L’Archivio di Stato di Salerno fu istituito nel 1934 ed ha la sua sede in un edificio che ha alloggiato, per secoli, la Regia Udienza, organo giudiziario, amministrativo e militare dell’epoca aragonese, soppressa e sostituita da altre magistrature con l’arrivo dei Napoleonidi. Il palazzo fu quindi destinato a sede del Tribunale di Prima Istanza e della Gran Corte Criminale, eredi delle competenze della Regia Udienza. Qui furono celebrati molti processi legati ai moti insurrezionali del Risorgimento, da quelli del 1820 a quelli del 1848 e alla Spedizione di Sapri, relativamente alla quale è ancora presente una piccola cella, destinata ai detenuti in attesa di giudizio, nella quale, fu tenuto prigioniero anche Nicotera all’indomani della Spedizione. Dopo l’Unità d’Italia l’edificio mantenne la sua destinazione di sede giudiziaria, con il Tribunale Civile e Correzionale, che ereditò le competenze della Gran Corte Criminale e del Tribunale Civile del periodo borbonico. Al piano terra, grazie a dei lavori di restauro terminati nel 2009, è aperta al pubblico la cappella di San Ludovico, così chiamata a causa di un affresco che ritrae il santo francescano, figlio di Carlo II d’Angiò. Tutti gli affreschi scoperti durante il restauro sono databili al XIII secolo. L’Archivio di Stato di Salerno custodisce circa centomila pezzi di documentazione cartacea e più di mille pergamene, oltre a circa ventiquattromila volumi, relativi alle magistrature periferiche statali del Regno di Napoli, delle Due Sicilie, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana. A questi si aggiungono i protocolli notarili, alcuni archivi privati e la documentazione, in parte cartacea ed in parte membranacea, di alcune corporazioni religiose soppresse. Inoltre, conserva una parte dell’archivio dell’Almo Collegio Medico Salernitano, dalla fine del XV secolo agli inizi del XIX. Conserva anche documentazione proveniente sia dall’amministrazione provinciale, dal comune di Salerno e da altri comuni della provincia. L’Archivio ospita una consistente biblioteca in parte frutto delle acquisizioni annuali , in parte originata da donazioni e a depositi da parte di privati, come il fondo Avallone, il fondo Bilotti, il fondo Carrano ed il fondo Silvestri. La documentazione emanata dalle magistrature statali è riferita a tre periodi, relativi alla storia istituzionale della provincia di Salerno. Il primo corrisponde all’antico regime, fino al 1806: di questo periodo si conserva il carteggio delle Corti locali e della Regia Udienza Provinciale, il catasto antico e l’onciario. Il secondo periodo riguarda sia il decennio francese sia la restaurazione: a questo appartengono il fondo dell’Intendenza, il fondo Giudicature di Pace, il fondo Atti Demaniali e il Catasto murattiano. Il terzo periodo è quello successivo all’Unità d’Italia: a questo periodo di radicale cambiamento istituzionale appartengono l’archivio di Prefettura, gli Atti di Gabinetto ed Atti amministrativi delle Sottoprefetture di Campagna, Sala Consilina e Vallo della Lucania, gli atti dei tribunali civili e correzionali, l’archivio dell’Intendenza di Finanza, l’archivio del Genio Civile, il fondo Provveditorato agli Studi. La documentazione non proveniente da organi statali, di origine e natura eterogenee, comprende: protocolli notarili, volumi con gli atti rogati dai notai; archivi comunali, che pur non dovendo far parte della documentazione normalmente conservata in un Archivio di Stato, vi sono conservati per salvaguardarli da dispersione o da danneggiamento; archivio dell’Amministrazione provinciale; le deliberazioni e i verbali della Giunta e del Consiglio provinciale; archivi delle Corporazioni religiose, contenente le carte appartenenti ai monasteri ed agli altri enti religiosi soppressi; archivi privati, contenti la documentazione di famiglie o di personaggi di particolare rilievo, giunta in Archivio per donazione, deposito o acquisto; archivio del Collegio medico, unico fondo custodito presso l’Archivio di Stato di Salerno riguardante l’istruzione di livello universitario.