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Museo e Real Bosco di Capodimonte

Panoramica

Nel 1738 Carlo di Borbone affidò a Giovanni Antonio Medrano l’incarico di erigere una nuova reggia sulla collina di Capodimonte, con l’obiettivo di ospitare il ricco patrimonio artistico che aveva ereditato dalla madre Elisabetta Farnese. Tale compito fu portato a termine da Antonio Niccolini durante il regno di Ferdinando II, nel 1830. Nel 1920 il palazzo fu assegnato al demanio nazionale e, conclusi alcuni lavori di ristrutturazione e dopo il trasferimento delle collezioni d’arte medievale e moderna del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nel 1957 fu inaugurato come museo. La struttura, dall’aspetto austero, presenta una pianta rettangolare e tre cortili interni. All’interno sono presenti circa 20.000 oggetti, distribuiti su tre piani.
Nell’ala sud del piano nobile è situato l’Appartamento storico, che riflette il gusto dei sovrani che si sono succeduti al trono di Napoli, arricchito con mobili francesi ed articolato in sale monumentali ed ambienti più intimi come il Salottino di Porcellana e la Camera da letto alla pompeiana. Nell’ala opposta si trova la Galleria Farnese, che raccoglie la collezione di dipinti, sculture, disegni e preziosità artistiche in 23 sale organizzate cronologicamente. Il percorso procede con la Galleria delle Porcellane, che conserva bellissimi esemplari provenienti dalle Reali Fabbriche di Capodimonte e di Napoli, dall’Armeria Farnese e dall’eclettica Collezione De Ciccio di fine Ottocento. In mostra anche maioliche, porcellane, vetri veneziani, avori, smalti, paramenti sacri, tessuti, argenti, bronzi, pastori siciliani e reperti archeologici. La Galleria Napoletana al secondo piano custodisce opere d’arte provenienti da diverse parti di Napoli e provincia. Quattro sale sono dedicate alla collezione d’Avalos, ricca di dipinti, arazzi, ricami, miniature, stampe e armi. La Galleria dell’Ottocento conserva anche opere d’arte provenienti da altre parti dell’Italia meridionale dopo l’Unità, oltre ad alcuni dipinti e sculture di artisti stranieri. Il Museo d’Arte Contemporanea si trova al secondo e terzo piano. Ha iniziato a collezionare arte nel 1978, quando Alberto Burri ha lasciato un suo quadro (il Grande Cretto nero) a cui altri artisti hanno aggiunto le loro opere. Questa collezione comprende pezzi di artisti famosi come Warhol, Kounellis, Paladino, Sol Lewitt, Michelangelo Pistoletto e Daniel Buren, solo per citarne alcuni. Il cortile meridionale conduce al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe con 2.500 fogli e 25.000 stampe, provenienti dal nucleo originario dei Farnese, oltre a disegni di autori emiliani, fiorentini, genovesi, veneti, romani e napoletani, per finire con i capolavori della collezione di opere grafiche (che ammonta a circa 20.000 stampe).
Il Parco di Capodimonte è una vasta area ricca di diversi tipi di piante (circa 400 entità vegetali classificabili in 108 famiglie e 274 generi). All’interno dei confini del parco si trovano sedici edifici, tra residenze, logge, fabbriche di artigiani, magazzini e chiese. Sono inoltre presenti fontane e statue, dispositivi per la caccia, orti e frutteti e un cimitero. La storia del parco inizia con l’ascesa al trono di Carlo di Borbone nel 1734. Carlo desiderava un luogo in cui vivere vicino alla città, e scelse Capodimonte perché era alto e ventilato e si poteva vedere da gran parte del città. Il perimetro della tenuta di caccia era già completato nel 1736. L’accesso al parco avveniva dalla Porta di Mezzo, che immetteva nel grande emiciclo da cui partiva il ventaglio dei viali. La tradizione storiografica ha sempre assegnato il progetto di questo impianto scenografico a Ferdinando San Felice e Domenico Antonio Vaccaro, ma ipotesi più recenti lo attribuiscono al romano Antonio Canevari. Nel 1738 iniziarono i lavori per la costruzione del Real Palazzo nella zona più panoramica del sito, denominata “Spianato”.
Nel corso del tempo Reggia e Bosco divennero un unico complesso. Nel 1809 fu aperta la nuova strada che collegava direttamente l’area museale con Capodimonte, attraversava con un ponte la valle della Sanità e la montagna Spaccata con la scenografica soluzione del Tondo, realizzata dal Niccolini. Nel Parco, Ferdinando I fece costruire nel 1817 l’Eremo dei Cappuccini e iniziò il primo ridisegno "all’inglese" delle aree verdi per adeguarle al nuovo gusto che già da qualche decennio aveva invaso tutta l’Europa. I Savoia ripristinarono l’attività venatoria nei boschi e modificarono il disegno delle aree adiacenti alla Reggia e al Casino dei Principi.

Orari

Lunedì - Martedì
08:30 am-07:30 pm
Mercoledì
Chiuso
Giovedì - Domenica
08:30 am-07:30 pm
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Via Miano, 2, 80131 Napoli NA, Italia
Chiama +390817499111 Sito Web

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