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Borghi
Puglia

Tre borghi nascosti nel nord della Puglia

Scoprire il fascino autentico della Puglia nord-occidentale tra colline, mulini a vento e villaggi pittoreschi

9 minuti

La Puglia è conosciuta all'estero soprattutto per le sue città e cittadine della costa orientale e per i suoi luoghi di balneazione durante l'estate, ma coloro che si dirigeranno verso il nord-ovest della regione scopriranno una Puglia molto diversa: colline verdi e ondulate, mulini a vento che si ergono come sentinelle nelle vallate, campi di grano e tre incantevoli villaggi nascosti, arroccati ai piedi delle montagne dell'Appennino. 

Collegati da una strada stretta e tortuosa che attraversa i boschi e le fattorie, Biccari, Roseto Valfortore e Faeto sono relativamente isolati, ma possono essere uniti da attività di trekking e ciclismo - o dalla ricerca di tartufi nella stagione giusta - per un tipo di turismo più lento e un'esperienza pugliese immersa nella natura e al ritmo dell'autentica vita di paese.

Biccari: la fuga in campagna della Puglia settentrionale

Biccari: la fuga in campagna della Puglia settentrionale

Circondata da boschi e cime, Biccari è un'ottima base di partenza per chi desidera godersi l'aria aperta in Puglia e la catena dei Monti Dauni.

A breve distanza dal centro storico si trova una rete di sentieri escursionistici e ciclabili che attraversano la campagna, punti di picnic nei boschi aperti, un famoso lago e un parco naturale.  

Recentemente è stata insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano

Le 5 cose da non perdere:

  1. Visitare la torre di avvistamento bizantina
  2. Fare un'escursione al Lago di Pescara
  3. Assaggiare l'olio d'oliva locale e il formaggio di capra
  4. Andare a caccia di tartufi a fine estate/inizio autunno
  5. Visitare il parco Daunia Avventura

Il compatto centro storico di Biccari è un bel nodo di archi e stradine laterali con panni stesi che si srotolano accarezzate dalla brezza del vento.

Non ci vuole molto per girovagare l’abitato, ma un punto di partenza ragionevole è l'antica torre difensiva. Questa tozza struttura cilindrica in pietra di 23 metri, risalente al 1122 d.C., è una delle poche tracce rimaste degli edifici e delle mura bizantine di Biccari e, dopo i restauri, si è trasformata nello spazio culturale più importante del villaggio. Sede dell'ufficio turistico locale, ospita anche mostre d'arte ed eventi, oltre al piccolo Museo Civico Etnografico con esposizioni sulla vita e il folklore della popolazione rurale.

La cupola a strisce colorate della Cattedrale Maria Santissima Assunta è una delle più caratteristiche che vedrete in zona!

Nel tardo pomeriggio e nella prima serata, i biccaresi si riuniscono vicino all'antica Fontana Monumentale, il mini-anfiteatro, e alle panchine della piazza ovale e aperta Giacomo Matteotti, oppure giocano a carte in gruppi fuori dai bar. Ci sono un paio di ristoranti per assaggiare la cucina regionale.

Il paese fa anche parte dell'itinerario dei Monti della Daunia “strada dell'Olio Extravergine di Oliva a D.O.P Dauno”, che celebra la produzione di olio d'oliva di questa regione. È possibile degustare e acquistare da uno dei tre produttori del paese: Frantoio Vicarum, Oleficio Checchia e Oleificio Sant'Antonio.

A breve distanza, e come tappa ideale da abbinare a una gita di un giorno a Biccari, si trova il Lago di Pescara. Il lago stesso si trova in un luogo pittoresco, che ricorda le Highlands scozzesi, con panchine per picnic e una breve passeggiata ad anello intorno all'acqua. Tuttavia, si consiglia di usarlo come punto di partenza per un'escursione al Monte Cornacchia, il punto più alto della regione (1.151 metri) e conosciuto come il “tetto della Puglia”. Per questa passeggiata panoramica, che si snoda su strade polverose e attraverso i boschi, sono necessarie quattro ore ed è meglio scaricare un'app per i sentieri seguire le indicazioni dal lago! 

I boschi che circondano Biccari, raggiungibili a piedi, in bicicletta o in auto dal paese, sono anche molto frequentati dalle famiglie per i picnic e la ricerca di tartufi - e non perdetevi il Seggio Gigante, da cui si gode di una vista meravigliosa sulla campagna circostante

Il grazioso villaggio di Roseto Valfortore

Il grazioso villaggio di Roseto Valfortore

In una valle del fiume Fortore, in tarda primavera fioriscono le rose selvatiche.
Le rose e la valle del fiume si uniscono per dare il nome a Roseto Valfortore, un bellissimo villaggio tagliato e creato da una caratteristica pietra locale da maestri muratori

È un luogo in cui gli abitanti della città vengono a rifugiarsi d'estate nell'aria fresca di montagna, e dove si trovano le radici di un fenomeno intrigante. 

Le 5 cose da non perdere:

  1. Nuotare nella piscina all'aperto dell'antico mulino ad acqua
  2. Tornare indietro nel tempo alla Casa di Concetta
  3. Assistere agli eventi culturali dell'anfiteatro Leonardo Falcone
  4. Mangiare piatti tradizionali a KM0
  5. Godersi il panorama da via Coste 

Essendo uno dei “Borghi più belli d'Italia”, non sorprende che Roseto Valfortore sia un must da vedere in Puglia.
Rimarrete certo sorpresi da quanto le case in pietra dell’abitato, strettamente raggruppate, siano diverse dall'estetica che si associa facilmente alle immagini tradizionali dell'Italia meridionale; qui, sulla cima di una collina pugliese, le strade e la pietra chiara sbozzata dalle cave di marmo locali vi faranno venire in mente più che altro i ricordi di vari borghi incantevoli in Francia. 

Si ritorna in un luogo come Roseto Valfortore per il ritmo diverso, per l'aria fresca e la calma che si prova guardando le colline boscose circostanti.

Con meno di mille abitanti, è una comunità tranquilla con un centro storico meravigliosamente conservato da esplorare lentamente. Se si entra dall'imponente Arco della Terra - la porta principale a destra del Palazzo Marchesale - e si percorrono le sue strade durante il riposo pomeridiano, si ha la sensazione di aver fatto un salto indietro di qualche secolo.

Mentre si percorrono lentamente le strade medievali acciottolate, tre tappe veloci per avere una migliore prospettiva sulle tradizioni e le condizioni del passato sono: la Casa dell'Artigianato, che ospita vari manufatti e curiosità del XIX e XX secolo; il forno di paglia, che un tempo veniva usato da tutti i residenti per cuocere il pane e che viene ancora acceso per preparare le pizze durante la sagra del grano del paese; e la Casa di Concetta, la piccola casa fantasticamente conservata della signora “pigra” che viveva qui alla fine degli anni Cinquanta, che mostra le condizioni difficili che alcuni sopportavano nelle remote colline della Puglia.

Tali condizioni sono state un fattore chiave alla base del flusso di residenti da Roseto, così come dal Sud Italia in generale, verso gli Stati Uniti. Nel 1912 gli abitanti di questo piccolo villaggio fondarono il distretto di Roseto in Pennsylvania, il luogo che ha dato origine all'“Effetto Roseto” e che ha ispirato il bestseller “Outliers” di Malcolm Gladwell.

Oltre a essere una piacevole base per andare in bicicletta, a piedi e a caccia di tartufi, l'attrazione più popolare di Roseto Valfortore si trova appena fuori dal paese. L'antico mulino ad acqua, costruito nel 1848 e alimentato dall'acqua incanalata dal fiume Fortore, sarebbe stato utilizzato in segreto, al buio, durante la Prima Guerra Mondiale per evitare che i cittadini pagassero una tassa al governo. Ha cessato l'attività nel 1950, sostituito da mulini a gas ed elettrici più efficienti e potenti, ma è stato amorevolmente restaurato e adattato per includere una piscina all'aperto e un'area per prendere il sole nei suoi vecchi bacini (aperta a luglio e agosto), oltre a aree picnic e parco giochi. 

Nel villaggio ci sono solo due ristoranti, ma un piatto tradizionale locale da cercare è il "cecatédde ch'i tanne checuzze" (cavatelli con zucchine, pomodori e peperoncini secchi). Nelle prime ore della sera, fermatevi a bere qualcosa nel bar solitario della piazza, dove più generazioni del borgo si riuniscono per giocare a carte, bere e socializzare. 

Il villaggio collinare di Faeto

Il villaggio collinare di Faeto

Arrivando a Faeto, sarebbe facile pensare che si tratti di un banale, grazioso e tipico villaggio di collina... ma sarebbe un errore!

In questa piccola comunità, storicamente isolata dalle creste e dalle pieghe dei monti Dauni, sentirete frammenti di una lingua che si parla solo in tre posti al mondo: qui, nel villaggio di fronte, appena al di là della valle e, bizzarramente, a Toronto.

Le 5 cose da non perdere:

  1. Assaggiare i prodotti del famoso maiale nero locale
  2. Fermarsi alla Casa del Capitano
  3. Curiosare nel mercato domenicale.
  4. Scoprire il suo eccezionalismo linguistico.
  5. Visitare le due sagre annuali del maiale nero

Nella seconda metà del XIII secolo, quando la Puglia faceva parte del Regno di Napoli, una guarnigione di soldati franco-provenzali che combattevano per conto del re Carlo d'Angiò si stabilì qui in montagna. Sostenuta dall'arrivo di altre famiglie francesi meridionali, la lingua franco-provenzale prese piede. Già parlata nelle regioni alpine della Svizzera, della Francia e dell'Italia, qui si è evoluta nella lingua distinta del Faetar-Cigliàje (Faetano-Cellese in italiano).
I pugliesi sono soliti venire a Faeto nei fine settimana per la fama del maiale nero. Questi maiali pelosi, che vivono nei boschi naturali di montagna intorno al paese e si sono adattati al clima più fresco di questa altitudine, vengono allevati allo stato semibrado con tecniche tradizionali e utilizzati per creare il prosciutto di Faeto e molti altri prodotti alimentari. La carne di maiale prodotta a Faeto era così diffusa e pregiata che gli esattori delle tasse dei secoli passati chiedevano agli abitanti del luogo di essere pagati in prosciutto o lardo anziché in denaro! 

Faeto organizza ogni anno non una, ma ben due feste dedicate ad esso: la Sagra del Maiale, la prima domenica di febbraio, celebra l'animale, mentre la Sagra del Prosciutto, in agosto, ne celebra i prodotti.

La Casa del Capitano, l'edificio più antico di Faeto, ospita il piccolo “Museo etnografico della civiltà” del paese. Curato dall'Archeoclub d'Italia, racconta la vita tradizionale della gente di montagna e dei contadini della regione, oltre a sostenere il patrimonio linguistico del paese

Grazie alla sua posizione privilegiata in montagna, Faeto offre alcuni punti panoramici eccellenti, il migliore dei quali si trova sulla balconata del Belvedere. Costruito nel 1927 in onore degli abitanti del paese che hanno combattuto nella Prima Guerra Mondiale, da qui si possono vedere i villaggi di Celle di San Vito e Castelluccio, le colline e i boschi, e la lunga campagna pianeggiante della Puglia che si estende fino al mare all'orizzonte. 

Informazioni utili

Periodo migliore per andare: La stagione turistica in questi borghi è notevolmente più breve che altrove in Puglia. Al di fuori di luglio e agosto, i mesi più popolari con tutte le attività commerciali e le attrazioni aperte, troverete orari di apertura e servizi più limitati, con il programma giornaliero impostato in base alla vita del paese (ad esempio, una lunga pausa nel pomeriggio prima di riaprire in prima serata, con alcuni ristoranti che non aprono a pranzo). A settembre non è raro che le attività commerciali rivolte ai turisti vadano in vacanza, con conseguenti chiusure impreviste dei ristoranti. 

I viaggi fuori stagione saranno tranquilli, e bisogna anche notare che il tempo qui in collina cambia prima, e in modo più marcato, rispetto alla costa pugliese. Le serate a metà settembre spesso diventano un po' fredde, quindi è necessario indossare uno o due strati, e in inverno può persino cadere la neve.

Come arrivare:

Anche se ci sono autobus pubblici, gli orari e i collegamenti sono limitati e quindi è meglio avere un veicolo proprio per esplorare i villaggi e sfruttare al meglio i sentieri e la natura circostanti. Biccari dista 30 minuti di auto da Foggia e 90 minuti da Bari.

Tutti e tre sono a 30 minuti di auto l'uno dall'altro, in qualsiasi combinazione, e quindi potete scegliere di soggiornare in uno di essi e visitare gli altri in gite giornaliere, oppure visitarli in un'unica giornata di viaggio tra le colline della Puglia nord-occidentale. 

Articolo redatto sull’esperienza di Andrew e Emily di Along Dusty Roads.

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