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Benvenuti nella Gran Paradiso Experience, l’avventura che non conosce stagioni

Gran Paradiso tutto l’anno tra sentieri, torrenti, pareti e piste in un unico parco

10 minuti

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo parco d’Italia, concentra in pochi chilometri quadrati una gamma di attività outdoor che copre tutte le stagioni. I trekker trovano nell’Alta Via Canavesana un itinerario ad anello di 13 tappe e 13 000 m di dislivello, lungo le antiche Strade Reali di Caccia e attraverso borghi, laghi e santuari alpini. I più audaci possono provare la zipline “Volo dell’Arcobaleno” a Frassinetto, 1,8 km sospesi sui boschi canavesani, o le fessure granitiche della Valle Orco, la “Yosemite Valley italiana”, dove nacque il Nuovo Mattino dell’alpinismo.
I torrenti della Val Soana offrono riserve di pesca sportiva, canyoning e soft-rafting, mentre Ceresole Reale è punto di partenza per sentieri d’alta quota e, in inverno, cascate di ghiaccio, 17 km di piste da fondo e itinerari per sci-alpinismo verso il Colle del Nivolet. A completare l’offerta ciclistica, il Velodromo Francone di San Francesco al Campo, pista in cemento di 400 m aperta da marzo a settembre, ospita allenamenti federali e competizioni nazionali. In sintesi, la “Gran Paradiso Experience” unisce escursionismo, verticalità, sport d’acqua, neve e ciclismo in un unico scenario protetto d’alta montagna.

Alta Via Canavesana: 13 tappe, 13 000 m di leggenda alpina

Alta Via Canavesana: 13 tappe, 13 000 m di leggenda alpina

Il percorso, diviso in 13 tappe, inizia e finisce a Pont Canavese, toccando la Val Gallenca, le Valli Tesso e Malone, le Valli Orco e Soana e la Valle Sacra. E passa per il Parco Nazionale del Gran Paradiso dentro il quale si percorrono le strade che Vittorio Emanuele II fece realizzare per raggiungere la Riserva reale di caccia. È un cammino, segnato con i colori bianco-rosso, adatto a chi non teme la fatica: si dovranno superare 13mila metri di dislivello in salita, passaggi a prova di vertigine, pietraie e sentieri di ogni specie. In cambio si avranno emozionanti incontri con marmotte, stambecchi, uccelli predatori. Si potranno visitare deliziosi borghi, antiche chiesette e santuari con le loro storie di eventi prodigiosi; e si vedranno veri spettacoli naturali nelle fioriture d’alta quota – come quella dei narcisi in Valle Sacra – che spesso fanno corona a piccoli laghi e a cui solo le mandrie al pascolo e i loro accompagnatori assistono anno dopo anno. L’avventura parte da Pont Canavese. Innumerevoli i luoghi che meritano una sosta come l’Ecomuseo del Rame di Alpette, testimone del fatto che nelle Valli Orco e Soana ci sono state miniere di rame e molti mastri ramai. A Musrai alcune case e una chiesa a due piani sono state ristrutturate da un gruppo di volontari. Lungo il percorso la cappella di San Bernardo sotto Cima Mares è un belvedere naturale che abbraccia la pianura del Canavese, i monti delle Valli Orco e Soana, il Gran Paradiso, la Serra Morenica, le colline del Monferrato e il Monviso.
A Monastero di Lanzo si può raggiungere il lago sul Colle della Forchetta a circa 2000 metri. Poco sotto l’Alpe Ciavanis c’è l’omonimo Santuario da visitare. Ci si specchia in un lago al Passo del Bojret. Altri laghi al Colle della Terra d’Unghiasse.
Ceresole Reale, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso in alta Valle Orco, è frequentata in ogni stagione. Meta fondamentale anche per chi ama l’arrampicata. Qui un tempo erano attive fonti minerali e termali. Da Villa di Ceresole si arriva al lago Lillet a quasi 2800 metri. Santuario famoso è quello di Prascondù (1321 m) nel comune di Ribordone, mentre il Pian delle Masche (1953 m) ha fama più sinistra: lo raccontano come luogo di convegno delle streghe. A Mombianco (1000 m), una delle 26 frazioni di Ingria in Valle Soana, c’è la chiesetta che contiene un affresco della Sacra Sindone. Non lontano il Santuario di Santa Libera e Betassa.
Chiapinetto
di Frassinetto si fa notare per i portici, i portali di pietra e la chiesa di Santa Croce. Frassinetto ha una bella corona di boschi di betulle, castagni e frassini e una serie di caratteristici monumenti religiosi come la chiesetta di Bellosguardo. Mai nome fu più appropriato. Del resto, l’intero borgo, dall’alto dei suoi 1000 metri, si è guadagnato il titolo di belvedere del Canavese. Gli escursionisti amano poi fermarsi al lago Quinzeina, alla Croce della punta Quinzeina nord, alla punta Quinzeina sud, in Valle Sacra. Qui Castelnuovo Nigra è famosa per i suoi presepi murali e Cintano per il suo monumento al basilisco.

Zipline Arcansel – Volo dell’Arcobaleno: 1,8 km a 140 km/h di pura adrenalina

Zipline Arcansel – Volo dell’Arcobaleno: 1,8 km a 140 km/h di pura adrenalina

Ai piedi del Parco nazionale del Gran Paradiso, la zipline di Arcansel, a Frassinetto, va oltre il mero brivido: è un’immersione totale nella natura e nella velocità. Il volo dell’arcobaleno è lungo 1800 m e permette di raggiungere i 140 km/h di velocità, offrendo agli coloro che si avventurano nell’esperienza una vista mozzafiato sulle vallate e le montagne circostanti. I temerari vengono agganciati a una carrucola speciale con frenatura magnetica e sono pronti per il lancio: il volo, che può essere effettuato singolarmente o in coppia, offre una durata dai 70 agli 85 secondi con una posizione di volo che permette di planare praticamente distesi.

Pesca sportiva in Val Soana: trote selvagge nei torrenti canavesani

Kayaking Whitewater. extreme kayaking. A guy in a kayak floats down on river. vertical orientation

Sui corsi d’acqua di montagna del Canavese si praticano il canyoning e il soft-rafting, anche grazie al loro paesaggio dal fascino ancora selvaggio. Ma un discorso a parte merita la tradizione della pesca nei fiumi. Il fascino dell’uomo per la pesca si perde nella notte dei tempi, una passione che si rinnova oggi con la pesca sportiva che si può praticare in Canavese. La pesca sportiva qui è davvero di casa, ricco com’è il territorio di specchi e corsi d’acqua, con la loro maestosa biodiversità, in cui praticarla. In particolare, Il Canavese offre riserve nei fiumi di montagna, come in Val Soana, dedicate specificatamente a questa recente disciplina sportiva.

Alpinismo in Valle Orco: la Yosemite Valley italiana del Nuovo Mattino

Alpinismo in Valle Orco: la Yosemite Valley italiana del Nuovo Mattino

Dal Caporal al Sergent, dalle vie monotiro a quelle multipitch, in estate le pareti di roccia che incombono su Ceresole Reale si colorano dei vestiti sgargianti dei tanti climber che si ritrovano qui per ripercorrere vie di arrampicata sulle quali è stata scritta la storia di questa disciplina.
Sulle pareti delle montagne della Valle Orco, infatti, nei primi anni ’70 del Novecento è stata scritta una delle storie più affascinanti dell’alpinismo moderno, quella del Nuovo Mattino. Un nome che stava ad indicare una modalità tutta nuova di arrampicare, più filosofica che muscolare, una sorta di ascesa dal sapore quasi mistico. Il teorizzatore di questa filosofia era Gian Piero Motti e, tra i tanti giovani che in quegli anni venivano qui a scalare con le Superga ai piedi e i jeans, c’era anche un giovanissimo Mike Kosterlitz, che nel 2016 ha vinto il premio Nobel per la Fisica.
Alessandro Gogna definì queste pareti rocciose ricche di fessure di ogni dimensione che richiedono particolari tecniche di arrampicata tipiche soltanto del granito la Yosemite Valley italiana.

Gran Paradiso a 360°: sentieri d’alta quota, cascate di ghiaccio e piste tutte da vivere

Gran Paradiso a 360°: sentieri d’alta quota, cascate di ghiaccio e piste tutte da vivere

Ceresole Reale è una base di partenza per scenografici sentieri che si addentrano nel parco e attirano gli appassionati dell’escursionismo. I grandi classici sono le salite al Rifugio Leonesi (m 2909) e al Rifugio Jervis (m 2550), con partenza dalla Borgata Chiapili di Sotto. Un’altra bella escursione è quella ai Laghi di Bellagarda, su un sentiero che dalla parte bassa del paese (Borgata Ghiarai) sale in mezzo al bosco per sbucare poi al cospetto del primo di sette laghetti, regalando una splendida vista. Ma la gita più gratificante è probabilmente quella al Lago di Dres: il sentiero parte dalla strada che costeggia il lato sud del lago (Borgata Pian della Balma) e in un paio d’ore di facile cammino porta al lago montano, da lì si può poi arrivare al colle Sià da cui si gode il panorama dei ghiacciai delle Tre Levanne. Un’altra interessante opzione è il Giroparco Gran Paradiso: inizia dal Rifugio Città di Chivasso al Nivolet e si sviluppa in otto tappe collegandosi quindi alla parte valdostana dell’itinerario; ripercorre le antiche Strade Reali di Caccia, costruite nel XIX secolo dai Savoia, con una pendenza costante intorno all’8-10% e tratti con muri di pietra a secco e lastricati che collegavano le case di caccia della Riserva, diventata poi il primo Parco Nazionale italiano.

Nei dintorni di Ceresole Reale, in inverno si formano numerose cascate di ghiaccio; la particolarità di quelle dell’X Ice Park è che sono realizzate artificialmente grazie alla deviazione di un torrente. Per gli appassionati di arrampicata su ghiaccio Ceresole Reale con le sue cascate è un vero paradiso e per i cascatisti non esperti vi è la possibilità di farsi accompagnare dalle guide alpine. La circonferenza completa del Lago di Ceresole Reale, in inverno, si trasforma in una pista dedicata allo sci di fondo, pattinato e alternato, per un totale di 17 km di piste con anelli di diverse difficoltà: gli anelli raggiungono il centro abitato per poi spingersi scenograficamente fino al muraglione della diga.

Per gli amanti dello sci alpinismo e delle ciaspole c’è l’imbarazzo della scelta: gli itinerari che portano a scoprire le montagne nel cuore del parco sono numerosissimi. Una gita semplice e molto scenografica è quella che porta al Lago Serrù e poi al Colle del Nivolet: la strada che in estate si percorre in auto in inverno è chiusa e diventa un percorso facile e molto panoramico, che non di rado permette di incontrare da vicino camosci e stambecchi.

A 2 km dal paese, nella Borgata Chiapili, c’è un chilometro di piste per lo sci di discesa con un impianto di risalita.

Sempre in Valle Orco, ma a valle di Ceresole Reale all’altezza dell’abitato di Locana, sorge una piccola e storica località sciistica del Canavese, l’Alpe Cialma: la stazione sciistica – con quattro piste servite da una seggiovia, uno skilift, un tapis roulant – sembra fatta su misura per le famiglie e per i bambini, il classico luogo dove imparare a sciare e trascorrere una giornata all’aria aperta lontano dall’affollamento delle stazioni più rinomate; in notturna – un giorno la settimana – si può anche sciare sotto i riflettori e la zona è l’ideale anche per lo sci alpinismo e le ciaspole.

In Valle Soana, ai 1550 m di Piamprato, sorge il piccolo comprensorio Pianeta Neve che dedica allo sci e allo snowboard 800 m di piste servite da un impianto.

Velodromo Francone: 400 m di pista, fucina di campioni e amatori su due ruote

Velodromo Francone: 400 m di pista, fucina di campioni e amatori su due ruote

Situato nel punto di incontro tra il Torinese e Il Canavese, due terre dalle caratteristiche così diverse e complementari, il Velodromo Francone di San Francesco al Campo rappresenta un gioiello per gli appassionati di ciclismo su pista. A soli 20 km da Torino, a breve distanza dall’aeroporto internazionale di Torino-Caselle e a 35 km da Ivrea, l’impianto è facilmente accessibile e si trova a due passi da attrazioni come la Reggia di Venaria, i meravigliosi castelli del Canavese, la splendida cornice delle Alpi Graie.
Costruita nel lontano 1996, questa pista in cemento è stata da allora un punto di riferimento per gli amanti delle due ruote, offrendo un terreno di gioco emozionante e avvincente per chiunque si avventuri sulla sua pista. È qui che si è forgiata la storia di numerosi campioni, come Filippo Ganna, sei volte campione del mondo di inseguimento individuale – un risultato senza precedenti nella storia del ciclismo –.
Grazie alle sue caratteristiche e alla sua ricca attività, il Velodromo Francone rappresenta un punto di riferimento per gli atleti di tutte le età e un importante polo di attrazione per gli appassionati di questo sport. Con una lunghezza di 400 m e una pendenza massima del 35%, la pista è palcoscenico di stimolanti sfide per ciclisti di tutti i livelli. Sia per professionisti che cercano di perfezionare le proprie abilità, sia per ciclisti amatoriali che vogliono misurarsi con sé stessi.
Aperta sette giorni su sette, da marzo a settembre, questa struttura è una risorsa preziosa per la comunità ciclistica locale grazie all’importante attività svolta per i giovani. Qui, i talenti emergenti – in particolare i giovani frequentatori del Centro Avviamento alla Pista FCI – hanno l’opportunità di coltivare la propria passione e affinare le proprie abilità sotto la guida di allenatori esperti creando una solida base per il futuro del ciclismo italiano. Il Velodromo, inoltre, è una tappa fondamentale nel calendario delle gare di ciclismo su pista a livello nazionale e internazionale.
Il Velodromo Francone non offre solo un terreno di gioco perfetto per il ciclismo su pista. L’impianto fornisce anche una serie di servizi per garantire a chi accede alla struttura un’esperienza confortevole e completa: dall’affitto di biciclette da pista di alta qualità ai servizi spogliatoio e docce, tutto è progettato per soddisfare le necessità dei ciclisti. In particolare, la struttura accoglie anche chi, con la passione nel sangue, non si dedica al ciclismo a tempo pieno: gli amatori, i triatleti, gli atleti paralimpici; per loro la struttura offre un’opportunità unica nel panorama regionale per praticare il ciclismo su pista. Il Velodromo Francone è un punto di riferimento eccellente che rende il sogno della pista accessibile a tutti.

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