La collezione dei musei civici è nata dalla raccolta dello scienziato Lazzaro Spallanzani (Scandiano 1729 - Pavia 1799) e si trova nell’antico convento dei Frati Minori Conventuali. Nei Musei Civici possiamo vedere collezioni di archeologia, storia naturale e storia della città. La Collezione Spallanzani comprende reperti litologici e zoologici con forme di vita marine, fossili e minerali. Sono esposti anche oggetti personali e di arredo, e ricordi di un viaggio in Turchia, un raro gioco della dama in ambra, vasi di alabastro, piccole sculture, soprammobili realizzati con conchiglie, tavole zoologiche. L’attuale percorso museale è ideato da Alfredo Jona (1846-1929), che ordinò e classificò il nucleo originario alla fine dell’Ottocento secondo gli enunciati tassonomici linneani. Le collezioni naturalistiche si completano con le raccolte zoologiche esposte nella sala Vallisneri, comprendenti una sezione dedicata alla fauna locale, con gli esemplari esotici della Collezione Franchetti. Ricordiamo infatti la collezione dell’agronomo reggiano Filippo Re (1763-1817) con circa ottomila esemplari e di erbari Bertolini (inizi del XIX secolo) e Cremona Casoli (sec. XX). Nelle vetrine sono esposti oggetti personali del medico e naturalista Antonio Vallisneri (1661-1730), del naturalista Bonaventura Corti (1729-1813) e del fisico Leopoldo Nobili (1784-1835).
Nel Museo Romano troviamo invece i reperti dell’età romana ritrovati duranti gli scavi degli anni Cinquanta nel centro di Reggio sotto la guida di Mario Degani. Nel 1975 la collezione è stata organizzata da Giancarlo Ambrosetti, poi completata tra il 1997 e il 1998 con ordinamento tematico. Nella prima sala vediamo subito un magnifico pavimento a mosaico proveniente da una domus di via S. Carlo. Troviamo poi campionature di anfore vinarie ed olearie e vasellame di uso domestico e frammenti di statuaria. Il percorso continua con una sezione epigrafica ed una dedicata ai culti: frammenti scultorei di divinità, ritratti funerari, elementi ornamentali per case e giardini. Sono visibili anche decorazioni parietali policrome e frammenti architettonici in marmo; il tema dell’idraulica è esposto da fistulae in piombo e da tubuli in terracotta.
Il Portico dei Marmi raccoglie la collezione voluta da Gaetano Chierici nel 1875 e si trova nel portico del chiostro di S. Francesco. Sono esposti oltre 200 pezzi romani: stele funerarie, cippi, statue di vari personaggi, urne cinerarie, frammenti architettonici, altari, in larga parte risalenti alla prima età imperiale e provenienti da Brescello, Goleto di Boretto, San Maurizio e Reggio Emilia. I materiali dal Medioevo al Settecento sono circa 350 con lapidi, sculture, colonne e capitelli. Segnaliamo una Madonna con Bambino della seconda metà del XIII secolo, la vasca battesimale con i simboli degli Evangelisti della fine del Mille e il portale di palazzo Fontanelli attribuito a Bartolomeo Spani (1517) e un’acquasantiera di Prospero Sogari detto il Clemente. Sulle pareti sono visibili importanti mosaici databili alla prima età imperiale romana e dall’XI al XII secolo, e che provengono da quattro chiese reggiane: S. Giacomo Maggiore, S. Prospero, S. Tommaso e dal Duomo. Il ciclo, raccolto tra il 1874 e il 1919 dal Chierici e da Naborre Campanini, illustra l’economia agricola e lo sviluppo della città.
Nel Museo Chierici troviamo, infine, la collezione paletnologica del Museo di Storia Patria, istituito nel 1862 da don Gaetano Chierici (1819-1886), fondatore della scuola paletnologica italiana. L’esposizione è divisa in tre sezione, una provinciale e due extraprovinciali, con 115 vetrine che espongono materiali dell’archeolitico, del neolitico, eneolitico, del Bronzo e del Ferro, dell’età romana con materiali che provengono dalle necropoli attorno a Brescello, e dell’età barbarica con corredi di tombe longobarde. Da segnalare i reperti recuperati dal Chierici a Ca’ di Marco, nelle caverne della Pianosa e nei siti di Bellanda e Demorta, alcuni sepolcri dell’età del rame e del ferro, da Remedello e Sant’Ilario d’Enza. Non meno importanti sono i materiali etnografici dell’America settentrionale, collezionati da Antonio Spagni (1809-1876), che li donò alla città di Reggio nel 1844. La carta archeologica della provincia di Reggio e i cimeli che documentano l’impegno politico di Chierici a favore dell’Unità d’Italia completano la collezione.