaffoli, un antico bastione difensivo che oggi è uno dei punti panoramici più suggestivi di San Gimignano. Camminare lungo il sentiero che porta alla Rocca, attraversando l’antico tracciato della Via Francigena, è come fare un viaggio nel tempo e nel paesaggio. La Rocca non solo racconta la storia militare e politica della città, ma è anche custode di un’eredità enogastronomica unica: quella della Vernaccia. Questo vino bianco, prodotto esclusivamente a San Gimignano, è tra i più antichi d’Italia ad aver ottenuto il riconoscimento DOP. È proprio Dante a citarlo nel XIV canto del Purgatorio, quando menziona Papa Martino IV tra i golosi: "sì che li vin di Vernaccia / furon più dolci ch’acqua". Una citazione che consacra il vino nell’immaginario collettivo. All’interno della Rocca è stato allestito il Museo Vernaccia Wine Experience, che propone una narrazione sensoriale del vino attraverso video, degustazioni e racconti. La terrazza panoramica offre una vista mozzafiato sulla campagna toscana, un paesaggio armonico e ordinato, testimone di secoli di storia agricola. Questa tappa unisce l’esperienza estetica a quella gustativa, creando un ponte tra poesia e territorio, tra spiritualità dantesca e piaceri terreni.

I colori dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso nella Chiesa di San Lorenzo in Ponte

I colori dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso nella Chiesa di San Lorenzo in Ponte

La terza tappa si addentra in una delle esperienze più intense dell’itinerario: la visita alla Chiesa di San Lorenzo in Ponte, situata in una zona leggermente defilata rispetto ai consueti percorsi turistici. Si tratta di un edificio romanico che custodisce al suo interno un ciclo pittorico eccezionale, realizzato nel 1413 da Cenni di Francesco di ser Cenni. Gli affreschi che decorano le pareti sono una vera e propria traduzione visiva della Divina Commedia. L’inferno, il purgatorio e il paradiso vengono raffigurati con dovizia di particolari, offrendo una lettura iconografica dell’aldilà dantesco. In particolare, la rappresentazione dell’Inferno - cupa e drammatica - accompagna il visitatore tra anime dannate e demoni minacciosi, mentre la montagna del Purgatorio si popola di figure in cammino, cariche di speranza. Il Paradiso, infine, brilla di luce e armonia, tra cori angelici e anime beate. L’intensità emotiva di questi dipinti fa della chiesa un luogo di meditazione e suggestione, che va oltre la semplice visita. Qui si coglie l’influenza che Dante ha avuto non solo sulla letteratura, ma anche sull’arte visiva e sull’immaginario collettivo del tempo. La Chiesa di San Lorenzo in Ponte è un luogo dove le parole si trasformano in immagini.

Viaggio negli affreschi della Collegiata di Santa Maria Assunta

Viaggio negli affreschi della Collegiata di Santa Maria Assunta

La quarta tappa del nostro itinerario sulle tracce di Dante ci riporta nel cuore sacro e artistico di San Gimignano: la Collegiata di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come Duomo. Questo edificio religioso, che domina l’omonima piazza, è un autentico scrigno d’arte sacra e un punto di riferimento per comprendere l'influenza della Divina Commedia sulla pittura tardo medievale. Nelle sue navate si ammira uno straordinario ciclo di affreschi di Taddeo di Bartolo che, nel 1393, raffigurò scene del Paradiso e dell’Inferno con un’intensità narrativa e simbolica sorprendente. Gli angeli musicanti, i beati e le gerarchie celesti sono dipinti con colori brillanti e composizioni armoniche, mentre l’Inferno, dominato da un terrificante Satana, punisce i grandi traditori come Giuda, Bruto e Cassio, proprio come descritto da Dante nel Canto XXXIV. La Collegiata ospita anche una maestosa vetrata contemporanea realizzata da Marcello Aitiani, che reinterpreta con linguaggio moderno i temi del Paradiso dantesco, creando un ponte tra antico e presente. Questo incontro tra le epoche esalta la vitalità dell’eredità dantesca e la capacità della città di rinnovarne il messaggio. Visitare la Collegiata significa vivere un’esperienza spirituale e culturale che completa e nobilita il viaggio dantesco a San Gimignano.

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