Weintour im Aostatal
5 Minuten
Unberührte Natur, heroischer Weinbau und Zeugnisse einer alten Geschichte machen die kleinste Region Italiens zu einem Reiseziel mit tausend Gesichtern. Das Aostatal ist eine Region, die man zu jeder Jahreszeit erleben kann: im Winter auf den Skipisten in der bezaubernden Landschaft von Courmayeur, an wärmeren Tagen bei einem Spaziergang in Aosta, einem Bollwerk der antiken römischen Zivilisation, oder bei einem Ausflug in die Dörfer, die in die faszinierende Alpenlandschaft eingebettet sind. Dies sind nur einige der vielen unumgänglichen Orte, die dieses Grenzland zu bieten hat, natürlich zusammen mit großartigen Bergweinen, die kalte Winde und schwindelerregende Höhenlagen besiegen und eine wirklich wertvolle önologische Tradition fortsetzen. Ein Erbe von unschätzbarem Wert, das es zusammen mit den Weinkellern des Movimento Turismo del Vino (Bewegung des Weintourismus) zu entdecken gilt, indem man durch die Weinberge spaziert, sich inmitten der Natur entspannt und an Mittag- und Abendessen mit dem Winzer teilnimmt, um die Geschichte jedes Erzeugers und die Besonderheiten jedes Weins zu entdecken.
Um die Weinkeller des Movimento Turismo del Vino Valle d’Aosta zu entdecken, besuchen Sie die offizielle Website.
Vini dei ghiacciai e natura incontaminata dell’Alta Valle
La prima tappa dell’itinerario è l’Alta Valle, lasciandosi alle spalle il massiccio del Monte Bianco, una zona storicamente vocata alla coltivazione a vigneti di Prié Blanc che toccano quota 1200. Da questi vigneti dei ghiacciai si ottiene il famoso Vallée d’Aoste DOC Blanc de Morgex et de La Salle, noto per essere uno dei più alti vini d’Europa. Un profilo aromatico fresco e delicato che al naso conquista con note di mela verde, fiori di montagna e accenni di agrumi mentre al palato sprigiona una mineralità che riflette l'unicità di questo terroir. A pochi chilometri di distanza sorge il borgo di Arvier, caratteristica cittadina dove si produce l’Enfer d'Arvier che prende il nome proprio dal suo territorio, particolarmente caldo e soleggiato. Qui i vigneti di Petit rouge, il vitigno a bacca nera più celebre della regione, crescono arroccati sulle ripide pendici terrazzate e danno vita a vini intensi che avvolgono con note di frutti rossi e spezie, sentori che ritroviamo poi al palato con un finale leggermente ammandorlato. Vini caratteristici e di notevole interesse non possono non essere omaggiati da un assaggio delle ricette tipiche regionali come la Zuppa alla Valpellinentze a base di pane, fontina e brodo o la profumata CARBONADE, tipici bocconcini di manzo cotti con cipolla e vino bianco. Sapori golosi e grandi vini da scoprire nelle degustazioni guidate dai produttori del Movimento Turismo del Vino che offrono un’esperienza alla scoperta della vita rurale e della cultura locale. Visite nei meravigliosi castelli che dominano le vallate dalla loro posizione panoramica ma anche tante escursioni immerse nella natura come quelle nella riserva naturale del lago di Lolair e i numerosi sentieri escursionistici come il Cammino Balteo. Immancabile una visita alla Big Bench, la panchina gigante di Verney, luogo ideale per gli amanti del verde che si potranno rilassare con un buon libro davanti al panorama del Monte Bianco. E, per chi vuole concedersi un soggiorno rigenerante, le cantine MTV offrono la possibilità di vivere una giornata a QC Terme di Pré-Saint-Didier, ai piedi di Courmayeur.
Torrette e gli antichi borghi della Media Valle
Proseguendo lungo il corso della Dora Baltea, la valle si allarga e i vigneti la decorano, circondati da muretti a secco posti ai piedi delle vette vertiginose. In questa area, caratterizzata da terreni povere e sassosi, si incontrano i più importanti vitigni autoctoni della regione, tra cui il Petit rouge, il Fumin e il Cornalin i protagonisti del Torrette Doc. Dal colore rubino vivace con riflessi violacei, questo vino condensa note di lamponi, ribes e un gentile sentore vegetale con un finale leggermente tannico e piacevolmente ammandorlato. La versione base mantiene una buona sapidità, si sale invece di struttura nel Superiore, con almeno 8 mesi di affinamento in botte. Nel contesto alpino del borgo non passa di certo inosservato il Castello di Saint Pierre che svetta imponente con le sue mura arroccato in cima alla rocca nel verde del paesaggio valdostano. Se si è alla ricerca di un intenso contatto con la natura, una passeggiata sul Pont d’Ael è d’obbligo: il rigoglioso paesaggio contraddistinto dalle imponenti montagne e lo scorrere del torrente Grand Eyvia è lo scenario giusto per godersi un po’ di relax e tranquillità. A questo punto è arrivato il momento di visitare Aosta, la cosiddetta “Roma delle Alpi”, per le sue testimonianze d’epoca romana, come la Porta Praetoria, l’ingresso principale della città, il Teatro Romano e il Criptoportico Forense, un complesso sotterraneo parte dell’antico foro. Al rientro è possibile godersi una degustazione tra i filari, un aperitivo o una cena al tramonto organizzate nelle cantine del Movimento Turismo del Vino. Tra le grandi eccellenze della regione non si può non menzionare la produzione di miele, attività che molte cantine hanno ereditato dai propri nonni e continuano a portare avanti in perfetta armonia con l’ambiente. Dal Millefiori, al miele di Castagno fino a delle produzioni meno conosciute come quello di Tarassaco e Rododendro, ogni miele, come ogni vino, esprime l’essenza del terroir di montagna.
I territori della bassa Valle e l’espressione del Nebbiolo
Si continua in direzione Montjovet, comune che segna l’ingresso nella Bassa Valle. Qui il vitigno più diffuso è il Nebbiolo, detto Picoutener o Picotendro, protagonista della zona vinicola Arnad-Montjovet DOC. Questa zona regala vini di notevole struttura, con note di violetta e sentori terrosi, tipici del Nebbiolo che, con l’invecchiamento, vertono verso il tabacco e il cuoio, pur mantenendo una buona morbidezza e, al tempo stesso, acidità che invogliano al prossimo sorso. Il patrimonio architettonico e artistico dell’area si rivela in ogni angolo tra castelli, siti archeologici e tanti altri siti di grande bellezza da scoprire percorrendo la strada delle Gallie, per conoscere le tradizioni della cultura vitivinicola locale fino a raggiungere il Lago di Villa, una riserva naturale un tripudio di canneti, acque cristalline e boschi rigogliosi. E ancora il Castello di Fenis, uno tra i più suggestivi da visitare di tutta la valle e il Forte di Bard, un’imponente struttura militare che ospita il Museo delle Alpi. Non può mancare inoltre l’escursione al Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale istituito in Italia, un vero e proprio santuario di biodiversità e paesaggi mozzafiato, da scoprire tra la Val di Rhemes e la Valle di Cogne, cristallini laghi di montagna, la spettacolare Cascata di Lillaz e il giardino botanico custode della flora locale e tutti gli ecosistemi del parco. Dopo un’escursione in bici o una passeggiata tra i suggestivi borghi di montagna è il momento di vivere una degustazione nelle cantine del Movimento Turismo del Vino per poi continuare con una cena all’interno dei ristoranti della zona a base di prodotti del territorio, carni e ortaggi a Km0. Tra le grandi eccellenze non si può non menzionare il Lardo di Arnad Dop, ottenuto dai tagli più pregiati degli animali della zona messi in salamoia insieme a spezie ed erbe aromatiche per una maturazione che può superare i sei mesi all’interno dei doils, i tipici contenitori in legno di castagno o larice che contribuiscono all’aroma inconfondibile di questo prodotto.