La Biblioteca Universitaria Alessandrina, periferica del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è stata istituita nel 1974. Voluta da Papa Alessandro VII Chigi, con l’intento di servire lo Studium Urbis di Roma, la Biblioteca è stata progettata dall’architetto Francesco Borromini, che ne ha disegnato il grande salone monumentale. Posizionata all’interno del Palazzo della Sapienza, sull’attuale Corso del Rinascimento, quando è stata aperta al pubblico alla fine del 1670 possedeva circa 30.000 volumi ed era dotata di un catalogo alfabetico per autori e di un catalogo per materie.
Tramite acquisti e donazioni significative, le raccolte sono state arricchite nel corso dei secoli successivi. Nel 1810 la Biblioteca è stata concessa il diritto di stampa per tutto il territorio dello Stato Pontificio e nel 1870, con il passaggio allo Stato italiano, ha ottenuto anche quello per la provincia di Roma. Divenuti insufficienti gli spazi destinati alle raccolte librarie, nel 1935 la Biblioteca è stata trasferita nell’edificio del Rettorato della nuova città universitaria. Dopo la ristrutturazione degli anni ottanta dello scorso secolo, l’impianto originale ha permesso di dotare la biblioteca di maggiori spazi per i servizi.
Inoltre, la Biblioteca ha aderito al Servizio Bibliotecario Nazionale nel 1990 ed è responsabile del Polo delle Biblioteche Pubbliche Statali di Roma RML. La sua missione principale è quella di raccogliere e conservare opere editoriali italiane e straniere; curare l’accrescimento dell’archivio provinciale delle pubblicazioni pervenute per deposito legale (L.106/2004 e s.m.); conservare e valorizzare le proprie raccolte storiche; documentare il posseduto, fornendo informazioni bibliografiche ed assicurando la circolazione dei documenti; attuare il coordinamento con l’Università La Sapienza di Roma; attuare il coordinamento con gli enti locali in vista della valorizzazione del suo ruolo come punto di riferimento per la provincia della Capitale.
La Biblioteca dispone di una sala di lettura generale, una sala multimediale, una sala cataloghi con spazio espositivo, una sala umanistica dedicata alla consultazione delle opere della Biblioteca, una sala biobibliografica destinata alla consultazione dei documenti antichi, rari e di pregio oltre che alla libera consultazione di opere relative alla bibliografia, alla codicologia, alla storia dell’editoria e della stampa, alla storia dell’illustrazione del libro.