Panoramica
Il suggestivo edificio, un tempo convento dei Domenicani, che ospita il Museo Civico fu fondato nel 1465, ma venne gravemente danneggiato dal terremoto del 1662. La chiesa vicina, anch’essa colpita dal sisma, fu ricostruita tra il 1670 ed il 1680, con l’aggiunta di una navata laterale a sinistra e di un nuovo campanile edificato, questo, nel 1794.
Il nuovo terremoto del 1905 produsse altri danni sia alla chiesa che al convento. La medesima chiesa, per un lungo periodo, ha conservato le opere dell’artista Mattia Preti.
Nel 1970, purtroppo, otto quadri del Cavalier Calabrese vennero rubati e, per sicurezza, la chiesa di San Domenico venne chiusa. Dopo circa tre anni, tuttavia, le opere vennero recuperate.
Nel 1988 la chiesa e le opere presenti all’interno furono restaurate. L’edificio e la Pianacoteca poterono essere aperte al pubblico. Attualmente, del convento, resta la chiesa e l’ampio edificio che ospita il Comune, il Museo Civico e la biblioteca.
Il percorso espositivo è articolato in due settori. Vediamoli assieme.
Nella seconda e nella terza sala del primo settore sono ammirabili i quadri di due illustri rappresentanti dell’arte del Seicento: Gregorio Preti e Mattia Preti. Nello specifico, del primo, si possono osservare: San Giacinto e un San Vincenzo Ferrer. Di Preti, invece, sono presenti: una Madonna degli Angeli con i santi Michele Arcangelo e Francesco d’Assisi, un S. Girolamo, un bozzetto rappresentante i SS. Pietro e Paolo, un bozzetto degli affreschi eseguiti dal maestro per la cupola di S. Biagio a Modena.
Nelle altre sale del primo settore sono presenti statue e quadri di artisti del Settecento napoletano e artisti calabresi, tra cui: Giovan Battista Spinelli, Antonio e Giovanni Sarnelli, Mario Minniti, Antonio De Bellis.
Il secondo settore è dedicato alle esposizioni permanenti e alle esposizioni temporanee, dove è possibile ammirare opere di: Carmelo Savelli, raccolte dedicate a Ercole Drei, Francesco Guerrieri, Lia Drei, oltre a sezioni dedicate ai lavori di Mimmo Rotella, Mirella Bentivoglio, Concetto Pozzati, e ai calabresi Giuseppe Gallo e Francesco Correggia.
