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Enogastronomia
Lazio

Enotour nel Lazio

Tipologia
Percorso in auto
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Il Lazio, un mosaico di meraviglie senza tempo, inconfondibili sapori e una secolare tradizione enologica, da scoprire dall’Urbe ai paesaggi pittoreschi di campagna. Al di là di Roma e il suo museo a cielo aperto,  concediti una passeggiata tra i Castelli Romani, goditi la bellezza dei laghi e delle cittadine medievali del viterbese e perditi lungo il litorale tra i paesaggi mozzafiato di Sperlonga e i siti etruschi di Cerveteri. Nel Lazio ogni scorcio racconta storie di epoche passate in un perfetto mix tra monumenti iconici e bellezze naturali, da conoscere tra una degustazione e l’altra nelle cantine del Movimento Turismo del Vino.

Giorno 1

I Castelli Romani: le radici del vino

I Castelli Romani: le radici del vino

Poco fuori dalla Capitale, lo sguardo viene subito rapito da distese di vigneti e uliveti, dimore papali e borghi incantevoli dove si respira atmosfera di casa. Qui nei Castelli Romani inizia il nostro itinerario tra i territori del vino del Lazio: dal centro di Frascati, alle ville storiche di Grottaferrata passando per Ariccia e la via dei laghi fino a Castel Gandolfo, ogni borgo conserva la sua preziosa personalità. In questo scrigno di capolavori architettonici immersi nel verde, il vino è compagno di vita fin dall’antichità, sia per la natura vulcanica che rende questo territorio particolarmente vocato alla viticoltura, sia per la vicinanza a Roma. Un legame millenario espresso dal Frascati Doc, principe dei vini bianchi della regione e perfetto in abbinamento con i primi piatti della tradizione. Nel calice spiccano i sentori inconfondibili della Malvasia Puntinata, uno dei vitigni più identitari del Lazio con le sue note agrumate e di erbe aromatiche, che ritroviamo anche nei vini Roma Doc, denominazione tra le più giovani ma che ripercorre il legame millenario tra il vino e la Città Eterna. Se nei vini bianchi la Malvasia è protagonista, i rossi sono l’incontro tra tipico e moderno: il Cesanese si unisce in blend al Montepulciano, Sangiovese e ai vitigni del bordolese in un sorso elegante e ben equilibrato. Dai paesaggi da cartolina la bellezza continua quando ci si siede a tavola nelle tipiche fraschette, per assaggiare tutte le ricette dolci e salate che rendono celebre la cucina romana in tutto il mondo.

Tra le vigne della Ciociaria

Tra le vigne della Ciociaria

L’enotour del Lazio continua spostandoci verso la Ciociaria, una regione nella regione con i suoi paesaggi e curiose tradizioni, per scoprire le tre espressioni del Cesanese, il re dei rossi laziali riconosciuto, già in età imperiale, per il suo carattere forte e per i suoi sentori intensi e speziati. Partiamo dal Cesanese di Olevano Romano Doc, la zona più vulcanica decorata dai vigneti già in epoca romana, dove il vitigno era apprezzato anche in versione dolce. Ci spostiamo poi a Piglio, affascinante borgo arroccato ai piedi dei Monti Simbruini che custodisce l’unica docg rossa della regione: il Cesanese del Piglio Docg. Poco più a nord troviamo un’altra espressione di questo vitigno, il Cesanese di Affile Doc, che prende il nome dall’omonima cittadina incastonata su una collina di tufo. Tre sfumature dello stesso vitigno che esprime fedelmente le caratteristiche uniche del proprio territorio: l’altitudine più elevata di Affile accentua l’aromaticità del vitigno, che a Piglio acquista più mineralità e ad Olevano Romano una vena più speziata.

Giorno 2

Lungo la Riviera di Ulisse

Lungo la Riviera di Ulisse

Il nostro percorso continua verso sud fino alla riviera di Ulisse, un tratto di costa mozzafiato dove, secondo quanto narrato nell’Odissea, Ulisse incontrò la maga Circe. Dal Parco Nazionale del Circeo fino a Gaeta, ci fermiamo a metà strada per scoprire la grande perla enologica di questa terra: il Moscato di Terracina Doc. In origine uva da tavola, il moscato è una coccola per il palato in tutte le sue espressioni: dalle note floreali e agrumate nella versione secca, all’elegante morbidezza dello spumante, fino ai sentori più complessi di miele e frutta candita nel passito. Un vino per tutto il pasto e perfetto compagno di viaggio per scoprire le affascinanti bellezze della costa pontina, partendo proprio da Terracina tanto amata da Goethe, con il suo foro romano e il tempio di Giove a picco sul mare; per poi raggiungere Sperlonga e le grotte naturali in una delle quali sorge la villa dell’Imperatore Tiberio e infine un giro nel centro storico di Gaeta. Non può mancare la tappa ai Giardini di Ninfa, nati sulle rovine dell’antica cittadina medievale, oggi un’oasi rigogliosa che tra piante e fiori da tutto il mondo, eleganti ponticelli e specchi d’acqua cristallina vi trasporterà in un mondo fiabesco.

La Tuscia e il suo dolce nettare

La Tuscia e il suo dolce nettare

Tra un assaggio e l’altro, risaliamo il litorale degli etruschi incrociando Cerveteri per poi addentrarci nel viterbese. Sulla sponda del Lago di Bolsena troviamo un altro tesoro enologico della regione: l’Aleatico di Gradoli Doc. Un vino che conquista con i suoi aromi fruttati e per la sua morbidezza, ancora più setosa nella versione passita, ma anche per il legame profondo con il suo territorio. Leggenda narra che dopo la vittoria del leone, il demone che terrorizzava gli abitanti di Gradoli, sconfitto, lasciò un bastone dal quale fiorì la prime vite di Aleatico. Non a caso lo stemma della cittadina rappresenta proprio il leone con accanto un tralcio di vite. Una tappa imperdibile nell’antica Etruria per assaggiare questo poco noto quanto affascinante vino e si continua con una passeggiata lungo lago per scoprire le altre bellezze di questa zona. Da Gradoli e la Rocca Farnese, palazzo cinquecentesco che domina dall’alto l’intero borgo, ci spostiamo nel centro storico di Bolsena con l’omonimo castello a sfiorare lo specchio d’acqua, per poi addentrarci nel Bosco di Bomarzo e le sue sculture monumentali del XVI, fino a Viterbo, con la Loggia dei Papi e tutti gli altri eleganti palazzi in pietra del centro storico.

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