Situato all’interno dello storico Palazzo Cerio costruito nel 1372 dal conte Giacomo Arcucci, segretario della regina Giovanna I d’Angiò, e parte di un complesso noto come "Case Grandi" che comprendeva anche il Palazzo Farace e il Palazzo Vanalesti, il Museo trae la sua origine dall’instancabile attività del Dott. Ignazio Cerio. Nato a Giulianova d’Abruzzo nel 1840, questo uomo eclettico, appassionato di preistoria e di scienze naturali, stabilmente residente sull’isola a partire dal 1868 fino alla sua morte nel 1921, collezionò conchiglie, fossili, rocce, piante e reperti archeologici provenienti da Capri e da altre parti del mondo, promuovendo studi scientifici e intrattenendo rapporti con i più noti studiosi del tempo. Nel 1949, il Museo venne formalmente istituito come museo pubblico con la nascita del Centro Caprense Ignazio Cerio. Il Museo si compone di quattro sale: una geo-paleontologica, una paletnologica, una di archeologia classica e una di biologia. La sala geo-paleontologica, con materiale raccolto da Ignazio Cerio, offre l’opportunità di comprendere le principali tappe dell’evoluzione geologica di Capri: è possibile osservare gli organismi fossili rinvenibili nelle sue rocce, la fauna di grandi mammiferi portati alla luce durante i lavori di scavo dell’Hotel Quisisana e quella insulare testimoniata dal Cervus tyrrhenicus, ritrovata alla Grotta delle Felci, alla Grotta Vascio ’o Funno e alla Certosa. La sala paletnologica espone reperti relativi alle più antiche scoperte effettuate da Ignazio Cerio sull’isola, come manufatti dei primi abitanti del territorio di Capri, tracce di un atelier di taglio dell’ossidiana. La sala di archeologia classica, invece, esponein modo tipologico e cronologico reperti di età classica greca e romana (IV secolo a.C. - II secolo d.C.) delle collezioni Benner-Pagano e Cerio. Infine, la sala di biologia espone numerosi organismi animali, marini e terrestri, provenienti dall’Isola di Capri, tra cui la famosa Lucertola azzurra dei Faraglioni, conchiglie marine rarissime o scomparse e coralli ormai introvabili nel mare di Capri e molte altre specie.
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