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Enogastronomia
L’enogastronomia dell’Alta Langa

L’Alta Langa: territorio di sapori e scenari inediti

Tipologia
Percorso in auto
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Le colline dell’Alta Langa, se accostate ai vigneti e ai paesi delle Langhe più rinomati, possono essere considerate un territorio ancora poco conosciuto, ma sempre di grande fascino. È la Langa “altra”, che ha dato i natali agli scrittori Fenoglio e Pavese, più appartata, meno mondana, con i borghi silenziosi di Bergolo, Cortemilia, Cravanzana e il più noto Santo Stefano Belbo, in parte lontani dal culto del vino ma ricchi di cultura gastronomica, allineati su percorsi che si snodano lungo la dorsale delle valli Belbo, Bormida e Uzzone, ideali per i mezzi di trasporto slow per eccellenza, la bicicletta o i propri piedi. Queste colline sono un luogo piacevole da vivere in ogni stagione: fresco e ventilato in estate, ricoperto dalla neve in inverno, colorato dal foliage nei mesi autunnali.

Bergolo

Bergolo

L’itinerario parte da Bergolo, il più piccolo comune delle Langhe e una delle più piccole Bandiere Arancioni d’Italia (i borghi certificati dal Touring Club Italiano), noto anche come il paese di pietra per le decine di sculture e opere d’arte a cielo aperto. Piccolo ma molto animato soprattutto in estate, propone frequentatissimi appuntamenti enogastronomici dedicati ai due prodotti simbolo del territorio: le nocciole e la tuma delle Langhe. Punto di riferimento consolidato per cibo e ospitalità in paese è il ristorante e albergo ‘L Bunet, con una tavola colta, basata su stagionalità e ricerca delle migliori materie prime. A poca distanza da Bergolo, a Torre Bormida si trova invece l’agriturismo La Costa, immerso in un ampio parco con piscina, interrotto dalla presenza dei noccioleti di proprietà. Alberi da frutta e allevamento di animali ne garantiscono invece la produzione di conserve, carni e insaccati serviti ai tavoli.

Cortemilia

Cortemilia

Tra boschi e noccioleti si raggiunge Cortemilia, tra i centri più importanti dell’Alta Langa, con il suo nucleo originale medievale, con suggestive abitazioni e portici. È capitale indiscussa della nocciola Tonda Gentile delle Langhe, dalla forma tonda, il profumo fruttato e aromatico, intenso ma delicato, che la differenziano da tutte le altre varietà di nocciole rendendola insostituibile per i dolci ma anche in abbinamento ad arrosti, paste fresche, formaggi e salumi. Non è un caso che qui si svolga la tradizionale Fiera nazionale della Nocciola di Cortemilia. Tra le specialità tipiche, da provare l’inimitabile torta di nocciole della Corte di Canobbio, nome storico della pasticceria piemontese dal 1964, che ospita anche un curatissimo B&B. Altro punto di produzione e acquisto delle nocciole è la Cascina Barroero. Sosta di grande tradizione quella all’hotel ristorante Villa San Carlo, con lo chef Carlo Zarri ambasciatore dell’enogastronomia langarola, che propone una cucina di territorio con ingredienti di piccoli produttori locali. Nel centro storico merita una visita il Bar Enoteca Bruna, luogo di meraviglie enologiche piemontesi e non solo che offre un’ampia scelta di vini anche al bicchiere e ottimi salumi e formaggi tra cui la robiola di Roccaverano. Poco distante dal paese, Gallo è un esempio virtuoso di agriturismo con una cucina quasi esclusivamente a base di verdure e carni autoprodotte e pasta fatta in casa.

Cravanzana

Cravanzana

Da Castino è d’obbligo fare una puntata verso il paese di Cravanzana, meta gastronomica famosa per il ristorante e albergo Da Maurizio, attivo dal 1902, noto per le sue specialità come la carne all’albese, i tajarin al ragù o ai funghi porcini, gli agnolotti al plin, il pollo alla cacciatora e il cinghiale al Barolo. Il tutto accompagnato da una carta dei vini di grande valore. Poco distante dal paese, la tranquillità e il panorama sono assicurati nell’agriturismo La Collina degli Scoiattoli, a conduzione familiare, con 25 ettari interamente coltivati a noccioleto, l’azienda Nocciole d’Elite, divide e scarta i frutti fino a ottenere un prodotto perfetto. Le nocciole, crude o tostate, vengono trasformate in pasta, granella o farina. Un luogo pensato per rilassarsi immersi nella natura è Cascina Prato, agriturismo con azienda agricola e ristorazione, alla riscoperta delle vecchie ricette piemontesi e dell’arte dei dolci fatti in casa

Santo Stefano Belbo e le colline del Moscato d’Asti

Santo Stefano Belbo e le colline del Moscato d’Asti

Lungo la discesa verso Santo Stefano Belbo ritroviamo la Langa del vino e le colline ricoperte dai filari della produzione del Moscato d’Asti. Qui gli aromi del Moscato Bianco acquistano particolare finezza e grande intensità, dando vita a vini capaci di evolvere anche nel tempo.

Alessandro Boido, con la sua azienda vitivinicola Ca’ D’ Gal, è senz’altro colui che prima di ogni altro ha saputo intraprendere l’affinamento del Moscato d’Asti. Nell’agriturismo annesso alla cantina è anche possibile soggiornare, oltre a degustare un’ottima cucina di territorio e vini aziendali. Grande qualità e capacità innovatrice anche per Riccardo Bianco e la sua cantina Mongioia. Suo il primo Moscato d’Asti “Canelli” prodotto in un’anfora studiata appositamente. Così come l’azienda I Vignaioli di Santo Stefano, nata nel 1976 con l’intento di ricreare intorno all’immagine del Moscato d’Asti un modello di qualità alternativo alle produzioni industriali. Molte sono poi le aziende a conduzione familiare in cui nuove generazioni di vignaioli stanno portando avanti la strada della spumantizzazione all’interno della denominazione Alta Langa. Tra questi Paolo e Ilaria Grimaldi nella loro azienda Fratelli Grimaldi. E se il miglior abbinamento con i vini dolci sono i dolci, qui non mancano le pasticcierie, da citare quella forse più conosciuta, la Pasticceria Dogliotti. Nei dintorni, due piacevoli punti dove fermarsi per un pranzo o una cena a base di cucina tipica: La Bossolasca e l’Eno Agriturismo Gallina Giacinto.

Comune più orientale della provincia di Cuneo, Santo Stefano Belbo lega indissolubilmente il suo nome allo scrittore Cesare Pavese, la cui casa natale è visitabile. Dal suo centro storico partono tre sentieri collinari pavesani immersi nel verde dei vigneti e dei boschi: la collina della Gaminella, la collina del Salto e la collina dei Mari del Sud.

Qui il ristorante Stazione si pone come collaudato punto di ritrovo gastronomico, con menu stagionali realizzati con le materie prime locali, tra le quali l’immancabile tartufo bianco d’Alba e un’ottima carta dei vini. Altra tappa gourmet l’Ape Wine Bar, enoteca con ristorante che accanto a un’eccellente scelta di vini offre piatti con l’azzeccata formula anche della mezza porzione. Sulla collina verso Valdivilla, da non perdere il soggiorno al Relais San Maurizio per un’esperienza all’insegna della ricercatezza in un ex monastero, mentre per una gastronomia di eccellenza, al ristorante Guido da Costigliole, ricavato nelle antiche cantine del monastero in un’atmosfera di grande calore e fascino. Fascino che in estate si può ritrovare nella splendida terrazza, con vista sulla cucina e sulle Langhe fino alle Alpi. Dove finisce Santo Stefano inizia Canelli: i due comuni si dividono le glorie del vino Moscato e vengono spesso citati insieme. Qui è uno dei ristoranti più famosi e noti della regione, il San Marco, con un menu che celebra al meglio la ricchezza gastronomica del territorio.

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