Benvenuti nella Gran Paradiso Experience, l’avventura che non conosce stagioni
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Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo parco d’Italia, concentra in pochi chilometri quadrati una gamma di attività outdoor che copre tutte le stagioni. I trekker trovano nell’Alta Via Canavesana un itinerario ad anello di 13 tappe e 13 000 m di dislivello, lungo le antiche Strade Reali di Caccia e attraverso borghi, laghi e santuari alpini. I più audaci possono provare la zipline “Volo dell’Arcobaleno” a Frassinetto, 1,8 km sospesi sui boschi canavesani, o le fessure granitiche della Valle Orco, la “Yosemite Valley italiana”, dove nacque il Nuovo Mattino dell’alpinismo.
I torrenti della Val Soana offrono riserve di pesca sportiva, canyoning e soft-rafting, mentre Ceresole Reale è punto di partenza per sentieri d’alta quota e, in inverno, cascate di ghiaccio, 17 km di piste da fondo e itinerari per sci-alpinismo verso il Colle del Nivolet. A completare l’offerta ciclistica, il Velodromo Francone di San Francesco al Campo, pista in cemento di 400 m aperta da marzo a settembre, ospita allenamenti federali e competizioni nazionali. In sintesi, la “Gran Paradiso Experience” unisce escursionismo, verticalità, sport d’acqua, neve e ciclismo in un unico scenario protetto d’alta montagna.
Zipline Arcansel – Volo dell’Arcobaleno: 1,8 km a 140 km/h di pura adrenalina
Ai piedi del Parco nazionale del Gran Paradiso, la zipline di Arcansel, a Frassinetto, va oltre il mero brivido: è un’immersione totale nella natura e nella velocità. Il volo dell’arcobaleno è lungo 1800 m e permette di raggiungere i 140 km/h di velocità, offrendo agli coloro che si avventurano nell’esperienza una vista mozzafiato sulle vallate e le montagne circostanti. I temerari vengono agganciati a una carrucola speciale con frenatura magnetica e sono pronti per il lancio: il volo, che può essere effettuato singolarmente o in coppia, offre una durata dai 70 agli 85 secondi con una posizione di volo che permette di planare praticamente distesi.
Alpinismo in Valle Orco: la Yosemite Valley italiana del Nuovo Mattino
Dal Caporal al Sergent, dalle vie monotiro a quelle multipitch, in estate le pareti di roccia che incombono su Ceresole Reale si colorano dei vestiti sgargianti dei tanti climber che si ritrovano qui per ripercorrere vie di arrampicata sulle quali è stata scritta la storia di questa disciplina.
Sulle pareti delle montagne della Valle Orco, infatti, nei primi anni ’70 del Novecento è stata scritta una delle storie più affascinanti dell’alpinismo moderno, quella del Nuovo Mattino. Un nome che stava ad indicare una modalità tutta nuova di arrampicare, più filosofica che muscolare, una sorta di ascesa dal sapore quasi mistico. Il teorizzatore di questa filosofia era Gian Piero Motti e, tra i tanti giovani che in quegli anni venivano qui a scalare con le Superga ai piedi e i jeans, c’era anche un giovanissimo Mike Kosterlitz, che nel 2016 ha vinto il premio Nobel per la Fisica.
Alessandro Gogna definì queste pareti rocciose ricche di fessure di ogni dimensione che richiedono particolari tecniche di arrampicata tipiche soltanto del granito la Yosemite Valley italiana.
Gran Paradiso a 360°: sentieri d’alta quota, cascate di ghiaccio e piste tutte da vivere
Ceresole Reale è una base di partenza per scenografici sentieri che si addentrano nel parco e attirano gli appassionati dell’escursionismo. I grandi classici sono le salite al Rifugio Leonesi (m 2909) e al Rifugio Jervis (m 2550), con partenza dalla Borgata Chiapili di Sotto. Un’altra bella escursione è quella ai Laghi di Bellagarda, su un sentiero che dalla parte bassa del paese (Borgata Ghiarai) sale in mezzo al bosco per sbucare poi al cospetto del primo di sette laghetti, regalando una splendida vista. Ma la gita più gratificante è probabilmente quella al Lago di Dres: il sentiero parte dalla strada che costeggia il lato sud del lago (Borgata Pian della Balma) e in un paio d’ore di facile cammino porta al lago montano, da lì si può poi arrivare al colle Sià da cui si gode il panorama dei ghiacciai delle Tre Levanne. Un’altra interessante opzione è il Giroparco Gran Paradiso: inizia dal Rifugio Città di Chivasso al Nivolet e si sviluppa in otto tappe collegandosi quindi alla parte valdostana dell’itinerario; ripercorre le antiche Strade Reali di Caccia, costruite nel XIX secolo dai Savoia, con una pendenza costante intorno all’8-10% e tratti con muri di pietra a secco e lastricati che collegavano le case di caccia della Riserva, diventata poi il primo Parco Nazionale italiano.
Nei dintorni di Ceresole Reale, in inverno si formano numerose cascate di ghiaccio; la particolarità di quelle dell’X Ice Park è che sono realizzate artificialmente grazie alla deviazione di un torrente. Per gli appassionati di arrampicata su ghiaccio Ceresole Reale con le sue cascate è un vero paradiso e per i cascatisti non esperti vi è la possibilità di farsi accompagnare dalle guide alpine. La circonferenza completa del Lago di Ceresole Reale, in inverno, si trasforma in una pista dedicata allo sci di fondo, pattinato e alternato, per un totale di 17 km di piste con anelli di diverse difficoltà: gli anelli raggiungono il centro abitato per poi spingersi scenograficamente fino al muraglione della diga.
Per gli amanti dello sci alpinismo e delle ciaspole c’è l’imbarazzo della scelta: gli itinerari che portano a scoprire le montagne nel cuore del parco sono numerosissimi. Una gita semplice e molto scenografica è quella che porta al Lago Serrù e poi al Colle del Nivolet: la strada che in estate si percorre in auto in inverno è chiusa e diventa un percorso facile e molto panoramico, che non di rado permette di incontrare da vicino camosci e stambecchi.
A 2 km dal paese, nella Borgata Chiapili, c’è un chilometro di piste per lo sci di discesa con un impianto di risalita.
Sempre in Valle Orco, ma a valle di Ceresole Reale all’altezza dell’abitato di Locana, sorge una piccola e storica località sciistica del Canavese, l’Alpe Cialma: la stazione sciistica – con quattro piste servite da una seggiovia, uno skilift, un tapis roulant – sembra fatta su misura per le famiglie e per i bambini, il classico luogo dove imparare a sciare e trascorrere una giornata all’aria aperta lontano dall’affollamento delle stazioni più rinomate; in notturna – un giorno la settimana – si può anche sciare sotto i riflettori e la zona è l’ideale anche per lo sci alpinismo e le ciaspole.
In Valle Soana, ai 1550 m di Piamprato, sorge il piccolo comprensorio Pianeta Neve che dedica allo sci e allo snowboard 800 m di piste servite da un impianto.
Velodromo Francone: 400 m di pista, fucina di campioni e amatori su due ruote
Situato nel punto di incontro tra il Torinese e Il Canavese, due terre dalle caratteristiche così diverse e complementari, il Velodromo Francone di San Francesco al Campo rappresenta un gioiello per gli appassionati di ciclismo su pista. A soli 20 km da Torino, a breve distanza dall’aeroporto internazionale di Torino-Caselle e a 35 km da Ivrea, l’impianto è facilmente accessibile e si trova a due passi da attrazioni come la Reggia di Venaria, i meravigliosi castelli del Canavese, la splendida cornice delle Alpi Graie.
Costruita nel lontano 1996, questa pista in cemento è stata da allora un punto di riferimento per gli amanti delle due ruote, offrendo un terreno di gioco emozionante e avvincente per chiunque si avventuri sulla sua pista. È qui che si è forgiata la storia di numerosi campioni, come Filippo Ganna, sei volte campione del mondo di inseguimento individuale – un risultato senza precedenti nella storia del ciclismo –.
Grazie alle sue caratteristiche e alla sua ricca attività, il Velodromo Francone rappresenta un punto di riferimento per gli atleti di tutte le età e un importante polo di attrazione per gli appassionati di questo sport. Con una lunghezza di 400 m e una pendenza massima del 35%, la pista è palcoscenico di stimolanti sfide per ciclisti di tutti i livelli. Sia per professionisti che cercano di perfezionare le proprie abilità, sia per ciclisti amatoriali che vogliono misurarsi con sé stessi.
Aperta sette giorni su sette, da marzo a settembre, questa struttura è una risorsa preziosa per la comunità ciclistica locale grazie all’importante attività svolta per i giovani. Qui, i talenti emergenti – in particolare i giovani frequentatori del Centro Avviamento alla Pista FCI – hanno l’opportunità di coltivare la propria passione e affinare le proprie abilità sotto la guida di allenatori esperti creando una solida base per il futuro del ciclismo italiano. Il Velodromo, inoltre, è una tappa fondamentale nel calendario delle gare di ciclismo su pista a livello nazionale e internazionale.
Il Velodromo Francone non offre solo un terreno di gioco perfetto per il ciclismo su pista. L’impianto fornisce anche una serie di servizi per garantire a chi accede alla struttura un’esperienza confortevole e completa: dall’affitto di biciclette da pista di alta qualità ai servizi spogliatoio e docce, tutto è progettato per soddisfare le necessità dei ciclisti. In particolare, la struttura accoglie anche chi, con la passione nel sangue, non si dedica al ciclismo a tempo pieno: gli amatori, i triatleti, gli atleti paralimpici; per loro la struttura offre un’opportunità unica nel panorama regionale per praticare il ciclismo su pista. Il Velodromo Francone è un punto di riferimento eccellente che rende il sogno della pista accessibile a tutti.